La grande ora del turismo calabrese arriverà (forse) con l'Autostrada del Sole

La grande ora del turismo calabrese arriverà (forse) con l'Autostrada del Sole La grande ora del turismo calabrese arriverà (forse) con l'Autostrada del Sole L'arteria che dovrà stabilire un rapido collegamento con il Nord sarà pronta non prima del '66 • Manca anche un aeroporto, non ci sono cale per ospitare i panfili • L'attrezzatura alberghiera è ancora insufficiente - Esiste un grandioso piano per sistemare il Sant'Elia, presso Palmi: un comprensorio con albergo di lusso, piscina, motel, e numerose ville sull'altipiano -Ma la proposta ha messo in crisi l'amministrazione comunale (Nostro servizio particolare) Seggio Calabria, agosto. « Il viaggiatore che parte da Reggio Calabria per andare in ferrovia a Metaponto percorre un paese quasi del tutto nuovo, poiché dopo l'apertura di questa linea è ritornato a novella e rigogliosa vita. Prima di questa ferrovia, mancando una via di comunicazione, solo l'ingordigia di dominio' poteva qui attirare lo straniero >. Queste parole ingenuamente fiduciose sono state scritte da un calabrese, appassionato di storia, letterato, patriota — si chiamava Fortunato Lupis Crisafl — nel 1904: nell'anno in cui arrivarono i treni anche sulle rive dell'-- Jonio, e i treni avrebbero cambiato tutto. Ieri la ferrovia, oggi l'Autostrada del Sole. Cambierà tutto. Forse ci sono maggiori fondamenti di. allora, alla speranza. E la Calabria — anche! la provincia di Reggio — ha incominciato a covare una gran febbre turistica. Ancora sottopelle. Operatori svedesi, francesi, tripolini — e italiani -r- arrivano, vogliono comprare. L'autostrada è stata promessa, con ottimismo, per il 1965-'66. Il problema è di disporre in tempo la attrezzatura della regione. C'è da dire che la < legge speciale » per la Calabria, del 26 novembre 1965, semplicemente ignora il turiamo. Un punto dello studio sulla Calabria, ' pubblicato da un gruppo di francesi della Fondazione Nazionale di Scienze Politiche, dice: « E* difficile considerare il turismo, specialmente in Calabria, una attività industriale. li turismo è per la Calabria una fonte di reddito ancora poco sfruttata». Seguono le motivazioni del fatto., Primo: l'attrezzatura alberghiera insufficiente e geograficamente mal distribuita. Nel 1967 i 1"*.U — nell'intera regione — erano 3796. Nello stesso anno, la Calabria accoglieva 15.000 turisti stranieri contro i 150.000 della Sicilia. Scrive Jean Meyriat nella sua prefazione al volume: c... ì ca-jlabresi sono psicologicamente 1 ! degli isolati, chiusi ciascuno in se stesso, incapaci di instaurare tra loro comunicazioni sufficienti a formare una vera e propria comunità... Il turismo acquista qui una grande importanza... ». Qualcosa sta cambiando, è cambiato, negli ultimi otto, dieci mesi, nel senso che gli operatori turistici desiderano impiantare le loro attrezzature in Calabria, che gli speculatori sulle àree incominciano a fiutare il boom, che — all'Azienda' di Turismo e Soggiorno di Reggio Calabria — sono arrivate 570 richieste di ville sul mare, dal Sudafrica o da Stoccolma, gente che vuole prendere le case in affitto o comprarle. Le case non ci sono: o pochissime. C'è qualche palazzo padronale: li chiamano palazzi, anche se per via delle leggi antisismiche non possono superare i due, massimo tre piani. Ma I nobili di provincia non affittano. Uno di loro ha incominciato, per la verità: ha ceduto ad un sudafricano il « casino » (cioè la casa di campagna) a Pellaro: Altri, forse, preso coraggio — il coraggio di vincere la superbia — lo imiteranno. Intanto i dati del movimento turistico a Reggio Calabria sono questi. 