Il contrabbando dello zucchero era esteso a tutta l'Italia del Nord

Il contrabbando dello zucchero era esteso a tutta l'Italia del Nord Il contrabbando dello zucchero era esteso a tutta l'Italia del Nord Previste altre denunce - La frode continuava da anni - E' stata resa possibile anche a causa di una disposizione della legge doganale (Dal nostro corrispondente) Milano, 11 luglio. (g.m.) La frode di cinque miliardi al fisco attraverso un cospicuo contrabbando di zucchero importato in miscela con farina e poi separatamente venduto, ha portato finora alla denuncia di quindici persone ma la rete del traffico, a quanto risulterebbe dalle in dagini, è ramificata In tutta l'Italia del Nord. Sono previste perciò altre denunce. Il sistema col quale 1 contrabbandieri hanno potuto rea lizzare un profitto cosi cospicuo ai danni dello Stato non è tanto geniale quanto, purtroppo, quasi suggerito dalle disposizioni doganali in materia d'importazione di zucchero, puro o miscelato. Il trattamento differenziale adottato dalla legge nel due casi è servito di base agli speculatori Nel caso dell'importazione di farina o di zucchero separati l'uno dall'altra, la legge richiede una speciale licenza ministeriale, che è stata sospesa nel recente periodo critico attraversato dalla distribuzione dello zucchero. Sullo zucchero contenuto nella miscela grava un'imposta doganale che, ne) caso in cui la proporzione del¬ lo zucchero sia superiore al 33 per cento, è di 2.046 lire il quintale; in caso contrario è ridotta a 700 lire. Naturalmente, il diverso tipo di imposta si ripercuote sulle esazioni connesse: l'Ige e le imposte dirette. Nel caso dell'importazione di zucchero puro, l'imposta di fabbricazione è di 6200 lire il quintale: l'intento protezionistico è palese, cosi come è evidente la convenienza all'importazione di zucchero miscelato, che poi viene diviso facilmente dalla farina, con un apposito trattamento di selezione praticato in un mulino. . Gli speculatori denunciati dalla Guardia di Finanza non sono incorsi in una frode grossolana, come quella di far apparire una proporzione di miscela fittizia. Essi hanno denunciato le esatte proporzioni della miscela importata, e pagato gli oneri relativi. Non si tratterebbe dunque di un reato di contrabbando vero e proprio, quanto di frode doganale, continuata da parecchi anni e, a quel che sembra, intensificatasi negli ultimi tempi, in coincidenza con la critica situazione del mercato zuccheriero. Gli utili degli speculatori, corrispondenti all'entità della loro evasione alle disposizioni fiscali e doganali, sono dell'ordine di cinque miliardi: la sottrazione ai dazi ammonta a un miliardo e 760 milioni, e quella alle imposte dirette ad oltre tre miliardi.

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