Leone annuncia un programma limitato in attesa di una chiarificazione politica

Leone annuncia un programma limitato in attesa di una chiarificazione politica Le dicHiax*asBÌoni del presidiente del Consiglio al Sensata e alla Camera Leone annuncia un programma limitato in attesa di una chiarificazione politica Due punti essenziali: difesa della stabilità monetaria, rifiuto di qualsiasi appoggio da parte delle forze non democratiche - Il governo si impegna all'approvazione dei bilanci entro ottobre ed a proseguire i progetti già avviati dall'on. Fanf ani - Non verranno assunte iniziative che non possano essere portate a termine nel tempo previsto - Ormai certa l'astensione dei repubblicani e del psdi, incertezza dei socialisti «autonomisti» (Nostro servizio particolare) Roma, 1 luglio. Il presidente del Consiglio on. Leone ha fatto oggi pomeriggio la sua dichiarazione programmatica, prima al Senato e poi alla Camera, cosi come vuole la consuetudine dell'alternanza tra le due Camere nel privilegio di ascoltare con precedenza il discorso del nuovo presidente del Consiglio. A Palazzo Madama, come poi a Montecitorio, tribune affollatissime ed aula al completo. Nonostante Vafa romana, gruppi di cittadini sostavano fuori del Senato in attesa dell'arrivo dell'on. Leone. Il presidente del Consiglio è stato puntualissimo: atte 18 precise ha preso posto al banco del governo, lievemente emozionato, ma cordiale e sorridente. Il presidente del Senato ha aperto la seduta sottolineando la particolarità di avere al banco del governo il collega che per tanti anni ha presieduto la Camera e, pur rinunciando a fare commenti politici che la carica gli inibiva in questa assemblea, U presidente del Senato ha espresso all'on. Leone, prima di cedergli la parola, i suoi auguri L'on. Leone ha parlato con voce ferma, leggendo in quindici minuti le sette cartelle del discorso, interrotto da applausi quando ha annunciato che avrebbe subito riferito al Parlamento, nel corso del dibattito sulla fiducia, dei colloqui con Kennedy, e applaudito lungo, alla fine, dai democristiani. Alle 19 precise l'on. Leone ha preso posto al banco del governo a Montecitorio, salutato dagli applausi del gruppo democristiano. Alla Camera il presidente del Consiglio si sentiva evidentemente più a suo agio ed ha ascoltato sorridente il saluto che porgeva al suo predecessore il nuovo presidente dell'assemblea, Bucciarolli Ducei. Anche qui l'on. Leone è stato interrotto dagli applausi quando ha annunciato che riferirà dei colloqui con Kennedy ed alla fine applaudi to dai .democristiani. L'on. Leone ha cominciato il discorso con queste parole «Lo svi'"ppo degli eventi politici seguito al voto del 28 aprile ed il risultato non positivo delle lunghe e laboriose trattative condotte dall'on. Màio per la formazione di un governo a maggioranza precostituita sono il presupposto della formazione del governo che ho l'onore di presentare al Parlamento. Per quello che questo governo vuole esprime re la lunga e non chiusa polemica sul predetti awenlmen ti non deve essere da me taccata. La situazione che mi ha indotto ad accettare — dopo gravi riflessioni e superando le mie note riluttanze. — si ricollegava all'impossibilità in questo momento di dare l'Investitura parlamentare ad un governo di coalizione con un ampio programma qual era richiesto dal complesso del gravi problemi del nostro Paese ed in riferimento alle impostazioni elettorali». n Presidente del Consiglio ha quindi detto di non aver negoziato con 1 capi politici alcuna maggioranza. « Tuttavia — ha aggiunto — resta chiaro che tale comportamento non solo ovviamente non esclude ma anzi favorisce l'espressione in sede parlamentare degli orientamenti e delle prospettive del gruppi politici atti a preannunciare o delineare I futuri sviluppi della situazione politica italiana. Conseguenza diretta di questa impostazione era ed è che questo governo si presenta al Parlamento come un governo con un compito determinato nel contenuto e, quindi, nel tempo ». Dopo questo discreto accenno ai partiti di centro-sinistra Leone ha indicato gli scopi del suo ministero. «Il compito del Governo si esprime lungo tre direttrici che si svolgeranno naturalmente sotto 11 controllo del Parlamento, la cui sovrana preminenza chi vi parla sente di riaffermare solennemente, anche per avervi dedicato lunghi anni di lavoro e di consapevole - dedizione: <1) portare, entro 11 termi ne, peraltro insuperabile, ìls - sato nella legge che autorizza l'esercizio provvisorio, alla ap provazione 1 bilanci predispo sti dal precedente Governo che questo Governo ha deli berato di rlpresentare; « 2) In politica interna garantire le libertà di tutti nel l'armonico equilibrio costitu tuzionale, difendendo le isti tuzioni della nostra Repubblica, avvertendo con doverosa sensibilità le - istanze sociali ma rintuzzando 1 tentativi da qualunque parte promananti contro il nostro sistema democratico; «3) essere presente di fronte a tutti quei problemi che non è possibile accantonare nell'attesa che la ripresa del dpfozvcchddrvpt dialogo tra le forze politiche porti all'auspicata sollecita formazione di una maggioranza che stia a base di un nuovo Governo; a quei problemi che non aspettano, ma marciano per loro conto». Il Presidente del Consiglio ha quindi affrontato il tema della politica estera: «Intendiamo attenerci alle linee direttive costanti seguite dai governi precedenti