Delude «Il Gattopardo» a New York

Delude «Il Gattopardo» a New York Fredda accoglienza del pubblico americano al film di Visconti Delude «Il Gattopardo» a New York L'attesa «prima», presenti illustri personalità del cinema e della politica, si è conclusa senza un applauso • Personale successo di Claudia Cardinale, che ha colpito gli spettatori per la sua grazia (Nostro servizio particolare) New York. 13 agosto. Il Gattopardo di Luchino Visconti, lanciato sul mercato americano con una eccezionale « prima > a inviti, non ha ottenuto il successo che si sperava. L'elegantissimo pubblico, nel Quale spiccavano oelebri nomi del mondo cinematografico e artistico, ha accolto abbastanza freddamente la pellicola. Al termine della prolezione non ci sono stati applausi, neppure quelli « di cortesia » che sono di prammatica in queste occasioni. Dopo qualche battimano isolato, il pubblico è sfollato rapidamente, sema commenti. Qualcuno se n'era già andato prima che la proiezione terminasse. Questa è la reazione di un pubblico scelto ed elegante. Entrando in circuito normale il film potrebbe ottenere accoglienze più positive. Ma la critica principale,,— clm riguarda la <pesantezza» dello spettacolo — non lascia adito a eccessive speranze. Il Gattopardo, apparso negli Usa con il titolo « The Le pard», era molto atteso n gli ambienti culturali amen cani. Il romanzo di Tornasi di Lampedusa è un bestseller anche negli Stati Uniti, e il premio ottenuto a Cannes è un ottimo passaporto per una pellicola. A questo ai aggiunga la notorietà del regista e degli interpreti. Luchino Visconti, Burt Lancaster e Claudia Cardinale sono artisti ormai affermati in ty,ito il mondo. Quando Visconti e.la Cardinale hanno fatto il loro ingresso nella sala sano stati accolti da un applauso. Pettinata con la frangetta, in un elegante c'accollato abito da serd, l'attrice ha colpito i presenti per là sua bellezza. Un po' intimidita è salita sul palcoscenico e si è rivolta al pubblico: € Sono felice di essere a New York — ha detto —. E' la prima volta che visito la vostra città ». Poi ha presentato Luchino Visconti. Il regista ha pronunciato poche parole: « /Spero che il mio lavoro e i miei attori vi piacciano; perché se amate questo film voi amerete di più anche il mio paese, l'Italia». In platea si trovavano esponenti delta cinematografia americana come Joan Fontaine, Jean Seberg, Warren Beatty — accompagnato dalla splendida ex miss America, Sharon Ritchie — .M'erte Oberon e Celeste Holm. Vi era anche la nuova stella di Broadway, Diahann Carroll. Tra i letterati la scrittrice Fannie Hurst, tra le personalità Robert Moses, il presidente della Fiera di New York del 196.','6S. Le autorità italiane erano rappresentate dal console generale d'Italia a New York, Vittorio De Montezemolo, e dal direttore dell'Istituto italiano di cultura, professor Giuseppe Cardillo. Le parole di Luchino Visconti sono state salutate da un vivo applauso: che è rimasto l'unico della serata. Sulla tiepida accoglienza hanno certamente influito il ritmo lento del film e la ignoranza del pubblico verso la pagina di storia italiana illustrata dalla vicenda. Le critiche dei più importanti giornali hanno fatto eco alle perplessità degli spettatori. Su un punto tutti sembrano essere d'accordo: è molto difficile fare un film veramente buono da un bel libro. La più positiva delle critiche è quella del New York Times. B08ley Crowter scrive che il film « è una stupefacente illustrazione di un certo modo di malinconia e di nostalgia davanti al trascorrere di un'epoca. Sentimento e tristezza bisbigliano nel film, così come fa la lieve brezza mediterranea che fa fluttuare le tende alle finestre del palazzo siciliano... Non so se molti americani capiranno tutto questo, se il film susciterà una analoga nostalgia per tutto ciò che è andato via col vento ». Il Mirror scrive che «Il Gattopardo ha una grande forza visiva » e che Luchino Visconti è «un maestro nel ricreare-il passato». Ma-è un vero peccato che il regista 'abbia-concentratola storia su. così pochi personaggi. Burt Lancaster, nonostante i suoi 'odevoZi sforzi, è ben lontano 'all'essere il nobile siciliano he intende creare, e Alain ìelon «è un Tancredi francese*. Il giornale conclude che «Il Gattopardo è un film formalmente magnifico ma privo di movimento: ricco di intelligenti particolari ma troppo povero di azione». Ancora più severo il Daily News, c7ie definisce il film < deludente ». « Chi ha letto il libro — scrive il giornale — si aspettava molto anche dal film. Ma non tutti i bei libri creano dei buoni film». Secondo il critico la regìa di Visconti ha messo in ombra proprio quelli che avrebbero potuto essere i punti migliori della pellicola. L'Herald Tribune definisce il film «nel migliore dei casi ambizioso, nel peggiore monotono ». « Di nuovo — scrive — una grande attesa è terminata in una grande delusione. Ci troviamo di fronte a una tediosa e ineguale serie di scene e di interpretazioni, mancanti da ogni punto di vista ». u. p. V Claudia Oardinale e Luchino Visconti davanti al cinema Piaza, dove si proietta «li Gattopardo» (Tel. Ansa)