Anche l'amante sarebbe responsabile?

Anche l'amante sarebbe responsabile? Le donne ne/ processo Mastrella Anche l'amante sarebbe responsabile? La tesi della difesa: Anna Maria Tontaselli non sapeva che il denaro ricevuto proveniva da fonte illecita - L'avvocato l'ha descritta come una giovane donna sfortunata negli affetti Nostro servizio particolare Terni, lunedì mattina. «Anna Maria Tornaseli! è entrata in questa vicenda per sbaglio. L'unico suo torto è stato quello di aver avuto Tina relazione con Cesare Mastrella, ma si può condannare a 10 anni e sei mesi di reclusione una donna che ha avuto una relazione con un uomo il quale ha sottratto danaro allo Stato? >: questo si è chiesto al termine della sua arringa l'avv. Gastone Caristra difensore di Anna Maria Tornaseli!, la donna di Isola Liri che riuscì a trovare le chiavi del cuore di Mastrella, mettendo in pericolo il matrimonio dell'ispettore - miliardo, e riuscì a far allentare i «cordoni della borsa» all'uomo che poi, sia pure involontariamente la doveva trascinare sul banco degli imputati. Più che una protagonista, Anna Maria Tomaselli è stata una comprimaria di questo lungo processo dinanzi al giudici del tribunale di Terni. Gli elementi a suo carico, quelli cioè che la indicano quale complice di Mastrella, sono labili. Secondo l'accusa, la donna che aveva occasione di vedere l'ispettore una volta alla settimana avrebbe dovuto necessariamente raccogliere le confidenze del funzionario disonesto con il quale aveva una relazione sentimentale. Evidentemente per il dott. Elio Siggia, Anna Maria Tomaselli, una giovane e bella donna, doveva preoccuparsi della provenienza del danaro che il suo amante al termine di ogni colloquio settimanale le lasciava in quel certo cassetto del comò. Anna Maria Tomaselli — insiste l'Accusa — aveva conosciuto Mastrella in un periodo difficile quando cioè il funzionario lavorava a Roma e poteva contare soltanto sul suo stipendio, per semplice curiosità quindi avrebbe dovuto- chiedere all'amante da dove provenivano quei danari non contentandosi delle giustificazioni che Mastrella dava e cioè che vinceva al Totocalcio. E' una tesi che questa mattina è stata contrastata dal difensore della giovane donna il quale ha affermato che Anna Maria Tomaselli era all'oscuro dell'attività dell'amante, e non era nemmeno quella ragazza avida di danaro e di lusso indicata dall'accusatore. Particolarmente violento è stato l'intervento dell'avv. Gastone Caristra sulla ipotesi, avanzata dal F.M. secondo cui Anna Maria Tomaselli, al corrente della provenienza illecita del danaro, avrebbe « ricattato » l'ispettore. Cinquanta o sessanta milioni: questa la somma che Mastrella, secondo un calcolo approssimativo, avrebbe speso per la sua amica dalla quale avrebbe avuto anche una bambina che conta ormai otto anni. Il difensore ha descritto la ragazza, che ha seguito piangendo l'arringa, come una donna sfortunata negli affetti, che ebbe la ventura di incontrare sulla sua strada Cesare Mastrella, l'uomo che l'ha trascinata in una vicenda della quale si sente estranea. Per la imputazione di favoreggiamento, già esclusa dal P.M. che ha chiesto l'assoluzione per questo reato, con formula piena, il difensore ha sostenuto la insussistenza del reato, ribadendo che la ragazza si limitò a dare ospitalità all'amante come era solita fare. Il difensore ha concluso la sua fatica chiedendo l'assoluzione con formula piena per la sua assistita, accusata di aver concorso con Mastrella sia nei peculati, sia nelle malversazioni. Gino Giorgi

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