e che ci appaiono convalidate dal recente voto elettorale. «Meta suprema della nostra azione in campo Internazionale è, e rimane, la pace, che sentiamo come Italiani e come cattolici. Premessa insostituibile di questa nostra politica è la fedeltà all'Alleanza atlantica che, nel suo Indiscusso* carattere difensivo garantendo la nostra sicurezza e l'equilibrio mondiale, sola ci consente di svolgere una parte attiva nella ricerca di una pace durevole fondata sulla libertà e sulla giustizia, quale può unicamente scaturire da una soluzione negoziata dei problemi internazionali. Continueremo ad adoperarci per quei possibili sviluppi che nel quadro della solidarietà occidentale contribui¬ scano alla collaborazione pacifica Internazionale attraverso la distensione del rapporti tra tutti 1 popoli ed In particolare tra Est ed Ovest. A questo proposito salutiamo con particolare soddisfazione le dichiarazioni fatte il 10 giugno dal presidente Kennedy, il capo della grande ed amica democrazia, nostro gradito ospite, al quale invio il fervido saluto del governo italiano. Sui colloqui In corso col presidente degli Stati Uniti darò informazioni al Parlamento durante questo dibattito». Più particolarmente, sui problemi europei, l'on. Leone ha auspicato la « partecipazione britannica all'elaborazione di un'Europa democratica e aperta verso l'esterno, le cui fondamenta restano ancorate al principi dei trattati di Roma ». Ha assicurato di ampliare la collaborazione economica internazionale continuando i relativi negoziati con gli Stati Uniti ed ha annunciato che si firmerà quanto prima la convenzione tra il Mec e gli Stati africani associati (tutti Paesi legati alla Francia). Affrontando 1 nostri più urgenti problemi interni, Leone ha detto: «Per l'or¬ dinato progresso della società italiana verso livelli più alti di vita e di benessere è essenziale che l'espansione economica, in essere dal 1960 in poi, prosegua e si intensifichi ». « Fra le condizioni indispensabili per la espansione economica emerge, in maniera indiscussa e da tutti avvertita, l'esigenza della stabilità monetarla ». Rilevati i gravissimi pericoli che deriverebbero dall'instabilità della moneta, Leone ha aggiunto: «Il governo, pur nelle particolari condizioni che ne caratterizzeranno l'attività, assume fermo impegno di fronte al Paese in tema di difesa della lira. E, per far fronte a tale impegno, richiede anche la meditata assunzione di responsabilità da parte di tutti i partecipi al processo produttivo ». « In un clima di confermata fiducia, il governo sollecita perciò gli imprenditori ad effettuare nuovi Investimenti, i lavoratori a dare l'ulteriore contributo della loro consapevole partecipazione al processo produttivo. «n governo da parte sua continuerà negli sforzi già intrapresi per l'espansione equilibrata dell'economia ita¬ liana. A tal fine inviterà la Commissione nazionale di programmazione economica a proseguire I suoi lavori; lavori che, com'è noto, già hanno permesso la redazione di un primo rapporto del presidente della sezione esperti, nel quale obiettivi, tempi e strumenti del programma di sviluppo hanno trovato ampia disamina». «Il governo del pari disporrà la continuazione degli studi per la riorganizzazione dell'Amministrazione, prendendo come punto di partenza i risultati dell'apposita commissione nominata dal precedente governo». A questo punto Leone ha affermato che.si porteranno a compimento alcuni disegni di legge del governo Fanfani (cui tra applausi ha rivolto un vivo ringraziamento) già approvati da uno dei due rami del Parlamento. Particolare attenzione — ha proseguito Leone — sarà «dedicata al problema del conglobamento per gli statali tenendo conto delle esigenze del bilancio e della priorità delle pensioni al personale statale». Avviandosi alla conclusione il Presidente del Consiglio ha affermato: « Dopo l'approva¬ zione dei bilanci, il governo riterrà esaurito il suo mandato; esprimendosi la fiducia che ripristinata serenità ed avvenimenti politici che si matureranno possano attestare la vitalità della presente legislatura ». «Pur muovendo da una situazione di mancata negoziata confluenza di partiti, il governo si sente espressione di una concezione democratica ben definita. Libertà, dignità della persona umana, giustìzia sociale, funzione sovrana del Parlamento non come momento ma come dato permanente ed insostituibile, pluralità dei partiti, costume di tolleranza, rinunzia alla violenza: sono i pilastri di questa nostra concezione, dalla quale promana una netta posizione di distacco dai partiti a tendenza totalitaria. « Da ciò scaturisce che, mentre si riafferma l'eguaglianza di tutti i cittadini nel diritti e naturalmente nei doveri, non si può in pari tempo disconoscere la legittimità della non accettazione nella formazione di maggioranze parlamentari della confluenza di forze politiche che tale concezione non accolgono». Il dibattito sulla fiducia comincerà al Senato mercoledì e, dopo il voto, verrà iniziato alla Camera. r- St Il colloquio italo-americano al Quirinale. Accanto a Kennedy, a sinistra, è il Segretario di Stato Dean Rusk. Di epalle da sinistra sono il Capo dello Stato Segni e il Presidente del Consiglio onorevole Leone (Telef.) L'on. Leone pronuncia il suo discorso a Palazzo Madama (Tel. » Associated Press»)

Persone citate: Camera Leone, Dean Rusk, Fanfani, Kennedy

Luoghi citati: Europa, Francia, Roma, Stati Uniti