La storia dell'italiano sotto il fascismo rievocata in "Anni difficili,, di Zampa

La storia dell'italiano sotto il fascismo rievocata in "Anni difficili,, di Zampa La storia dell'italiano sotto il fascismo rievocata in "Anni difficili,, di Zampa Il film in onda questa sera sul secondo programma - Sul nazionale il problema della donna di casa Luigi Zampa, presentando stasera ai telespettatori del secondo canale Anni difficili, ricorderà forse le furibonde polemiche scatenate nel 19^8 dal suo film. Gli animi erano allora accesi, molte passioni non anoora sopite e Zampa era andato a scegliere un soggetto davvero esplosivo: l'uomo comune sotto il fascismo. Il film, che avrebbe dovuto intitolarsi addirittura Credere, obbedire, combattere, è tratto dal racconto II vecchio con gli stivali di Vitaliano Branoati e s'impernia sul personaggio patetico di un impiegatuccio siciliano che, per non perdere il posto in Municipio, obbedisce alle patriottiche tirate del suo podestà, s'iscrive al partito fascista e indossa l'orbace. Nel frattempo, il figlio partecipa a tutte le guerre, trovando appena il tempo di sposarsi fra l'uria e l'altra e avendo la sfortuna di rimetterci la pelle proprio quando, dopo l'armi'$tleìo, sta per tornare a casa. Per il -nostro « travet » -è soltanto l'inizio di una serie di disgrazie: prima i bombardamenti, che lo costringeranno a sfollare, poi i guai dell'occupazione. E infine il crollo: chiamato dall'ex podestà, ora sindaco, si sente rimproverare il suo passato di fascista e viene licenziato. Agli americani che, mostrandogli una divisa da squadrista acquistata per poche centinaia di lire gli chiederanno se l'hanno pagata cara, il poveraccio risponderà: « A me è costata-molto di più », Ancora prima di uscire sugli schermi, il film divise gli italiani in due. Bcelto per la Mostra di Venezia, fu osteggiato da taluni che sostenevano che avrebbe danneggiato il nostro paese di fronte agli stranieri (erano gli anni in cui il neorealismo, al quale del re sto questo film di Zampa ap partiene solo per alcuni tratti esteriori, veniva stoltamente accusato di denigrare il popolo italiano). Dopo la rassegna veneziana, la polemica si riaccese sui giornali e persino nelle sale cinematografiche di al cune città dove i detrattori e i sostenitori del film vennero alle mani. La questione fu anche oggetto di un'interrogazione parlamentare: era ormai chiaro che non si trattava più dei pregi artistici del film ma del suo contenuto politico. E non mancarono le divergenze neppure fra coloro che rioqno-jscevano la buona fede antifascista di Zampa, tanto è vero che si parlò di « qualunquismo », sia pure involontario. Dopo quindici anni, i motivi d'interesse di Anni difficili sono naturalmente altri. Il film va anzitutto considerato come il primo felice incontro fra Zampa e Brunenti che da allora divenne un prezioso collaboratore del regista (Anni facili, L'arte dì arrangiarsi) con il quale aveva in comune il gusto per la satira e gli umori del moralista. In secondo luogo, va ricoruuto che Zampa diede un seguito ad Anni difficili: nel 1953 con Anni facili e nel 196S con Anni ruggenti completando cosi una trilogia sul fascismo e sul postfascismo della quale si possono discutere i risultati artistici ma non il civile impegno e la retta coscienza del suo autore. . * * Le trasmissioni di stasera saranno completate sul « secondo » da un concerto di pianoforte dopo il film; e sul « primo » dalla consueta rubrica « Almanacco », alla quale seguirà un originale televisivo della serie « Vivere insieme »: «La casalinga » di Renzo Nissim, che offrirà il soggetto per un dibattito degli esperti con riferimento anche al problema delie domestiche e della loro scarsità. * * Anche se la rubrica che apri va le trasmissioni del Secondo Canale, « Il paroliere, questo sconosciuto », era come di con sueto varia e divertente (era di turno Mario Panzeri), non v'è dubbio che la maggior par- ta dei telespettatori abbia pre- ferito ieri sera il Primo Canw le. E non a torto: Angoscia di Cukor si è confermato un film di sicura efficacia spettacolare e di notevole suggestione sia per l'ambiev fazione assai acou rata (tranne i he nel prologo italiano, ma avveniva lo stesso con i film della Garbo) sia, e soprattutto, per l'eccellente interpretazione non solo della Bergman, ma di tutti gli altri attori, compresi i personaggi secondari. Trattandosi di un film in costume — la Londra dei primi anni del secolo — esso aveva anche il vantaggio di sfuggire a quel leggero senso di fastidio, o di ridicolo, che talvolta provocano la mo da e le acconciature di film ambientati in anni più vicini a noi. * * Utili consigli agli italiani che intendono trascorrere con l'automobile le vacanze all'estero ha rivolto un servizio speciale di Piero Casucci, andato in onda sul Secondo Canale. Ma il servizio aveva un difetto: di giungere un po' tardi, quando la maggior par te degli automobilisti si é già messa in viaggio o vi si acoinge magari con meno previdenza e accortezza di quanto la rubrica insegnasse.. vice

Persone citate: Bergman, Cukor, Luigi Zampa, Mario Panzeri, Nissim, Piero Casucci, Vitaliano Branoati, Zampa

Luoghi citati: Londra, Venezia