Il tedesco Plangger è il nuovo primatista Willy Forrer cade e si frattura il femore

Il tedesco Plangger è il nuovo primatista Willy Forrer cade e si frattura il femore Record sul «chilometro lanciato» alla media oraria di lem. 168,224 Il tedesco Plangger è il nuovo primatista Willy Forrer cade e si frattura il femore Nella serie di prove d'apertura, Di Marco, Forrer e Plangger eguagliano il limite stabilito sabato dall'italiano - Nella seconda, Forrer scende per primo stabilendo il nuovo record con 167,441 - Un rovinoso ruzzolone dopo il traguardo causa allo svizzero la lussazione e la frattura del femore In pista lo seguono Di Marco, che rimane sul proprio tempo, e Plangger che scende in 2"14/100 - Nella prossima settimana le ultime tre giornate Nostro servizio particolare. Ce»'v.'-*u'. . \- : ".' liina. Il record mondiale di velocità pura in sci, stabilito sabato da Luigi Di Marco, è crollato ieri, eguagliato e poi superato in condizioni drammatiche da altri due concorrenti, il nuovo primatista sul chilometro lanciato è Alfred Plangger, un ragazzo di 22 anni, tedesco di nazionalità fino a questa stagione e probabilmente austriaco, per un assestamento del confine, dal prossimo anno: e sceso nei cento metri cronometrati in B"H/10u, alla media fantastica di 168,824 km./ora. Per meno di un minuto il record era rimasto nelle mani di Willi Forrer, l'asso elvetico che già nella giornata di sabato era stato il rivale più pericoloso per Di Marco, con 2"15/100 pari a 167.U1. Ma erano mani troppo felici per aver conquistato il primato e non seppero controllarsi al termine della discesa, lasciarono un attimo un bastoncino appoggiare per terra, proprio nel tratto di raccordo fra lo schuss dei 100 all'ora, ed il tratto di contropendenza; il campione era ormai rilassato: la rotella toccò la neve bruscamente, servì da perno al roteare di Forrer. Willi toccò terra una volta, schizzò ancora per aria e si fermò in una posizione strana quasi rannicchiato. Gaetano Coppi, l'azzurro che non può gareggiare ma che attorno al tracciato del <K L > ha gravitato per tutti questi giorni, era il primo ad accorrere e trovava lo svizzero raggomitolato, con il fianco sinistro terribilmente deformato dalla lussazione del femore/ ovvero dall'uscita dell'osso dalla sua sede nell'anca, e dalla sospetta frattura dell'osso, come preciderà poi il dott. Carena. Lo speaker che aveva annunciato il tempo di Forrer con emozione, facendolo precedere da un urlo, — eccezionale! —, non si rese immediatamente conto della gravità della caduta; se ne erano viste parecchie in questi giorni e tutto sommato anche la più spettacolare e raccapricciante, quella del primo giorno di Colò, si era risolta poi con una leggera distorsione al ginocchio dell'atleta. Poi si vide il Coppi correre invocando la barella e urlando — s'è rotto tutto! —, e l'annunciatore tradusse: < Si temono gravi fratture ». Il toboggan risalì con lo skilift fino alla pista per il Plateau e quindi si avviò lentamente in quella direzione. Sul tracciato del chilo¬ metro, — Io spettacolo continua — decise Leo Gasperl, e dopo che i maestri della scuola di sci, per l'occasione battitori, rimisero in ordine il raccordo venne data via libera al concorrente successivo. Era Luigi Di Marco eguagliò ancora una volta il proprio primato ma non riuscì a fare meglio. Poi venne la volta di Alfred Plangger. Aveva sentito il tempo dì Forrer, ma non la notizia dell'incidente; era tutta la mattina che stava male, tanfo vero che in funivia aveva dovuto rifugiarsi in, un angolo per non disturbare i compagni di viaggio con le proprie involontarie intemperanze. Frastornato -come era ebbe una sola reazione: risalì di una decina