La situazione creditizia e l'andamento delle Borse di Ferdinando Di Fenizio

La situazione creditizia e l'andamento delle Borse La tensione del sistema bancario La situazione creditizia e l'andamento delle Borse Coloro che si mostrano delusi dell'andamento dei mercati borsistici italiani e indugiano nell'analizzare possibili rapporti di causa ed effetto, trarrebbero forse qualche giovamento da uno studio sulla nostra situazione creditizia. Il sistema bancario, infatti, soggiace a tensioni che abbiamo segnalato altra volta e che non sono estranee alle quotazioni de; titoli azionari. Cominciamo tuttavia da principio. Constateremo che le aziende di credito, a quanto appare dalla situazione pubblicata dalla Banca d'Italia a tutto aprile '63, vedono accrescere il rapporto loro fra impieghi e depositi fino a quota 76. Ciò significa che gli impieghi co stituiscono il 76 per cento dei depositi: Ora, normal; mente questo rapporto non supera il 68-70 per cento Esso è già elevato, quando tocca quota 72, come un anno fa ; elevatissimo, quando si aggira su quota 74 come nel gennaio del '63 Ai livelli odierni, esso costituisce in certo modo una rarità. Si deve, addirittura risalire alla fine del '56, per trovare rapporti percentuali analoghi, in questo campo. * * Il rapporto fra depositi ed impieghi può considerarsi, in certo modo, come il risultato finale di variazioni che si manifestano sia dal lato della acquisizione di fondi, sia da quello della loro erogazione. Indugiamo pertanto in un'analisi di questi flussi e sforziamoci di interpretare il comportamento delle varie voci che si possono classificare in dare ed avere, per gli istituti di credito. Solo così, infatti, si conquista una; visione.panoramica su tutto il sistema bancario e ci si può spingere fino all'andamento delle Borse. Innanzi tutto, come sue cede in ogni sistema economico, nel quale l'Operatore Famiglie vede accrescere le sue disponibilità, per, au menti di occupazione .e di salari- monetari, la ' raccolta di fondi procede in 'modo confortevole. H totale dei depositi bancari, negli ultimi dodici mesi, (a tutto aprile '63) si è accresciuto del 18 per cento; nell'ultimo quadrimestre del 2,8 per cento. Anche per ragioni di carattere stagionale, si è di fronte ad una lieve decelerazione nella raccolta. Converrà attendere, per inter pretarla correttamente. Si assiste, invece, a dif formità abbastanza signifi cative, badando ai diversi tipi di depositi. Per esempio: i depositi a risparmiò (anche nell'ultimo quadri mestre) si accrescono meno vigorosamente dei conti correnti. Segnq forse che perdura la preferenza per la liquidità dell'Operatore Famiglie, documentata anche dalla robusta ascesa dei bi ghetti in circolazione. D'altro lato, se sì utilizza una nuova classificazione, che la Banca d'Italia ha introdotto di recente, ci si convince che i depositi del settore privato (Famiglie ed Imprese) hanno rallentato relati vamente la loro corsa, ri spetto ai depositi degli enti pubblici ed assimilati. Sta ciò forse a significare che il settore privato risente della situazione congiunturale, in modo più pronunciato del settore pubblico? E' possibile. * * Le banche, comunque nelle loro erogazioni creditizie non sembra vogliano sacrificare il settore privato, relativamente al settore pubblico. Gli impieghi destinati a privati ed imprese sono aumentati di quasi il 26 per cento negli ultimi dodici mesi; del 6,5 per cen to nell'ultimo quadrimestre. Per contro, gli impieghi ver so enti pubblici ed assimilati, negli stessi tipici periodi, si accrescono del 16 per cento soltanto da un la to, del 2 per cento dall'ai tro. Ma badando ad un'altra classificazione degli impie ghi, si assiste a qualcos'al tro di interessante. Gli im pieghi a breve da un lato e quelli a medio ed a lungo termine dall'altro procèdono, è vero, di pari passo aumentando del 25 per cento in un anno, del 5 per cento negli ultimi quattro * mesi. Ma nel quadro degli investimenti a breve, si accrescono in misura relativa mente assai più rapida, gì investimenti in valuta, ri spetto a quelli in lire. Gli impieghi in valuta negli ultimi dodici mesi sono aumentati del 48 per cento e nell'ultimo quadrimestre del 15 per cento; quelli in lire del 22 per cento e del 4,6 per cento. I rapporti creditizi fra il nostro sistema bancario e gli altrui si vanno infittendo, e non a nostro danno. A fine aprile '63 le aziènde di credito avevano attività verso l'estero per circa 1000 miliardi di lire; passività, per circa 1500 miliardi. * * Giunti a questo punto, possiamo completare il quadro badando all'ultima grande categoria di flussi in uscita, per il sistema bancario: a quelli cioè riguardanti i titoli di proprietà. Se i depositi si accrescono relativamente in modo meno vigoroso degli impieghi, è inevitabile che si contraggano (relativamente) i titoli di proprietà posseduti dalle banche. Non sorprende, dunque, che il totale di queste voci si accresca relativamente deli'll per cento soltanto, negli ultimi dodici mesi, e del 2,4 per cento nell'ultimo quadrimestre. Ma quali titoli acquistano in misura minore o. addirittura vendono le banche? I Buoni del Tesoro ordinari e gli altri titoli di Stato, sono in lieve aumento, anche per ragioni di carattere istituzionale. H portafoglio obbligazioni, per motivi di carattere sociale, si accresce straordinàriamente: le obbligazioni degli istituti speciali aumentano del 43 per cen to negli ultimi dodici mesi; del 4 per cento nell'ultimo trimestre. Poco meno, le altre obbligazioni. Non restano che gli impieghi in titoli azionari. Ed essi, negli ul timi dodici mesi, si sono ridotti di quasi il 50 per cen to; negli ultimi quattro me si, di una percentuale lievemente inferiore. Un anno fa le banche avevano titoli azionari per 136 miliardi di lire; a fine aprile, per 67 miliardi; soltanto. A questo punto, possiamo . forse tirare le fila di tutta la nostra analisi, ancorata per brevità.- rapporti percentuali. Immutata la possibilità di liquidità della Banca d'Italia, il sistema bancario è oggi sotto tensione, anche per la minore raccolta relativa di depositi. . Incontrando gravi difficoltà a frenare gli im pieghi, nonché il ptìrtafo glio obbligazioni, cede suiltitoli azionari. Tuttavia vuol raggiungere questo scopo, senza eccessivo sacrificio di prezzi. Non appena dunque si manifesta un j maggiore interessamento del risparmio (privato) verso investimenti azionari e quotazioni alquanto più sostenute, le offerte, anche da parte delle banche, si presentano sul mercato. E l'indice dei titoli azionari assume, nel suo sviluppo temporale, quell'andamento oscillante che fu osservato da tempo negli ultimi mesi. D'accordo, è una soltan to.delle ipotesi che possono spiegare l'andamento recente dell'indice delle quotazioni azionarie. Merita tuttavia di essere avanzata. Ferdinando di Fenizio