1962: stranieri 5855, italiani 68.982. Ma già nei primi sette mesi di quest'anno, gli Italiani sono stati 39.900 (con prevalenza, sempre, di milanesi e torinesi), e gli stranieri 3236. (Prevalgono i francesi). Il totale della spesa dei turisti a Reggio, nel 1962, è stato di un miliardo e ottantasette milioni. Sono dati da apprezzare tenuto conto che il turismo come industria, si è detto, ancora non esiste. Le agenzie di viaggio straniere — ma anche italiane, e la'Cit, che è a partecipazione statale — si rifiutano di includere Reggio nei loro itinerari. Mille letti 'sono niente, per il turismo di oggi. Poi c'è il problema fondamentale da risolvere: l'aeroporto. L'aeroporto di Reggio: un pra- jto tra giardini di agrumi e il 1 mare. Il 10 luglio sono stati dati in appalto, f lavori per la costruzione della pista in cemento, lunga mille metri. Servirà ai voli charter che la Sam ha promesso per l'estate del '04, condizionati alla possibilità di atterraggio dei turboreattori da 48 posti. L'autostrada, l'aeroporto, il porto da attrezzare per il turismo nautico. Il fatto più grosso, per ora, nella attrezzatura turistica della provincia di Reggio dovrebbe essere la sistemazione del Sant'Elia, a cinquanta, chilometri dalla città, su! Tirreno. Stralciamo dati e notizie dalla relazione tecnica presentata, al Comune di Palmi (cui il Sant'Elia appartiene), dalla società che vorrebbe acquistare. « ...il comprensorio che ha una superficie di mq. 1.135.500 e collegato alla strada statale numero 18 Reggio Calabria-Salerno a mezzo di una strada comunale pianeggiante e sfaitata... Il comprensorio si sviluppa per una parte sull'altipiano del Monte Sant'Elia a quota di 590 m s.l.m., e degrada verso il mare con scarpate a forte pendenza ecc. Adiacente all'altipiano esiste un bellissimo vivaio forestale, con vegetazione di abeti ad alto fusto ». Pure dal linguaggio di una relazione tecnica si rileva, sfolgora, la bellezza dei luoghi. Gli operatori turistici propongono al Comune l'acquisto del terreno per sistemarvi un albergo di lusso nell'abetaia, con piscina, un motel ed il centro commerciale del villaggio nel punto chiamato, oggi, c belvedere », cottages sparsi sulla roccia,, una funivia che da 600 metri d'ai tezza conduca alla spiaggia della Marinella, l'attrezzatura della Marinella con molo, imbarcadero e servizi di aliscafi per Reggio e Messina e Taormina, la strada dalla montagna al mare, sei campi da tennis, ecc. Più una lottizzazione di 'ville sull'altipiano. La proposta è stata fatta da tempo ed ha messo in crisi la amministrazione comunale di Palmi, fino al punto di influire sulle ultime elezioni: oggi Pal¬ mi non ha più un sindaco ma un commissario prefettizio. Il rischio è di consegnare spiagge e rocce e boschi ancora intatti alla speculazione edilizia: l'alternativa può essere il nulla; continuare come prima, come oggi, nessun albergo, un piccolo borghese solitario — e lo descrive proprio Corrado Alvaro — che viene le sere d'estate a godersi il tramonto, e chiede al bar un bicchiere di acqua pura. Gli alberghi progettati, lungo la Costa Viole, sono quat¬ tro: a Scilla (è già in costruzione), a Gallico — in forma di villaggio turistico — a Cannitello, a Cafona. Un altro villaggio si doveva Impiantare a Santa Trada. l'altura che domina lo Stretto nel suo punto minore — tre chilometri dalla Calabria alla Sicilia — attorno al rosso pilone dell'elettrodotto. (Qui gli studiosi del mito situano la Columna Rengica). Il villaggio non si è fatto, si parla di interventi della cfibbia» — la mafia calabrese — di clientelismi politici. fi. c.

Persone citate: Corrado Alvaro, Costa Viole, Gallico, Jean Meyriat, Lupis