Sei morti in sciagure sul Bianco avvolto da una tremenda bufera

Sei morti in sciagure sul Bianco avvolto da una tremenda bufera in poche oro una serio impressionante di disgrazie Sei morti in sciagure sul Bianco avvolto da una tremenda bufera Un giovane alpinista di Como, bloccato per tre giorni sul Dru, è stato ucciso dalla fame e dal freddo Assiderati una giovane signora svizzera e il figlio di 7 anni, sorpresi dal maltempo al ritorno da una gita Due tedeschi sfracellati sul ghiacciaio della Brenva - Una spedizione guidata da Walter Bonatti alla ricerca di sei persone - Altre squadre partite da Chamonix per salvare alpinisti feriti o rintracciare cordate disperse (Dal nostro corrispondente) Aosta, 14 agosto. Sei persone hanno perso la vita sul gruppo del Bianco, in una impressionante serie di disgrazie accadute alcune sui versanti francese e svizzero, altre sul' versante italiano. Quasi tutte le sciagure sono state provocate dal maltempo che da alcuni giorni infuria sulla catena. Altri alpinisti sono rimasti feriti; altri ancora vengono dati per dispersi. Numerose cordate sono partite alla loro ricerca, ostacolate dal peggioramento delle condizioni atmosferiche. Questa sera, oltre i duemila metri, cadeva un -fitto nevischio. Una sola delle vittime è italiana: l'alpinista Giovanni Noseda Fredaglio, di 24 anni, abitante a Como, allievo guida. Il giovane è morto sulla parete ovest del Dru, che stava scalando con un amico. I due rocciatori avevano iniziato la ascensione domenica. Lunedi, giunti ad ottanta metri dalla cima, sono stati sorpresi da una tremenda bufera e hanno dovuto bivaccare per tre giorni e tre notti senza un'adeguata attrezzatura e con scarso cibo. Il Noseda è morto la scorsa notte, di fame e di freddo. Il suo compagno, di cui non si conosce il nome, ha resistito e oggi ha potuto raggiungere, sfinito, Montenvers. Egli è stato rifocillato: le sue condizioni non destano preoccupazione. Giovanni Noseda era un appassionato della montagna. Lavorava in una tintoria di Como, ma per conseguire la patente di guida alpina aveva ottenuto dalla sua ditta, nel giugno scorso, tre mesi di permesso per potere compiere le necessarie acalate su pareti di sesto grado. Il mese di giugno l'aveva passato ai Piani Reslnelli compiendo numerose escursioni con altri rocciatori e anche con alcuni clienti ohe volevano fare qualche escursione. Nel mese di luglio, 11 giovane si era recato a Chamonix per scalare alcune pareti del Monte Bianco, fra le quali la parete ovest del Dru dove ha trovato la morte. Di inedia e di freddo sono! Xtvl<aeroQgmdrcaupnndcsastvmutvdlpddndstpdvgppgnora svizzera ed il suo bini bo di 7 anni, nella zona elve tica del Bianco, all'Arpette. Le due vittime facevano parte di una numerosa comitiva che discendeva martedì mattina da Champex, dalla capanna del Trient (m. 3170) dove era rimasta bloccata per il maltempo. Il gruppo, era composto dal capofamiglia Jean Calarne, dalla moglie, da due figli (uno di 12 e l'altro di 7 anni) dal nonno materno e da due amici .incontrati per caso al rifugio, 1 signori Bettex Vlancoud. Pare che all'origine dalla tragedia sia la caduta di un componente la comitiva il Blancoud, che si è procurato gravi ferite alla testa dopo essere rotolato per una deci na di metri Spaventati, gli altri non si sono più mossi. Sorpresi dalla bufera, la signora Calarne e il figlio più giovane non hanno retto e sono morti assiderati Stamane un elicottero ha tra sportato a valle, all'ospedale di Sion, il ferito, i due morti ed i superstiti," che soffrono di lievi congelamenti Una terza disgrazia è accaduta oggi sul versante italia no, dove due alpinisti tedeschi son morti. Secondo alcuni te stimoni, che sono scesi a dare l'allarme a Courmayeur, i due sono caduti per oltre 500 me tri e si sono sfracellati sul ghiacciaio della Brenva. I loro nomi e le cause della sciagura non sono ancora