di me¬ tri dal punto scelto per la partenza per avere più slancio. Nella prima discesa aveva eguagliato, come Forrer e lo stesso Di Marco il record del giorno precedente, ora per far meglio doveva rischiare, ma rischiare grosso; nemmeno lui sapeva come sarebbe finita la gara, ma ormai era preso nel gioco e non voleva cedere. Par- ti pattinando come una furia per acquistar subito velocità, poi si raccolse a uovo, in posizione molto chiusa, non come il « caravelle > di Di Marco, ma più. serrato rispetto all'assetto sugli spi di Forrer. Fu una picchia-' ta lunga, vertiginosa e le fotocèllule selezionarono: S"ll,/100. Era finita, lo capirono tutti. Fino alla prossima settimana il record non sarebbe più stato messo in discussione. Plangger apprese la notizia di Forrer ed il brivido della discesa, la gioia del primato, e il dolore per la disgrazia toccata ad un amico si fusero in unico sentimento che finì per rimetterlo perfettamente in sesto, anche fisicamente. Di Marco, diventato improvvisamente terzo in graduatoria, piangeva di rabbia. Assediò Leo Gasperl per persuaderlo a fargli fare ancora una discesa, senza capire, in quel momento drammatico, che migliorare il record con la neve ormai marcia era tecnicamente impossibile. Lo capì soltanto dopo un poco, ma continuò a ripetere quella frase che aveva detto a Gasperl nel momento di più animata discussione: € Io mi ammazzo ma quel record lo batto! ». Il ragazzo riflessivo, tutto calcoli, del giorno prima era scomparso. Sabato analizzava bene il proprio successo: « Faccio una preparazióne speciale; mi alleno in un modo tutto mio, ed a furia di provare ho trovato la posizione giusta: ginocchia piegate, busto in avanti con le ascelle che poggiano sulle ginocchia, gli avambracci incollati agli stinchi, la testa fra le ginocchia, le mani avvicinate al capo. Uso degli sci stupendi; sono i Kastle Abfhart, lunghi 2,so con due scanalature, in hichory compensato, che pesano cinque chilogrammi; anche i vestiti hanno la loro importanza: ho una tuta in tessuto speciale antifrizione, un raso cha fascia perfettamente e aiuta parecchio quando si gareggia sul filo dei centesimi di secondo. Bisogna studiare ogni problema, per risolverlo ». Ieri si limitava a ripetere: € Parto sopra il crepaccio del Breithorn e quel record I lo batto; poi mi ammazzo, i ma lo batto, com'è vero che | son qui! ». Giorgio Viglino Classifica dopo la prima serie di prove sul « chilometro lanciato»: 1. Plangger Alfred (Jungholz Germania) media orarla 168,224 km, (nuovo primato mondiale) ; 2. Forrer Willy (S. C. Wildliaus, Svizzera) 167,441; 3. Di Marco Luigi (FF.GG. Predazzo) 165,137); 4. p. ni. Agralter Edoardo (S. C. Foppolo) e De Fiorimi Francesco (S. C. Monviso) 162,895; 6. Gasperl Roberto (S. C. Cervino) 1?2,162; 7. Flazzalunga Bruno (S. C. Sestriere) 160,714; 8. VOgler Franz" (Oberitdórf, ' Germania) 167,894i ' 9. Rasori Ettore (S. C. Cervino) 156,521; 10. Orslnghér Plerfranco (S. C. Cervino) 151,260; 11. p. Iti, Cassa Bruno (Sci Cao Como) -e Hakkinen Kalevi (Puljou Hlihtoseura, Finlandia) 150,627, Femminile;: Mondino Roma- ' na (S: C. Cervino) 93,750. Juniores:- 1. Bich Paolo (S. C. Cervino) 103,746; 2. p. m. Colò Gabriele (S. C. Abetone) e Battlstello Gian Domenico (S. C. Cervino) 103,448 ; 4. p. ni. Ottlnl Bruno (S. C. Cristallo) e Bernt Dresen (Jungholz, Germania) 103,151; 6. Arimondi.Marino (Alpi Marittime, Imperia) 102,664; 7. Bieler Franco (S. C. Cristallo) 101,123; 8. Hosquet Luigi Di Marco (a sin.) e Willy Forrer sorridono prima della gara. Al termine saranno assai meno contenti: Di Marco perderà il record ad opera di Plangger e Forrer si fratturerà una gamba per una caduta dopo una discesa vertiginosa