Cinquemila lettere al giorno per Macmillan Vogliono spiegazioni sullo scandalo Profumo di Michele Tito

Cinquemila lettere al giorno per Macmillan Vogliono spiegazioni sullo scandalo Profumo TRAMONTA ANCHE IN GRAN BRETAGNA IL CHIUSO MONDO DELL'ARISTOCRAZIA Cinquemila lettere al giorno per Macmillan Vogliono spiegazioni sullo scandalo Profumo Il cPremier» reagisce con stanchezza, quasi con fastidio - In realtà l'episodio del dottor Ward e delle sue modelle è stato un caso singolo che ora viene generalizzato ed esagerato - Ma è grave l'accusa che si fa alla giustizia, d'aver usato eccessiva parzialità a favore della classe dominante - Ed il popolo osserva che, su cento giudici, ottantuno sono passati per Oxford e Cambridge, le scuole del privilegio {Dal nostro inviato speciale) Londra, 19 agosto. Al centro, fino a ieri, delle relazioni dell'aristocrazia, Lord ■ Astor vive ora isolato. Un giudice ha potuto risparmiargli di deporre al processo contro a dottor Ward e di doversi trovare al fianco' di Christine Keeler: in questo, Lord .Astor è stato aiutato, nonostante l'indignazione popolare, dallo spirito di casta-dei suoi amici. Il suo mondo non ha esitato a violare antiche regole del gioco e a far correre rischi al Governo pur di non esporre al rendiconto morale del Paese un proprio membro. Ma, poi, basta; di Lord Astor, nell'alta società britannico, non si parìa più. L'ipocrisia diventa uno strumento di difesa come la fermezza dell'auto-epurazione. E non e un caso, è uno stile di vita rigoróso, che pub manifestarsi con spietatezza. L'ex ministro Profumo era membro, come Macmillan, di- cinque clubs, iiiiiiiffiiiiissfiiiffsiEiiifsaHiasiiBitstiiiiiiitiiiiiiif e, come Macmillan, li fre-. quentava tutti assiduamente. Di questi clubs, quattro hanno tacitamente convenuto che Profumo è un membro . dimissionario. Uno solo ha sentito il bisogno di procedere ad una esplicita espulsione, ed è il club che vide, nel febbraio scorso, alcuni dei suoi più autorevoli esponenti, compresi cinque membri del Governo, impegnati per tutta una notte nel tentativo di convincere Profumo a redigere la famosa dichiarazione con la quale, mentendo, doveva respingere alla Camera del. Comuni le accuse che gli erano state fatte. Profumo, raccontano, esitava, e cedette solo'all'alba. La faccenda doveva rimanere per sempre ignorata, almeno ufficialmente, da Macmillan, in maniera da salvare in ogni caso la buona fede del Premier. B coloro stessi ohe assistettero alla nascita del documento mendace da cui è venuto lo scandalo, si ssitiiiitiintiiaftiiiiississisiiiiiiisiiiiiiiiitisiiisiiiB sono appettati, nel decidere l'espulsione di Profumo, al buon nome del club e ai fastidi recati al- Governo. Non c'è pericolo: te amiche del dottor Ward minacciano rivelazioni e fanno intendere di poter oscurare altri nomi illustri; Profumo, come Lord Astor, come il Duca e la Duchessa di Argyll, che ospitavano tra i partecipanti alle orge in maschera la spia Vassali e che ora non trovano più un amino, non parleranno, e se saranno costretti a difendersi pubblicamente ri8parmieranno la gente del mondo ohe hanno perduto. « E' il solo privilegio — é stato detto — di cui possano ora godere». E' un esempio di quel che fa diversi, in Inghilterra, gliuomini dell'alta società da quelli delle working classes, di come sia acuto, fisicamente avvertito, lo spirito di casta. Quel che c'è di nuovo è questo:- in altri tempi, le working classes avrebbero dato una mano al bel mondo a isolare in und persona, negli errori di uno ■ solo, lo scandalo; ora questa regola, tipica del fair-play inglese, viene rispettata solo ad un certo livello: per le elezioni nel collegio di Profumo, a Btratford-on-Avon, 6 rimasto inviolato il patto tacito di non far riferimento allo scandalo. Ma, in generale, è tutto un mondo, ora, che viene messo sotto accusa, e ogni debolezza personale diventa un simbolo che induce alla guerra contro le « vacche sacre nazionali». Macmillan riceveva, prima degli scandali, cinquecento lettere al giorno, ne riceve ora cinquemila, tutte di gente che gli domanda cosa sta succedendo. E Macmillan, raccontano, reagisce con fastidio, un poco perché è per natura portato allo scetticismo, un poco perché quel che sta accadendo non può trovare rimedio né con lui 'né con altri. La scoperta della crisi della giustizia è un esempio. Una serie di casi, venuti 'uno dopo l'altro, hanno