noti Una quarta sciagura è infl ne avvenuta stamane all'Ai guille Loria, una piccola montagna che sorge accanto alle Aigullles Rouges di Chamonix, e che raggiunge appena 2760 metri d'altezza. La vitti ma è una ragazza di Bruxel les, Agnese Hellene, di 24 anni, che era in gita con una amica. La giovane è scivolata ed è rotolata lungo un pen dio. La caduta banale le è co stata la vita: la Hellene, infat ti, ha battuto la testa contro l'unico masso che era sul pia to sottostante ed è morta do po un'ora per la frattura del cranio. Per numerosi allarmi, altre spedizioni di soccorso sono partite da Courmayeur e Chamonix, malgrado il tempo pessimo. Una cordata, guidata da Walter Bonatti, è salita alla ricerca di sci alpinisti dati per dispersi all'Aiguille Noire de Peuterey. La spedizione questa sera non aveva ancora fatto ritorno a valle. L'ultimo avvistamento, avvenuto nel tardo pomeriggio, li dava salvi, sulla via del ritorno poco al dsopra della capanna della Noire, che è posta a 2316 m., apiedi del Mont Blanc de Peuterey. Per questi sei alpinisti l'allarme era stato dato martednotte, quando a Courmayeur in casa del medico dott. Bassisi era cominciato a temere per una comitiva di amici par titi già sabato verso l'Aiguille Noire de Peuterey e che non avevano fatto ritorno. I sei i coniugi austriaci Kurt e Tona Dimbergher, 1 triestini Walmorti anche una giovane sV 1 o! X desini gJSZ]te e Terenzio Cuccurù — avevano detto al sanitario di voler tentare la scalata della < sud > dell'Aiguille Nolre, ascensione molto impegnativa, e si erano detti certi di essere di ritorno domenica sera o al massimo lunedi mattina. Questa notte 11 dott. Bassi pregava l'amico infermiere Cosimo Zappelli e Walter Bonatti di andare al rifugio della Noire, sotto la parete, per vedere che cosa era accaduto. Ai due affiatatissimi alpinisti si erano uniti la guida Gigi Panel e il portatore bergamasco Bertone, e lo stesso dott. Bassi. Le prime notizie pervenute nella mattinata a Courmayeur dicevano che Bonatti e 1 soccorritori avevano avvistato 1 sei quasi sotto la parete, dove avevano cercato un riparo trascorrendo tre giorni e tre notti senza mangiare (perché i viveri erano finiti) e senza dormire perché non attrezzati per un bivacco notturno). Nella tarda mattinata un altro avvistamento il dava sulla via del ritorno. Tutti procedevano lentamente per le condizioni pessime della montagna. Un'altra cordata di soccorso partita verso il Mont Blanc du Tacul, dove stamane, quando le condizioni del tempo erano ottime, la guida Maresca di Chamonix e una alpinista sua cliente erano stati travolti da una valanga. Proiettati per 70 metri sul ghiacoiaio, i due si sono salvati. Nella, neve trasportata dalla valanga sono stati trovati un guanto e una piccozza, non appartenenti ai due. Non è improbabile, quindi, che altri alpinisti vi siano sepolti. Le guide a tarda notte stanno ancora scavando, ostacolati dalla bufera. Una terza spedizione è partita per l'Aiguille du Moine, dove una- alpinista ferita ha bisogno di cure immediate. Questa sera due altre cordate sono rientrate a Chamonix. Una veniva dal Charpoua, dove ha salvato tre alpinisti francesi ormai sfiniti dalla fatica e dalla fame; essi sono stati ricoverati in ospedale ine i a l o V Kr*ve.Bt»t9- L'altra/giungeva1 dall'Aigullle du TrlOlet, dove tre ' alpinisti' austrìaci erano caduti per una ventina di me tri dalla cresta di RochesièreUna sola notizia buona fra tante disgrazie: i quattro alpinisti genovesi dati per disper si al Mont Blanc du Tacul sono rientrati oggi sani e salva Courmayeur. Italo Vaglienti Le eccezionali misure di sicurezza adottate dalla polizia stradale per il traffico di Ferragosto: uno degli elicotteri che sorvegliano il traffico alla porte di Roma. Le segnalazioni vengono trasmesse via radio alle pattuglie in servizio a terra (Tel.)

Luoghi citati: Aosta, Como, Courmayeur, Roma