Colloquio con la bella e giovane sposa dopo le nozze con l'ergastolano di Vinadio

Colloquio con la bella e giovane sposa dopo le nozze con l'ergastolano di Vinadio Colloquio con la bella e giovane sposa dopo le nozze con l'ergastolano di Vinadio «Livio ed io siamo felici» dice la ventitreenne Anna Maria Giordano, tornata nella casa dei suoceri Spera che la pena potrà essere ridotta a 30 anni - Ma al termine dell'intervista scoppia in lacrime (Dal nostro inviato speciale) Vinadio, 10 luglio. Anna Maria Giordano, la più sola e desolata sposina d'Italia, in questo momento, è nella sua casa, quella dei suoceri, che ora è anche la sua casa. Aspetta. Qui aspetterà, con fiducia, con pazienza, di veder entrare un giorno il marito Livio Giordano, estinta o graziata la lunga pena alla quale è stato condannato. Quanti decenni durerà la sua attesa? — Non lo so, non ci ho mai pensato. Durerà quanto durerà, io aspetterò — dice con semplicità, con fermezza. — Quando Livio tornerà non saremo due vecchi coniugi con tanti anni di matrimonio, stanchi e indifferenti: saremo due sposini all'inizio della luna di miele. Anna Maria —- Annj per -gli amici — ha ventitré anni. Quando questo accadrà potrà essere un'attraente signora sulla cinquantina. Ora è molto avvenente, è fresca e graziosa, snella, agile, capelli castanodorati, tratti ben delineati che spiegano la sicurezza e decisione del suo carattere. Anche la voce è incisiva e sicura, senza spavalderia. — Io ho molta volontà — dirà più tardi Anna Maria Giordano. — Tutto ciò che desidero lo riesco. Il mio matri¬ monio ne e una prova recentissima. Da due anni questa ragazza ostinata incuriosisce la gente, da quando s'innamorò d'un uomo che si era macchiato d'una colpa gravissima ed era stato condannato all'ergastolo. Gli scrisse, si presentò ai genitori, andò a trovarlo in carcere, assistè a tutte le udienze del processo d'appello. E ora lo ha sposato. — So che la gente dice che sono una cretina. — Parla pacatamente, non dimostra alcuna esaltazione. — Mi chiamano stupida e cretina perché ho sposato un uomo che non potrà esser libero per chi sa quanti anni. Ma la gente non sa. Se ho sposato Livio è perché sono innamorata di lui, e lui lo è di me. Lo amo tanto, per lui rappresento un nuovo motivo di speranza e una nuova ragione di redenzione del male che ha fatto in un brutto momento. Io l'aiuterò a resistere e a essere un altro uomo, il giorno in cui potrà tornare fra gli uomini. Una luce di fede le brilla nello sguardo. E' la luce delle eroine, delle vocazioniste, delle ispirate, di quelle che assistono 1 lebbrosi e convertono 1 cannibali. I psicologi conoscono il fenomeno dell'interesse morboso, delle grandi passioni che suscita in una persona dell'altro sesso chi è stato protagonista d'un fatto clamoroso. — Come mai, con tanti giovanotti liberi, si è innamorata di uno così terribilmente impedito? — Ci s'innamora veramente d'una sola persona, e io mi sono innamorata di lui. — Era già stata innamora ta prima di conoscere Gior dano? — Qual è la ragazza della mia età che non lo è stata? Comunque si è trattato di co sa senza importanza. Insomma, vediamo com' è andata con questo colpo di fulmine. Anna Maria protesta — Nor -'• stato un colpo di fulmin un sentimento serio, protendo, nato dalla pie tà. Ero a Foggia, con la mia famiglia, quella sera in cui la televisione trasmise un servi zio sulla sua cattura dopo l'evasione dal carcere di Cuneo. Ne ebbi una grande pe na, perché sentii che non tutto in quel ragazzo era perdu to, che egli poteva ancora sai varsi dopo la necessaria espiazione Gli scrissi, egli mi rispose, ebbi la conferma di quanto avevo avvertito, e mi convinsi che avrei potuto contribuire notevolmente a redimerlo. CI siamo innamorati cosi, lentamente, scambiandoci delle lettere nel corso del me- si, e ragionando di bontà, di speranza, di fede in Dio. Fino al giorno in cui Livio mi chiese di sposarlo, e io accettai, felice. Anna Maria esibisce gesticolando la fede nuziale, all'altra mano luccica un grosso anello d'oro con due piccole turchesi e un brillantino: è il regalo nuziale. Sulla tavola c'è un cofanetto di legno scolpito, anch'esso dono del marito. — Che cosa dice Giordano del suo futuro? La signora si chiude in sé, diffidente. Con cautela risponde: I pensieri di Livio sul suo futuro riguardano noi due so li, non desidero rivelarli. Le dirò soltanto che ha una fiducia illimitata nella clemenza della Cassazione. L'ergastolo potrà essere ridotto a trenta anni. Noi speriai.io nel buon Dio, preghiamo fervidamente. Livio è diventato molto religioso, fa la Comunione ogni primo venerdì del mese. Religioso lo era anche prima — precisa la madre —. Ora lo è di più. Anna Maria parla serena, gaia, con una vivacità e un distacco, a volte, che danno un'impressione di euforia. — Sono felice — afferma —. Livio ed io siamo felici. E' una parola che sembra stridente sulle sue labbra. Ma lei pensa alla sua felicità come uno stato permanente, o deriva dal recente matrimonio? — Come uno stato permanente. ■ Insomma è felice. Felice. ■ Se pensa che lei è qui e lui li, si sente ancora felice? — No, — fa lei pronta. Ma di colpo diventa rossa, congestionata, si topre il viso con le mani, scoppia in pianto, i singhiozzi la squassano. Giuseppe Faraci Anna Maria Pastore, di 23 anni, la donna che ha sposato Livio Giordano in carcere

Persone citate: Anna Maria, Anna Maria Giordano, Anna Maria Pastore, Giuseppe Faraci Anna Maria

Luoghi citati: Cuneo, Foggia, Italia, Vinadio