rivelato ima situazione senza precedenti: testimonianze e prove rifiutate, condanne arbitrarie con successive assoluzioni senza motivazione, sentenze date non sulla base della legge ma in nome delVinteresse contingente dello Stato, operato diretto a coprire gli arbitri della polizia. I giornali fanno un elenco più lungo, gli studiosi analizzano le lacune procedurali, i politici si pongono il problema della riforma della magistratura. Ma per ' l'opinione pubblica è il fatto che conta. E il fatto è che, ora, la ruling class, cioè la casta dominante, ha commesso l'errore fondamentale e irreparabile, ha fatto ciò che non era mai stato fatto prima apertamente, s'è servita dell'autorità di cui dispone il Governo sui magistrati (il. capo della magistratura è un ministro, fa parte del Governo, e del Governo fa parte il Procuratore generale per l'Inghilterra), e di cui prima non ci si era mai apparentemente serviti, per il proprio vantaggio. In realtà, le cose sono più complesse: il succedersi dei casi di spionaggio, con la debolezza del sistema di sorveglianza britannico, ha indotto il Governo a premere sulla magistratura, inducendola anche all'arbitrio, per tentare di garantire la sicurezza dello Stato. I conservatori hanno attraversato, al Governo, quasi tutto il periodo della guerra fredda: tra il fair-play e la sicurezza non hanno esitato a sacrificare la secolare tradizione del fair-play. Ma, in questo, il Governo e i vari filoni dell'alta società che formano la casta dominante, cioè il mondo di coloro ohe contano, come Profumo e Lord Astor, si sono trovati uniti in un orientamento comune: e si è visto più volte che, proprio attraverso l'operato della magistratura, le divisioni formali tra il potere politico e l'alta società venivano abolite. E' attraverso i magistrati che il Governo si è trovato a volte impegnato nella difesa di una casta. E' il caso dei nomi risparmiati al processo contro il dott. Ward. E Macmillan ha probabilmente ragione di pensare ohe la crisi non dipenda dal suo Governo e non sia rimediabile da un momento all'altro. La magistratura si è progressivamente irrigidita in uno spirito di casta, sentendosi sempre più casta chiusa in collegamento con la ruling class; attualmente, su cento giudici in carica, diciotto sono pari o baro- ! netti di nascita, diciassette appartengono, per nascita, alla classe dominante non titolata, trentasette vengono dall'alta borghesia, gli altri sono figli di alti magistrati, e solo due vengono dalle working classes. Di tutti, ot¬ tantuno sono passati per Cambridge ed Oxford, le scuole del privilegio. E, all'interno del corpo della magistratura, è di regola una selezione rigorosa per la quale i massimi gradi sono accessibili solo a coloro ohe provengono dai ceti più alti. Co stato, fino ad ora, un solo caso di altissimo magistrato di origine medio-borghese, n risultato è che il dottor Philip Abrams, del Peter Scuse College di Cambridge, ha potuto documentare che, negli ultimi dieci anni, su cento verdetti dati su casi uguali, settanta facevano in pratica una chiara, discriminazione tra classi sociali, con indulgenze particolari per gli altolocati e, particolari severità per le working classes. Anche nelle cause civili che oppongono convenuti di diversa origine sociale, il magistrato, di solito, ha confermato che « il privilegio sembra godere del privilegio della protezione ». Non era così nei tempi andati, e eerto neppure l'autorità di Churchill avrebbe potuto ottenere dai giudici le compiacenze ohe oggi la high life ottiene con stupefacente facilità. La magistratura non era così chiaramente preoccupata di cose che non riguardano V amministrazione della giustizia. Non era così perché la ruling class non aveva bisogno, per difendersi, di violare alcune delle regole del gioco fondamentale nella convivenza civile inglese. Ora, di fronte al rapido mutare delle cose, la magistratura si sente investita di compiti ohe non sarebbero i suoi, e finisce con l'identificare la distinzione tra le classi, l'autorità in quanto tale, il prestigio astratto dello Stato e dei suoi organismi e la difesa di tutto ciò che è antico e < rispettàbile » all'inglese con la legge. B magistrato inglese non è né corrotto né debole. E' un personaggio contraddittorio .che. sta vivendo anch'esso il dramma di un mondo che si sente assediato dalZa •*r*flj*% reagisótt^tiggravando la crisi, alimentando i