Più ignoranti degli scolari gli interpreti e il regista di «La foire aux cancres»

Più ignoranti degli scolari gli interpreti e il regista di «La foire aux cancres» Più ignoranti degli scolari gli interpreti e il regista di «La foire aux cancres» Parigi, 27 agosto. (r. s.) Gli attori, il regista, lo sceneggiatore di *La foire aux cancres » non potranno più ridere sugli errori dei ragazzi delle scuole ai quali si ispira il loro film. Posti davanti a una serie di domande elementari, si sono rivelati ancora più sprovveduti delle loro giovani vittime. «La foire aux cancres », tradotto in Italia col titolo « La fiera delle castronerie », è una antologia dei più singolari casi di umorismo involontario spigolati nei compiti degli scolari francesi; e da anni sta divertendo il pubblico di tutte le età. Portato sullo schermo, dovrebbe dare vita a uno dei film più esilaranti: tranne che per i suoi interpreti. Le domande sono .state rivolte agli attori Jean Poiret, Sophie Desmarets, Dominique Paturel, Christian Marin, allo sceneggiatore Pierre Tchernia e al regista Louis Daquin. Di essi il solo Tchernia ha saputo dire come si ottiene la superficie del triangolo (base per altezza diviso due). Daquin voleva moltiplicare <il lato grande per quello piccolo », Marin avrebbe moltiplicato tutti i lati; Poiret e la Desmarets hanno confessato di non averne alcuna idea. Quattro soli fra i sei interpellati hanno saputo indicare l'anno di costituzione della I Repubblica (119£); nessuno ne ha ricordato il giorno (£0 settembre). Per Sophie Desmarets la Rivoluzione francese sarebbe avvenuta nel 1919. Jean Poiret si è stupito molto quando gli hanno chiesto i principali affluenti della Loire. <Io credevo che fosse un affluente della Garonne>, ha confessato. La risposta giusta non è venuta da nessuno dei sei. ■ La domanda che ha provocato i più paradossali « cancres » è stata quella sui quattro tempi del motore a scoppio. Jean Poiret (classe 19X6) ha cercato di difendersi sostenendo che, all'epoca dei suoi studi, le automobili non esistevano ancora. Tchernia e Marin non ne sapevano nulla. Sophie Desmarets ha detto di conoscere due tempi: « iniezione, accensione ». Anche per il regista Daquin i tempi sono due: « compressione, depressione ». Soltanto la Paturel sospettava che i tempi del motore a scoppio fossero quattro: ma non li ha saputi indicare con esattezza.

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