L'Austria contende all'Italia il primato delle onorificenze di Tito Sansa

L'Austria contende all'Italia il primato delle onorificenze Per avere tana medaaiia basta fave il servisi» di lei?» L'Austria contende all'Italia il primato delle onorificenze Su 7 milioni d'abitanti, i decorati sono 50 mila - Esistono 88 tipi di distinzioni e sono assegnate con estrema larghezza - Lo Stato le invia contrassegno e chiede la restituzione delle medaglie quando l'insignito muore Anche gli uomini politici amano esibirle: il ministro degli Esteri Kreisky ne ha 27, il cancelliere Gorbach 12 (Dal nostro corrispondente) Vienna, 12 luglio. Il più vecchio giornale austriaco, là Wiener Zeitung nata nel 1703, che ha nella testata l'aquila (un tempo bicipite) dedica ogni giorno, in apertura di prima pagina, un'intera colonna, o anche più, a nomi di persone che sono state insignite di una qualche onorificenza. Questa specie di articolo di fondo incomincia sempre con le stesse parole: eli Presidente della Repubblica federale ha concesso ». Cosi da decenni. La colonnina c'era anche prima del 1918. Soltanto che allora cominciava: «Sua Maestà, imperiale e reale ha concesso». Per il resto nulla è cambiato: l'elenco di «cittadini meritevoli» si ripete puntuale ogni giorno. Sono trascorsi quarantacinque anni, i titoli nobiliari sono stati aboliti alle famiglie principesche degli Absburgo, degli Schwarzenberg, dei Windischgraetz,--dei Purstenberg, ò.vietato fregiarsi del titolo ereditario e perfino di far precedere il cognome da un semplice von (l'unico von dell'elenco telefonico di Vienna è quello dell'ex tennista von Cramm, che è cittadino tedesco), il figlio dell'imperatore è relegato in esilio e viene chiamato « dott. Otto Absburgo». E' stato cancellato insomma, il linguaggio dell'aristocrazia, ogni distinzione in caste e in classi. Ma le croci di commendatore, i titoli e gli ordini vari accessibili a tutti sono rimasti e con essi si è di manica larga forse ancora di più che in Italia. Gli ordini e 1 titoli, le commende e i cavalierati sono tanti e gli insigniti in numero così alto, che si è sentito il bisogno di riordinare la materia. La tipografia di Stato ha stampato un volume riccamente illustrato che ha per titolo «Onorificenze e medaglie della Repubblica austriaca e delle Regioni a partire dal 1945». Era in programma anche la pubblicazione di un elenco dei decorati, con i loro dati anagrafici e un breve curriculum, ma l'opera non ha potuto vedere la luce. Pare, ma nessuno lo sa di sicuro, che i decorati dell'Austria (Paese di ' sette milioni di abitatiti) supee.H ririo i 40 mila o forse .anche i 50 mila. Si è calcolato che il volume, con i soli nomi, sa rebbe stato più grosso del l'elenco telefonico di Vienna e con la generosa pioggia quotidiana di decorazioni che continua sarebbe stato necessario rifare un'edizione ogni anno: un lavoro immane che nessuno ha avuto il coraggio di affrontare. Del resto, anche il volume dell'elenco delle onorificenze, pubblicato appena.un anno fa, è già vecchio. Esso contiene settantaquattro differenti ono riflcenze, che esìstevano alla fine del 1961; oggi le onorificenze sono già diventate ot tantotto, di ogni genere, con motivazioni e nomi talvolta curiosi: «Per lavoro nella miniera» (l'altro giorno sono stati insigniti venticinque mi «latori), «Per zelante e utile attività nel pompieri», «In memòria delle alluvioni '54 », « ÀI " merito sportivo »,. « Per opere di' salvataggio». Giorni fa è stata approvata anche una medaglia per «prestato servizio militare», di cui po> tra fregiarsi ogni recluta dopo aver per inove mesi sbucciato le patate in caserma. <Le onorificenze — dice chiaramente la legge — sono da assegnare secondo l'importanza e il genere del merito ». Ma, a quanto pare, nella mania per le medaglie che ha preso l'Austria in questo dopo guerra non hì chiede più di tanto. Le onorificenze sono as- ; segnate automaticamente ai funzionari statali e parastatali, e vanno di pari passo con le promozioni di grado. Del resto, alla Repubblica o nelle Regioni che le concedono, portano soldi in tascaTitoli, bandoliere, collari e medaglie devono venir pagate. -Si va dalle 12 mila lire per la «Grande stella d'oro al merito per servizi alla Repubblica» (composta da una croce di cinque centimetri appesa all'anca mediante una bandoliera larga undici centimetri e di una stella pettorale di dieci centimetri) fino a un minimo di 1200 lire per la semplice decorazione d'argento. Tali somme, chiamate < imposta amministrativa », non danno tuttavia diritto di proprietà sulla decorazione, che rimane dello Stato e della Regione, ma equivalgono ai costi di un noleggio. La legge dice chiaramente che «12 possessore della decorazione si impegna affinché i suoi eredi la restituiscano subito dopo il deoesso ». La decorazione, dice la legge, « viene assegnata dietro pagamento della prescritta imposta amministrativa in conto corrente della cancelleria della Presidenza della Repubblica*. Ma tutti pagano volentieri la soddisfazione di ornare l'abito da festa o 11 frac con due, tre, cinque o anche dieci decorazioni. Per primi gli uomini politici. In testa vi è il ministro degli Esteri Krei sliy con diciotto decorazioni, dcdaszgacdpvgsnfsnpiacm fra bandoliere, collari, fasce e medaglie. Secondo, il cancel liere Gorbach, con dodici decorazioni, seguito dal vice cancelliere Pittermann, con undici- Tito Sansa

Persone citate: Gorbach, Kreisky, Schwarzenberg

Luoghi citati: Austria, Italia, L'aquila, Vienna