Nessun segreto circonda in America il più sicuro rifugio atomico del mondo

Nessun segreto circonda in America il più sicuro rifugio atomico del mondo JVe jpaW.fi anclie un "dépliant,, Illustrato Nessun segreto circonda in America il più sicuro rifugio atomico del mondo E' una cittadella costruita nel cuore di una montagna a Colorado Springs per ospitare il poderoso comando della difesa aerea degli Stati Uniti - Protetta da uno strato di 500 metri di granito, è praticamente invulnerabile: se rimanesse isolata da un attacco nucleare, potrebbe «vivere» per mesi senza aiuti dall'esterno (Nostro servizio particolare) Colorado Springs, 12 luglio. Nelle viscere del Monte Cheyenne, a £200 metri d'altitudine, sta per essere ultimata la costruzione di una grande cittadella sotterranea: un dedalo di' gallerie e caverne.-lunghe oltre 5 chilometri. Per aprirle sono stati rimòssi 360 mila metri cubi di granito. E' il più spazioso e sicuro rifugio antiatomico che mai sia stato .realizzato. Accoglierà il Norad, il comando della difesa aerea del Nord America: il cervello cui fanno capo 800 posti d'avvistamento in terra, mare e cielo, e centinaia di squadriglie di caccia e missili pronti a saettare contro i bombardie¬ riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiii ri e le telearmi che fossero lanciati all'attacco del continente. Considerata la imporlinza strategica della cittadella, si potrebbe supporre che quél che avviene nelle profondità della montagna: sia coperto, dal, pi* rigoroso segreto. Arrivando a Colorado Springs, la città più vicina, chiunque può invece trovarsi fra le mani un opuscolo illustrato nettar prima pàgina del quale è scritto testualmente: «Con il benvenuto del North American Air Defense Command, per spiegare esaurientemente le finalità degli scavi nel Monte Cheyenne: scavi grazie ai quali il centro operativo del Norad avrà il più iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiniiiiiiii» alto grado di protezione contro1 gli attacchi nucleari finora raggiunto ». Basta.quindi sfogliare il libretto per sapere tanto da farsi un'idea, della ciclopica costruzione sotterranea. Il nucleo principale' 'constate in tre i cójì vèrne .parallele lunghe 180 metri, larghe lk e alte 18, intera secate da quattro cavità di dimensioni un poco inferiori. Il tutto è scavato nell'interno della montagna in modo da essere protetto da ogni parte da uno strato di 500 metri di granito. Lo collegano all'esterno due gallerie larghe abbastanza da consentire il transito dei più pesanti autocarri. Le pareti, in prossimità degli sbocchi, sono rivestite da 1S metri di cemento armato. L'opuscolo dice inoltre che la cittadella è divisa in piani da strutture e pareti d'acciaio, e dispone di tutti gli impianti per assicurarne l'attività anche se dovesse rimanere bloccata: generatori di corrente, filtri e condizionatori d'aria, pompe per l'acqua e due serbatoi della capacità di 25 milioni di litri per le riserve di carburante, I lavori nel Monte Cheyenne sono cominciati nel 1961. Nello stesso anno, .al tredicesimo giro orbitale, la < Vostok II » di Titov passò proprio sopra l'attuale sede del Norad a Colorado Springs, dopo aver sorvolato, al settimo giro, Omaha e il quartier generale del Sac, la poderosa forza aeromissilistica che costituisce il vero scudo dell'Occidente. I due avvenimenti hanno avuto coincidenza soltanto casuale. Parlando di satelliti artificiali, gli ufficiali americani e canadesi del Norad dicono tuttavia senza reticenze: « Le specifiche applicazioni militari del program-, ma astronautico russo non sono ancora note. Dobbiamo però ammettere che lo spazio è la nuova strada attraverso la quale potrebbe èssere colpito il continente americano, e con esso le maggiori forze di rappresaglia i del mondo libero ». A scanso di sorprese, hanno perciò intensificato il controllo di tutti gli ordigni spaziali in orbita attorno al globo — i satelliti, i vettori e i framménti rimasti nelle loro sci-! — senza risparmiare i mezzi più moderni, comprese cinecamere capaci di filmarli fino all'altezza di 160 mila chilometri. I satelliti non sono tuttavia le insidie che il Norad teme di più, almeno per alcuni anni ancora. La minaccia contro Im quale vigila m ore su 24, con la stragrande maggioranza dei suoi mezzi ai quali sono addetti S18 mila tecnici, è costituita dai bombardieri e soprattutto dai missili intercontinentali. Tre linee di radar, dall'estremo nord dell'Alaska alla frontiera fra Canada e Stati Uniti, formano le maglie di una rete attraverso la quale nessun velivolo proveniente dall'Artico riuscirebbe a passare senza fare scattare il dispositivo d'allarme. Di uguale efficacia è la sorveglianzarUsull'Atlantico e sul Pacifico,ébontinuomente pattugliati da navi e aerei i cui radar potrebbero localizzare i bombardie'ri a parecchie ore di volo dalle coste americane, così da consentire ai caccia e ai razzi della difesa di agire con un larghissimo margine di tempo. Più difficile è la difesa dagli attacchi che potrebbero es- serò lanciati con i, missili in- tércontinentali. SJTitab che tempo» fa le aurore "boreali e i fenomeni celesti disturbavano- .i. radar; inoltre gli americani non possedevano un missile .antimissile. Oggi il Norad ha risolto entrambi i problemi. Ha un razzo in grado di colpirne un . altro e di < cuocergli » Za testata nucleare per evitare che esploda. Dispone inoltre di tre impianti elettronici costati £50 miliardi l'uno (a Thule in Groenlandia, a Clear in Alaska, a Fylingdales in Inghilterra), così sensibili da scovare un missile a 4.8OO chilometri di distanza e così perfetti da calcolarne all'istante la direzione e la velocità, indicando quindi, dopo una frazione di secondo, il bersaglio e il tempo che dovrebbe impiegare per raggiungerlo. Se le telearmi individuate, dai costosi congegni fossero dirette verso l'America, l'avvistamento potrebbe essere effettuato ISSO minuti prima che giungano sull'obbiettivo. llllllllllllftllllllllllllltllllllllllllllllll IMII E' un tempo terribilmente breve, ed è questa" corsa a cronometro che più preoccupa i capi del Norad. In quei ISSO minuti, infatti, dovrebbero entrare in azione le batterie an¬ timissili e scattare i piani del ftXHgfesii civile e di sgombero dèi\è fòrze •militari sotto tiro. Nel. frattempo il « telefono rosso » squittirebbe al Pentagono e alla Casa Bianca, e di qui verrebbe dato ai bombardieri e ai missili del Sac l'ordine di muovere al contrattacco. Più che prudente appare quindi necessario il trasferimento del Norad dall'attuale casamatta di Colorado Springs nelle viscere del monte Cheyenne, dove potrà reggere al più mas. siccio bombardamento termonucleare. Aldo Vite

Persone citate: Aldo Vite, Springs, Titov