Vilardo nega di avere cercato di «comprare» l'arbitro Lo Bello
Vilardo nega di avere cercato di «comprare» l'arbitro Lo Bello E' cominciato ieri a Milano un nuovo processo sportivo Vilardo nega di avere cercato di «comprare» l'arbitro Lo Bello Secondo il dirigente palermitano la denuncia di tentata corruzione circa la partita Cosenza-Bari è nata da un equivoco - Per l'accusa Vilardo si sarebbe adoprato in favore del Bari che, se promosso in serie A, avrebbe acquistato dal Palermo l'attaccante Fernando - Un altro caso di frode nella massima divisione? (Nostro servizio particolare) Milano, 18 luglio. Salvatore Vilardo, segretario generale del Palermo, imputato di aver cercato di corrompere l'arbitro Concetto Lo Bello due ore prima della partita Cosenza-Bari (in modo da favorire il Bari, che aveva promesso di acquistare dal Palermo il calciatore Fernando, in caso di promozione in serie A), sarà condannato, venendo radiato a vita dai ranghi federali, oppure sarà assolto? L'interrogativo rimarrà senza risposta almeno sino a domani sera, sempre ammesso che la Commissione giudicante, dinanzi alla quale è comparso oggi Vilardo, renda di pubblica ragione il dispositivo entro domani. Al punto in cui siamo è difficile, per non dire impossibile, azzardare una previsione. Tutto può accadere. Appare invece improbabile che il Palermo venga condannato a una penalizzazione di punti da scontare nel prossimo campionato di Serie B. La società siciliana è stata rinviata a giudizio per «responsabilità oggettiva > in base al comma a) dell'art. 4 che dice: «Le società sono respon Eabili oggettivamente dei fat ti commessi dai propri diri genti, soci e tesserati ». Ma di quale reato è imputato Vilardo? Di illecito sportivo. Orbe ne, l'art. 2 del regolamento di giustizia della Federcalcio, in base al quale Vilardo si è presentato oggi come imputato dinanzi alla Commissione giù dicante, dice: « Rispondono di illecito sportivo le società, : loro dirigenti, i soci e i tesserati in genere, i quali compiono o consentono che altri in loro vece o nome compiano con qualsiasi mezzo atti di' retti ad alterare lo svolgimen to o il risultato di una gara ovvero ad assicurare a chic Messia un vantaggio in clas siflca >. L'art. 2 parla di « vantaggio in classifica ». Quale vantaggio in classifica avrebbe avuto il Palermo dall'esito della partita Cosenza-Bari? Nessuno. Ec co dunque che la « responsabilità oggettiva » del Palermo si presenta sótto una prospettiva diversa, del tutto insolita e non prevista dal regolamento. Si prevede che la commis sione giudicante, poiché il Palermo dall'illecito non avrebbe tratto alcun vantaggio di classifica bensì un utile economico (la vendita del calciatore Fernando al Bari) comminerà semmai alla società siciliana una pena di carattere econo mico. Il procedimento ha avuto inizio alle 10,15. Cinque minuti dopo la commissione giudican te (presidente dott Campana membri avv. Bignardi e ing. Giannetti. segretario signor Cardinale) ha convocato il dottor Vilardo che si è presentato unitamente al dott Caruana reggente del Palermo, ed accompagnato dagli avvocati Sbl sa e Masera. Nella sala, natu Talmente, c'era anche l'avv Angelini in veste di pubblico ministero. L'interrogatorio del dott. Vilardo è durato due ore nel corso delle quali il segretario del Palermo ha respinto ogni addebito, ripetendo di non avere mai nemmeno minimamente pensato e tentato di cor rompere l'arbitro Lo Bello. Vilardo ha insistito nello spiegare che probabilmente Lo Bello ha equivocato tutto Alla base dell'equivoco vi sa rebbe un «ci>. A Cosenza, Vilardo avrebbe spiegato a Lo Bello che un pareggio del Bari <ci frutterebbe 15 milioni >, intendendo dire a lui e al Pa¬ lbmlbfr lermo. Lo Bello, invece, avrebbe interpretato quel « ci > come a lui e a Vilardo. Dopo il segretario del Palermo è stato ascoltato l'arbitro Lo Bello il quale ha confermato quanto da lui dichiarato in fase d'istruttoria. Al'uscita dal «tribunale calci¬ stico», Lo Bello si è rifiutato di concedere dichiarazioni di sorta. Pare tuttavia che l'arbitro siracusano abbia querelato sei giornali, colpevoli di aver pubblicato sue interviste, da lui mai concesse. In serata gli avvocati Sbi.sà e Masera hanno pronunciato le arringhe defensionali, chiedendo l'assoluzione del dott Vilardo, e di riflesso del Palermo, per non aver commesso il fatto. La Commissione giudicante con ogni probabi lità renderà nota la sentenza domani o più probabilmente sabato unitamente al dispositivo per il procedimento a' carico del Genoa e di cinque suoi giocatori. Secondo voci che circolano in ambienti solitamente bene informati, la Commissione giù dicante con il «caso Vilardo Lo Bello» non avrebbe ultimato il lavoro inerente al cam pionato 1962-63. Pare infatti che stia per concludersi l'istruttoria contro una società di Serie A del Nord che, sempre stando agli informatori di cui sopra, dovrebbe essere rinviata a giudizio nei prossimi giorni. Due sarebbero state le squadre di Serie A implicate, ma una di queste sarebbe stata prosciolta in istruttoria. Giorgio Bellani
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