Isolata tutta l'Alta Valle d'Aosta dallo scoppio di una condotta forzata

Isolata tutta l'Alta Valle d'Aosta dallo scoppio di una condotta forzata ImungHe colonne di veicoli bloccate sul A vis e Isolata tutta l'Alta Valle d'Aosta dallo scoppio di una condotta forzata Migliaia di metri cubi d'acqua sono piombati sulla strada statale per Courmayeur ed il Piccolo S. Bernardo e sulla linea ferroviaria Aosta-Pré-St. Didier, scavandovi una voragine larga cento metri - Macigni ed alberi sradicati trascinati a valle dall'immensa cascata, che s'è poi scaricata nella Dora dopo aver devastato i famosi vigneti dell'«Enfer» - Nessuna vittima ma danni ingentissimi - Il transito non potrà essere ripristinato che fra alcuni giorni - Forzata vacanza di molti turisti domenicali Dal nostro corrispondente Aosta, lunedì mattina. Courmayeur, La Thuile e la Valdigna sono isolate dal tardo pomeriggio di ieri. La statale £6 in località Runaz prezzo la stretta di Pierre Tailleé è stata sconvolta per un centinaio di metri dalla furia delle acque abbattutesi sulla sede stradale per la rottura di un canale della condotta forzata della centrale di Champagne-Villeneuve della Società nazionale Gogne proveniente da La Salle. Anche la linea ferroviaria, che corre in quel punto parallela alla strada, ha subito danni ingenti e le comunicazioni ferroviarie sono state interrotte. Erano le 18 quando alcuni contadini che lavoravano nei campi nei pressi di Runaz (un villaggio di meno di eoo abitanti fra Avise e Derby) hanno udito come uno scoppio. Hanno guardato verso il monte Colombo dove era parso loro che provenisse la deflagrazione ed hanno visto sbriciolarsi il canale della condotta forzata della Società nazionale Cogne, che in quel punto, a mezza costa, corre allo scoperto. Migliaia di metri cubi d'acqua si sono riversati formando una cascata formidabile lungo il canalone roccioso che scende al di sopra della statale. Rotolavano a valle macigni e brecciame, le piante sradicate volavano per l'aria come fuscelli, mentre l'acqua, dopo avere invaso la statale, proseguiva la sua furia distruttrice verso i magazzini della società Sip e, superatili, verso la sede della linea ferroviaria Pré St. Didier-Aosta, ohe fiancheggia la strada. L'acqua poi, non trovando sfogo, si è riversata nella galleria ferroviaria e, uscitane come una fiumana, ha nuovamente invaso la sede stradale alla distanza di un chilometro. Poi finalmente si è riversata in Dora, dopo avere allagato i vigneti che danno il famoso vino dell'i Enfer ». Siamo salitt con l'acqua talvolta a metà gamba lungo il crinale della collina che separa i due tronchi della statale invasa dalle acque. Al di sotto ci si è presentato uno spettacolo impressionante. La massicciata della ferrovia è divelta, la strada per la lunghezza di un centinaio di metri è sparita e al suo posto è una voragine profonda e limacciosa. Due lunghe colonne di auto e pullman sono ferme oltre Runaz: quella dei gitanti domenicali che scendevano da Courmayeur e che improvvisamente si sono trovati la strada sbarrata dall'acqua; più sotto, verso Leverogne, l'altra di auto e pullman di linea che trasportavano valligiani di ritorno a casa dopo una gita verso Aosta e la bassa valle. Sul posto sono la polizia della strada, carabinieri e vigili del fuoco accorsi dalla città e dai paesi vicini. I primi hanno provveduto a tener lontani » curiosi, gli altri ad incanalare l'acqua, innalzando argini provvisori. Tentativi rimasti infruttuosi, perché la gente, incurante del pericolo, si è sparsa sulla collinetta per osservare meglio l'orrido ma grandioso fenomeno e l'acqua, sempre con straordinaria potenza, ha continuato a scendere vorticosa e limacciosa. Solo verso le 22 la violenza ed il volume della cascata hanno cominciato a scemare l'intensità, poiché a La Salle si era provveduto a deviare il deflusso della condotta forzata. Per la violenza delle acque e-per il buio, è stato impossibile ulteriormente intervenire. 1 danni, ad un primo sommario calcolo, si fanno ascendere ad almeno ZOO milioni. Bisognerà infatti ricostruire la statale per almeno cinquecento metri completamente e ripararla per altri 6-700 e ripristinare la linea ferroviaria per almeno un chilometro. Vanno poi aggiunti i danni alle campagne e ai magazzini della Sip, dove l'acqua raggiunge i due metri di altezza. E i momenti drammatici non sono finiti. Alla luce di fotoelettriche si sono cercati di improvvisare dei piccoli argini, ma questi resisterannof Fortunatamente non ci sono state vittime. Nell'alveo della Dora, che scorre ora più impetuosa, vi è solo la « Lambretta » del diciottenne Renato Cosson di Courmayeur, che l'aveva lasciata nelle vicinanze di Runaz incustodita. Uno dei testimoni della tragedia al suo nascere è stato anche il dott. Bassi, medico condotto di Courmayeur, noto ormai per partecipare alla trasmissione televisiva del venerdì sera della « Fiera' dei sogni»: <Ho visto l'acqua invadere improvvisamente la strada e precipitare violenta come una cateratta. Ho frenato e ho innestato la marcia indietro. In quel mentre ho anche visto la motoretta del giovane Cosson scomparire. Sono scesa a Leverogne a dare l'allarme e immediatamente si sono organizzati i pompieri di quel paese. Ma quando sono giunti sul posto e hanno veduto lo sfacelo, si sono resi conto che ben poco vi era da fare. Da quel momento è corso sul filo del telefono l'allarme ad Aosta». Alle 22,30 numerosi turisti di Torino, Milano, Ivrea, e Biella hanno deciso di riprendere la via di Courmayeur. La loro vacanza si protrarrà per qualche giorno. Ci si chiede infatti quando potrà essere ripristinato il transito. E' ancora impossibile dirlo, ma i primi calcoli dicono chi passerà almeno una settimana prima che regolarmente si acceda all'alta valle d'Aosta in auto ed in treno. Il signor Cesare Bordon, proprietario e direttore delle autolinee Tosco, che effettuano il percorso AostaCourmayeur, ci ha detto: « Da stamane cercheremo di organizzare i servizi con trasbordi, facendo lei nostro meglio per rendere il meno disagevole possibile il percorso da fare a piedi ai viaggiatori ». Abbiamo interpellato i digenti della società Cogne sulle cause del sinistro. Ci hanno detto che per il momento non possono ancora pronunciarsi, ma è probabile che il canale si sia spezzato per uno smottamento del terreno. La notte caduta sulla montagna ha reso poi ardua qualsiasi osservazione, j, v. - ti, ì «tntfr LENEUVE 'x?—*^

Persone citate: Cesare Bordon, Cosson, Renato Cosson, Tosco