Richiesti dal P. M. 25 anni per Mastrella sette per la moglie e dieci per l'amica

Richiesti dal P. M. 25 anni per Mastrella sette per la moglie e dieci per l'amica Concluso lo requisitoria dolio Pubblica Accusa al procosso di Terni Richiesti dal P. M. 25 anni per Mastrella sette per la moglie e dieci per l'amica Nell'udienza di ieri il magistrato.ha precisato le responsabilità delle due donne • «La moglie merita la vostra compassione — ha detto ai giudici — perché è una povera infelice» - Invece ha qualificato l'amante come donna furba e spregiudicata - «Appena incontrò il Mastrella, comprese che con lui poteva assicurarsi l'avvenire. E fu spietata nel pretendere denari » (Nostro servigio particolare) Terni, 4 luglio. Le richieste del Pubblico Ministero dott. Elio Siggia nei riguardi di Cesare Mastrella e degli altri imputati sono state pesanti, e sono cadute come mazzate sul capo del doganiere di Terni, di sua moglie Aletta Artioli, della sua amante Anna Maria Tomaselli, del suo « aiutante » Alberto Tattini. Anna Maria Tomaselli è stata quella che ha manifestato maggior disperazione. E' scoppiata in un pianto dirotto e si è trascinata a fatica verso la stanzetta degli imputati. Gli altri non hanno battuto ciglio. Aletta Artioli, la moglie, ha trattenuto le lacrime per tutto il tempo che è rimasta in aula: poi ha ceduto appena è stata nel corridoio. Cesare Mastrella non ha battuto ciglio. Per Cesare Mastrella il P.M. ha chiesto la condanna a 25 anni di reclusione e a 800 mila lire di multa così suddivisi: 5 anni di reclusione per la serie di falsi, 14 anni di reclusione e 500 mila lire di multa per il peculato, 6 anni di reclusione e 300 mila lire di multa per la malversazione, oltre, naturalmente, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Per Aletta Artioli, il dr. Siggia ha chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche che compensano le aggravanti, e quindi la condanna a 7 anni di reclusione e 200 mila lire di multa così divisi: 4 anni di reclusione e 100 mila lire di multa per concorso nel peculato e 3 anni e 100 mila lire di multa per il concorso nella malversazione. Più severe sono state le richieste per Anna. Maria Tomaselli, che — secondo il P.M. — si trova nelle medesime condizioni dell'Artioli ma aggravate dalla recidiva: 6 anni di reclusione e 150 mila lire di multa per il concorso in peculato e 4 anni e 6 mesi più 150 mila lire di multa per concorso in malversazione, per un totale di 10 anni e sei mesi di reclusione e 300 mila lire di multa. Per Alberto Tattini ha chiesto una condanna a 5 anni di reclusione e 200 mila lire di -multa divisi in 4 anni di reclusione e 200 mila lire di multa per ricettazione e un anno di reclusione per favoreggiamento. Infine l'assoluzione per insufficienza di prove per Quinto Neri che è imputato di ricettazione. Accanto ad Anna Maria Tomaselli, che si è trascinata a fatica nella stanzetta degli imputati, è subito accorso l'avvocato Gastone Caristia, che ha cercato di confortare la sua cliente, mentre Cesare Mastrella consolava la moglie, colpita da una crisi di pianto appena scomparsa alla vista del pubblico. Questa mattina il P.M. ave va pronunciato la seconda parte della sua requisitoria, concludendo l'esame della po sizione di Aletta Artioli, e vagliando la situazione di Anna Maria Tomaselli, di Alberto Tattini e di Quinto Neri. Per quanto riguarda la moglie di Mastrella, il dottor Siggia ha ribadito la tesi secondo la quale la donna era a conoscenza dell' illecita provenienza dei soldi che il marito spendeva con eccezionale prodigalità, quindi deve ritenersi responsabile di concorso nei reati attribuiti all'ex doganiere. Nonostante ciò, il dott. Siggia ha avuto parole di umana comprensione nei confronti della donna, ed ha chiesto ai giudici di tener conto della enorme differenza psicologica esistente fra 11 Mastrella e la moglie. Anna Maria Tomaselli, «ineffabile personaggio», non sarebbe, secondo il rappresentante della pubblica accusa, quella sciocchina che ha voluto far credere di essere, quella donnina leggera incapace di rendersi conto di ciò che avveniva intorno a lei. «Venuta a Roma sprovveduta di mezzi e di tutto — ha detto il P. M. — Anna Maria Tomaselli si è incontrata con Cesare Mastrella e si è subito resa conto di aver trovato la possibilità di sistemarsi per l'avvenire >. Ma il dottor Siggia ha spinto oltre la propria tesi: la ragazza sapeva in che modo Mastrella si procurava il danaro e in un certo senso ricattava il doganiere tanto è vero che le elargizioni di Mastrella alla sua amante erano divenute un obbligo poiché l'ispettore doganale ad un certo punto si sarebbe addirittura trovato nella necessità di comprare il silenzio della ragazza. Quindi, non soltanto consapevolezza da parte di lei, ma forse addirittura isti gazione: certamente ausilio morale. Nei confronti di Alberto Tattini il P. M. ha avuto durissime parole: il giovane, definito «bieca figura che si è celata dietro i coniugi Mastrella» non poteva certamente ignorare la provenienza del danaro in possesso del suo « maestro », poiché egli aveva la possibilità di controllarne ogni introito: le aziende di Aletta Artioli, le vincite al To¬ tocalcio e la gestione dei «flippers». Egli doveva dunque sapere che tutte queste attività erano passive. La serie delle arringhe difensive è stata aperta dal gio¬ vane avvocato Gabriele Moretti, difensore di Quinto Neri. Ha sostenuto che la somma percepita dal Neri da Mastrella (poco più di un milione) rappresenta il compenso per l'attività svolta come contabi¬ le e del resto, in relazione all'accusa di ricettazione, semmai sarebbe la millesima parte della somma sottratta dall'imputato principale. Per questo ha chiesto l'assoluzione piena per il suo difeso. f# a. Cesare Mastrella, Aletta Artioli e Anna Maria Tomaselli, piangente, ascoltano le richieste presentate dalla pubblica accusa, nell'aula del Tribunale di Terni (Tel.)

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