Inchiesta sul soldato torinese ucciso da una raffica di mitra

Inchiesta sul soldato torinese ucciso da una raffica di mitra Inchiesta sul soldato torinese ucciso da una raffica di mitra La disgrazia mentre un gruppo di militari esaminava il funzionamento dell'arma - La salma giunge stamane a Torino (Dal nostro corrispondente) Latina, 11 luglio. E' continuata oggi l'inchiesta ordinata dal Ministero della Difesa per accertare le cause della disgrazia che è costata la vita al ventiduenne soldato torinese Sergio Zuin. Il giovane è rimasto ucciso ieri mattina a Castelforte da una raffica partita dal mitragliatore dell'armiere Vittorio Penta, nel corso delle esercitazioni compiute dalla Prima Compagnia speciale atleti dell'esercito. Nella vallata di Buio, dove erano accampati i militari, si sono recati oggi per un sopralluogo il Procuratore della Repubblica di Latina e ufficiali superiori dell'esercito, ma non si conoscono le risultanze. Ben poco è trapelato anche dagli interrogatori, per lo stretto riserbo mantenuto dall'autorità militare e giudiziaria. Alle 17,30 hanno avuto luogo a Castelforte, a spese del Comune, i funerali dello ? Zuin. Seguivano il feretro i familiari giunti stamane da Torino, il comandante militare di Gaeta, col. Falconi, i comandanti dei reparti e le autorità militari e civili della zona. Una folla commossa ha accompagnato la salma, che in serata è partita per Torino, dove giungerà domattina. Stamane era stata eseguita l'autopsia della vittima ma nessuna notizia è trapelata, benché sembri da escludere nella sciagura il fatto doloso. Nonostante il riserbo, oggi si à potuto ricostruire con maggiore esattezza il tragico episodio. Al momento di iniziare le esercitazioni a fuoco, tutto era calmo e normale tra i soldati della Prima Compagnia speciale atleti. Le misure precauzionali erano state regolarmente prese. Sotto la direzione del comandante del distaccamento, ten. col. Enzo Svrecavisciole, le prove si svol¬ gevano intervallate da brevi pause per sistemare i bersagli colpiti e disciplinare la successione dei tiratori. Durante una di queste pause, Sergio Zuin, si rivolgeva ad un commilitone, l'armiere Vittorio Penta, da Aiello del Sabato (Avellino) per informazioni particolari sull'impiego del fucile mitragliatore €Breda>, in dotazione al reparto. Attorno ai due si affollavano altri soldati, interessati alla spiegazione. Erano in molti a maneggiare il mitragliatore: improvvisamente partiva una raffica. Distesi in una pozza di sangue, tre soldati e un ufficiale venivano immediatamente soccorsi. All'ospedale di Minturno, lo Zuin, colpito in pieno petto da due pallottole, giungeva cadavere. Gli altri tre, Carlo Bnllarìn di Verona, Claudio Guglielmone di Torino e il capitano Alfredo Paoletti, riportavano ferite guaribili in dieci giorni. r. r.

Persone citate: Alfredo Paoletti, Buio, Carlo Bnllarìn, Claudio Guglielmone, Enzo Svrecavisciole, Falconi, Sergio Zuin