Hanno passato 7 giorni a lume di candela gli speleologi sotto i monti di Crissolo

Hanno passato 7 giorni a lume di candela gli speleologi sotto i monti di Crissolo Hanno passato 7 giorni a lume di candela gli speleologi sotto i monti di Crissolo Per due di essi era l'unica fonte di luce, scelta per l'esperimento perché ricca di raggi infrarossi Sono stati condotti, bendati, a Torino e visitati all'Università - La loro vista non ne ha sofferto (Dal nostro corrispondente) Saluzzo. 17 agosto. Gli speleologi del Cai di Saluzzo, che domenica scorsa avevano iniziato l'esperimento scientifico denominato « Operazione R. M. 03 », hanno con eluso stamane la loro impresa. La spedizione ha dato ri sultati soddisfacenti. Essa ave va lo scopo dì effettuare rìcer che sul metabolismo intermedio e materiale, sui fenomeni respiratori e sulle possibili modificazioni dei fenomeni elettrici della retina. Per gli esperimenti era stata scelta la grotta di Rio Martino, sopra Crissolo, nell'alta Valle Po, a 1530 metri di al tltudìne. La cavità, che s: estende orizzontalmente nella montagna per circa 700 metri, termina con una grande sala e una pittoresca cascata alta più di 70 metri, dalla cui som mità inizia un lunghissimo cunicolo non ancora del tutto esplorato. Facevano parte della spedizione, diretta dai fratelli Roberto e Nilo Marocchi no, sei giovani speleòlogi: Pio Bonelli, Gian Domenico Santo, Pier Luigi Marchisio, Valerio Bergerone, Ettore Ferrio e Bruno Mauro. Le ricerche, erano coordinate dai professori Herr e Maletto di Torino; Nell'avangrotta erano state introdotte due gabbie contenenti cavie. Su questi animali, che oggi sono usciti anch'essi dalla cavità, l'istituto di zootecnia dell'Università di Torino compirà delle' analisi di laboratorio. La parte di maggiore impegno è toccata a Pio Bonelli e Roberto Marocchino, che hanno trascorso l'intera settimana di Ferragosto nella grotta, a pochi metri dalla grande sala della cascata. I loro compagni, che sostavano nel campo all'esterno, si inoltravano a turno nella cavità per effettuare altri rilievi scientifici e per portare viveri freschi ai due compagni. Questi ultimi erano collegati col campo base per mezzo del telefono, attra verso 11 quale ricevevano istruzioni e consigli. I due speleologi hanno superato la prova senza particolare disagio. La fortissima umidità e la bassa temperatura non hanno influito sulle loro condizioni fisiche e la luce di candela (unica fonte luminosa di cui essi disponevano e che era stata scelta proprio perché l'esperimento scientifico potesse essere valido, in quanto quella luce è povera di raggi ultravioletti e ricca di raggi infra rossi) non ha minimamente danneggiato la loro vista. Stamane, ad attendere i due giovani speleologi all'uscita dalla grotta, c'erano i loro compagni e alcuni curiosi. Li ha salutati il vìcesindaco di Crissolo. Subito dopo, Pio Bonella . e Roberto. Marocchino, che si erano bendati gli occhi, sono stati accompagnati, a braccetto, fino a Crissolo. Di lì, in auto, hanno raggiunto Torino, dove sono stati sottoposti a -una vìsita oftalmica alla clinica oculistica dell'Università. Nel pomeriggio essi erano di ritorno a Saluzzo. E' possibile che un esperimento analogo a quello terminato oggi venga ripetuto dagli stessi speleologi fra due mesi. v. i. La grande «sala» della Grotta del Rio Martino, sui monti di Crissolo, dove si è conclusa ieri la spedizione speleologica organizzata-dal Cai di Saluzzo. Questa fo-. tografia è stata scattata da uno dei partecipanti all'impresa durata sette giorni