sospetti: i magistrati, dai più umili ai più aiti, stanno enunciando la dottrina det superiore interesse dello Stato anche a costo del sacrificio di quelle libertà civili che essi sono chiamati a garantire. Anche qui l'elenco potrebbe essere lungo, n Procuratore generale di Londra ha detto: «I giudici hanno a diritto di giudicare non solo Sulla base della legge ma della morale come è vista dall'autorità». Lord Deving, difendendo alla Camera il verdetto di una Corte d'appello per una faccenda di manifestazioni contro la bomba atomica, ha spiegato: «/I compito della giuria è solo quello di giudicare quali siano gli interessi dello Stato»; Lord Denning, che è un alto magistrato, ha detto: *Non c'è linea distintiva tra delitto e peccato, la morale pubblica e privata interessa la legge», che è cosa stupefacente per gli inglesi; Lord Simmons, altro alto magistrato, ha detto: «Le Corti hanno il potere di considerare preminente su tutto l'interesse dello Stato». Ad ogni polemica, di fronte ad ogni controversia, i magistrati si erigono ad avvocati dello Stato, ad avvocati dell'ordine costituito che temono sempre minacciato, ad avvocati, com'è accaduto, delle € particolari considerazioni di cui lo Stato ha in questo momento bisogno ». Non è solo questo: nei magistrati c'è sempre più forte la tendenza a rifiutare ogni remora alla loro totale libertà d'azione. Il magistrato d'appello che, in deroga alla procedura, ha assolto in nove minuti il giamaicano Gordon, che era stato condannato in prima istanza a sei anni di carcere (prima il Governo voleva la condanna, poi chiese l'assoluzione), ha rivendicato il proprio diritto, solo in quanto magistrato, a decidere senza dare alcuna motivazione; e, fuori dalla sede del giudizio, ha dichiarato d'aver tenuto conto dei famosi interessi dello Stato; e in questo caso, oome accade, gli interessi dello Stato si identificavano con quelli del bel mondo: si trattava di rendere più o meno valida la testimonianza di Christine Keeler al processo Ward. Il sistema giudiziario inglese non prevede, per l'appello, un nuovo processo: da dieci anni si succedono alla Camera i tentativi per rimediare a questa anomalia che rende il magistrato d'appello arbitro assoluto di un destino umano (e solo il S per cento delle sentenze di prima istanza non vengono confermate in appello: segno della irriducibile solidarietà di corpo tra i giudici); da dieci anni i giudici, ad ogni livello, insorgono e riescono, servendosi delle soli-. darietà politiche e sociali che agiscono in nome della tradizione, a bloccare ogni tentativo dì riforma. La giuria popolare è diventata una finzione: è ormai pratica corrente che il giudice ne limiti la competenza, e ogni protesta trova la magistratura unita nella difesa del proprio membro attaccato. Il magistrato d'appello del caso Gordon non era in malafede. Egli è convinto della necessità di difendere, per ragioni etiche, morali e religiose, una casta contro le altre caste. E' lo stesso magistrato che, esprimendo la convinzione di molti suoi colleghi, ha dichiarato in una ■conferenza che, ormai, la morale è solo da una parte, perché nelle working classes è andato del tutto perduto lo spirito religioso: solo tremila persone frequentano ormai le chiese anglicane, e non sono dei ceti più bassi. Ma, identificando la legge con la morale e la morale con la pratica religiosa, i magistrati finiscono con il chiudere il circuito della solidarietà di casta: nonostante i fermenti periferici, la Chiesa anglicana è un dominio della ruling class: i tre quarti dei sacerdoti vengono da Cambridge e Oxford, per metà figli di sacerdoti anglicani. I vescovi amministrano una ricchezza che è inferiore solo a quelle della Corona e del Demanio. Accade così quel che non era mai accaduto: Un alto magistrato viene denunciato dall'Ordine degli Avvocati di Londra, i magistrati si difendono, e difendono alla televisione le loro identificazioni che minacciano la libertà dei cittadini. E tutto per conservare, mentre tramontano le ricchezze, e il potere di una casta si sente insidiato, almeno il prestigio, per poter rimanere < diversi». Per il prestigio, Profumo' e Lord Astor e gli altri hanno a dovere e il privilegio di rimanere discreti; alle donne di Ward e alla stampa, che Xnon è sufficientemente di-' staccata», come dicono gli amici di Macmillan, è consentito il tentativo plebeo dello scandalismo. Michele Tito