Il fisico italiano si difende "Non so nulla di cifrari segreti»

Il fisico italiano si difende "Non so nulla di cifrari segreti» Il processo al dott. Martelli "spia potenziale» Il fisico italiano si difende "Non so nulla di cifrari segreti» Le scritte giudicate dall'accusa messaggi in codice sarebbero in realtà un gioco di parole con il figlio - « Gli indirizzi sull'agenda ? Non ricordo a che cosa servissero » (Dal nostro corrispondente) Londra, 3 luglio. Seconda udienza alla «Central Criminal Court » di Londra del processo a Giuseppe Martelli, lo scienziato nucleare italiano arrestato il 26 aprile al suo ritorno in Inghilterra dal continente. Il trentanovenne studioso è accusato di avere commesso « un atto mirante a render possibile la comunicazione ad altra persona, per fine nocit;o alla sicurezza dello > Sfato, di informazioni intenzionalmente n potenzialmente utili ad un nemico ». Il Pubblico Ministero sosteneva ieri che la prova del reato r nella «attrezzatura» tenuta, dal fisico italiano fra il 23 (settembre I960 e il 26 apriUe.'ft'J. Oggi, si è udito in qual modo Martelli abbia giustificato alle autorità l'esistenza di tale attrezzatura, che include cifrari, scarpe con « ricettacoli segreti» (sotto i tacchi), istruzioni per fotografare documenti, parole d'ordine per convegni clandestini e l'indirizzo di un « agente segreto ». Questo «agente» — secondo l'accusa — era Nicolai Karpekov, primo segretario, fra il gennaio '01 e il luglio '62, presso l'ambasciata russa a Londra, ma in realtà al servizio dello spionaggio sovietico. Sempre secondo il Pubblico Ministero, Martelli aveva un unico « fine »: « servire Karpekov e procurargli, quando si presentasse l'occasione, qualsiasi segreto potesse ottenere ». La seduta è cominciata con una lunga esposizione dell'ispettore Stratton che ha mostrato ai giurati altri oggetti trovati durante le perquisizioni e, in particolare, la scarpa con la cavità nel tacco. Il vice procuratore generale, Cussen, ha poi letto la dichiarazione che il Martelli ha reso alla polizia dopo l'interrogatorio. In essa il fisico afferma che gli agenti gli presentarono una busta, trovata nel suo ufficio, contenente corrispondenza personale ed un portasigarette marrone. Martelli, nella dichiarazione, narra come trovò il portasigarette nella sua auto dopo aver dato un passaggio ad uno sconosciuto sulla stra¬ da di Oxford. Ad un certo punto fermò l'auto vicino ad una locanda per chiedere se poteva consumare un pasto; al momento di risalire sull'auto vide lo sconosciuto che stava per allontanarsi. Più tardi trovò nell'auto il portasigarette, alcune carte scritte e due buste. Martelli le mise nella borsa dello sportello dell'auto pensando che quella persona le avesse dimenticate. Non incontrò più lo sconosciuto. Martelli, sempre nella sua dichiarazione, ha spiegato nel seguente modo la presenza degli oggetti nella sua abitazione. Non aveva mal visto, prima che l'ispettore gliele mostrasse, le striscioline di carta che erano nei pacchetti di sigarette. Le cifre scritte sul diar.io e che Stratton afferma trattarsi di un sistema per la messa in codice di messaggi, sarebbero secondo Martelli un giuoco di IIIIMIIIMIIMIIMM1IIIIIIIIIII1II11IIIIIIII1IIIIMIIIIII scrittura criptica che usava fare con suo figlio. Gli indirizzi segnati nella agenda non ricorda a che cosa servissero. Le serie di cifre contenute in un diario si riferiscono a rapporti scientifici americani, due dei quali erano nella sua auto. Non sapeva che in un tacco delle sue scarpe vi fosse una cavità ed afferma di aver ac. quistato le scarpe a Varese, la scorsa estate. Ha riconosciuto la fotografìa di Karpekov mostratagli da Stratton ma afferma di aver ritenuto che fosse un interprete. Lo incontrò ad una conferenza internazionale ed ancora a Ginevra nel 1956 o 1958 quando fu invitato a cena insieme ad altri fisici. Lo vide l'ultima volta due anni fa a Londra e fecero un pezzo di strada assieme. Non ha mai incontrato il Karpekov per ap puntamento. m- CJ IMIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIMM1IM11IIIIIMIMIIII

Persone citate: Court, Giuseppe Martelli, Nicolai Karpekov

Luoghi citati: Ginevra, Inghilterra, Londra, Oxford, Varese