Gli azzurri a Copenaghen con due soli equipaggi

Gli azzurri a Copenaghen con due soli equipaggi impegnativi confronti per i canottieri e gii atleti italiani Gli azzurri a Copenaghen con due soli equipaggi Domani si iniziano gli «europei» del remo - Le rivalità nell'ambiente del nostro sport hanno impedito una più numerosa partecipazione - Finali per televisione Copenaghen, 13 agosto. Dopodomani, a Copenaghen, avranno inizio i campionati europei di canottaggio che si concluderanno domenica. Nel programma della prima giornata figurano le batterie, in quello di venerdì i recuperi, sabato avranno luogo le semifinali e domenica (con gare riprese per tv) si disputeranno sette finali, è cioè il « singolo », il « doppio », il « due senza », il « due con », il « quattro senza », il < quattro con » e !'< otto ». Oltre cento equipaggi, in rappresentanza di 22 nazioni, risultano iscritti alla manifestazione che è giunta alla sua cinquantunesima edizione. L'ultima volto, che si svolsero i campionati europei fu nel 1961 a Praga. Nel 1962 ebbero luogo i « mondiali » a Lucerna. A Praga l'Italia colse due allori, nel < quattro senza-» con l'equipaggio della Falck-Dongo composto da Bosatta, Baragita, Galante e Crosta, e nell'* otto » con l'equipaggio misto détta Moto Guzzi e della Marina Militare formato da Sgheiz, Zucchi, Viviani, Palese, Balliti, Gilardi, Brondi, Brunello) timoniere Stefanoni. Quello di Praga fu l'ultimo exploit dei nostri canottieri giacché ai campionati mondiali di Lucerna dovemmo accontentarci esclusivamente di due quarti posti ottenuti dal « quattro senza » e dall'* otto ». > Alle gare europee del 1961, i sette titoli furono così assegnati: tre all'Unione Sovietica, due all'Italia e due alla Germania. L'anno scorso, ai « mondiali », fu la Germania attener banco assicurandosi addirittura cinque titoli è lasciando gli altri due rispettivamente all'Unione Sovietica (il singolo) e alla sorprèndente Francia (il doppio). Stando alla logica,. dunque, dovrebbero essere gli armi tedeschi,a godere dei pronostici della vigilia. Da notare che tutti e sette gli equipaggi tedeschi appartengono alla Germania Occidentale. E ciò non in base a selezioni di carattere politico, ma in base ai risultati scaturiti dopo uno scontro serrato fra gli armi delle due Germanie. L'Italia, a differenza di quanto si verificò negli anni scorsi, a Copenaghen ha iscritto soltanto due equipaggi, e cioè il due senza timoniere della Ignis Comerio con Mario Petri e Paolo Mosetti ed il « quattro senea » della Moto Guzzi di Mandello Lario con Romano Sgheiz, Fulvio Balatti, Giovanni Zucchi e Luciano Sgheiz. L'esiguo numero dei nostri armi iscritti ha sttscitato non poche polemiche, e non soltanto in Italia. Non va dimenticato che per anni e anni il canottaggio azzurro fu considerato il migliore d'Europa ed è logico, pertanto, che anche all'estero la decisione presa dai nostri dirigenti federali abbia sorpreso. Il fatto è che, eccezione fatta per il « due senza » della Ignis e per il « quattro senza » della Moto Guzzi, gli altri equipaggi non sono effettivamente in grado di ben figurare in una manifestazione altamente impegnativa com'è appunto un campionato europeo. Per ovviare a questo inconveniente sarebbe stato indispensabile varare equipaggi misti, ma la rivalità esistente fra gli armi militari e quelli borghesi non ha consentito alla federazione di correre ai ripari. Eppure i recenti risultati ottenuti nel pentagonale di Duisburg, dove per esempio l'Italia si impose nell'< otto misto » con vogatori presi da ben quattro società (il Posillipo di Napoli, la Moto Guzzi, il Savoia di Napoli e il Limite sull'Arno) dovrebbero aver fatto intendere ai dirigenti periferici che questa è l'unica via da seguire in vista anche delle Olimpiadi di Tokio. g. beli.