Suo marito, il celebre architetto Pouillon, sta morendo di cancro in un penitenziario

Suo marito, il celebre architetto Pouillon, sta morendo di cancro in un penitenziario Suo marito, il celebre architetto Pouillon, sta morendo di cancro in un penitenziario La francese che sabato ho cercato di annegarsi nel Po è ia moglie del prolagonisia di un clamoroso scandalo Il dott. Carlo Francesco Bellingeri, commercialista ed ex direttore dell'Associazione Commercianti della provincia di Torino, e morto ieri pomeriggio in un drammatico incidente: salito fu un platano per potarne alcuni rami, è stato fulminato dalla scarica elettrica di un cavo ad alta tensione che sfiorava le fronde dell'albero. La sciagura è accaduta nel podere della vittima, in strada Bruere 70 di Cascine Vica, presso Rivoli. Il dott. Bellingeri abitava nella nostra città in corso Re Umberto 30. Era sposato ma non aveva figli. Amava molto la campagna; per questo motivo aveva tenuto il podere di Cascine Vica, avuto in eredità dal padre notaio, molto noto nella nostra città. Vi si recava ogni giorno festivo e tutte le volte che una pausa nel suo lavoro glie lo consent iva. Vi è andato anche ieri accompagnato dalla moglie, dal fratello Alberto, abitante in via Lamarmora 31, e dai Agli di questo. Gli piaceva lavorare e curare personalmente fiori e piante; aveva un giardiniere, Livio Truffo, ma-non lasciava a lui tutta la fatica di accudire il podere: era questo il suo «hobby». Su una rielle piante, un grosso platano, passa un cavo elettrico dell'Acm: trasporta energia a 220 mila volt. Il dott. Bellingeri, aiutato dal Truffo, ha portato una scala vicino all'albero e ve l'ha appoggiata. Poi. impugnato un paio di cesoie, v'è salito. Il giardiniere l'ha seguito. Poco lontano erano la moglie e gli altri congiunti. La sciagura è accaduta quasi subito. Probabilmente il dott. Bellingeri non ha scorto il filo, nascosto tra le fialide e l'ha toccato; oppure il ramo che voleva tagliare, venuto a contatto con il cavo gli ha trasmesso la terribile scarica. E' riinasto fulminato all'l. stante. La moglie ed il fratello Ieri la donna si è ripresa ed è stata dimessa dall'ospedale - Ha lasciato Torino portando con sé la bimba di tre anni - La sensazionale vicenda finanziaria: il costruttore è accusato di truffa per due miliardi di lire; il processo ancora in corso - Evaso da una clinica è fuggito in Algeria, si costituì a Parigi tre settimane fa Il nome di Hélène Maslowa • la bionda francese di 33 anni, che si gettò nel fiume dal Lungopo Antonelli alle 22,30 di sabato e fu salvata 400 metri più a valle — sul momento non aveva significato molto a chi lo aveva raccolto dalle labbra appena bisbiglianti della sventurata donna. Ma le prime indagini svolte nella stessa notte dal dott. Valerio della Mobile hanno consentito di aprire uno squarcio su quel nome apparentemente sconosciuto. La Maslowa è la moglie di Fernand Pouillon, architetto famoso prima per la sua genialità nel campo professionale, poi per le sue stravaganze e infine per uno scandalo finanziario colossale che ancora adesso, a distanza di tre anni dal momento in cui esplose, tiene viva la curiosità dei francesi. Proprio in questo periodo, infatti, è in corso un lungo processo di cui il maggiore imputato è il Pouillon. La sentenza è prevista per la metà di luglio, ma forse l'architetto non la conoscerà: sta morendo per cancro, all'ospedale di Fresnea. Appunto perché in condizioni così gravi, non gli è stato comunicato che sua moglie ha tentato di togliersi la vita nella nostra città. Da Parigi il nostro corrispondente ci informa che l'aw. difensore andò a trovare il Pouillon. sabato. Gli disse: «Bisogna avere coraggio, bisogna vivere, pensi ai suoi». L'architetto rispose: «A che mi servirebbe vivere? Hélène Maslowa lascia l'ospedale con il Villani Quando uscirò di prigione, se uscirò, nessuno mi vorrà stringere la mano. Eppure non sono un disonesto.il denaro che ho speso ero convìnto fosse mio >. In Francia Fernand Pouillon era considerato un genio dell'architettura. A quindici anni era garzone in una bottega di Marsiglia, per istruirsi frequentava i corsi serali e intanto trafficava in antiquariato. Diventò architetto, ma continuò a fare l'antiquario. Soltanto dopo la guerra, quando metà della Francia era da ricostruire, ebbe l'idea di utilizzare la sua laurea. Presentò un progetto per la ricostruzione del porto di Marsiglia che fu accettato. Poi andò nell'Iran dove si arricchì, si sposò, divorziò. Si trasferì ad1 Algeri dove ottenne la fiducia delle autorità e costruì parecchi complessi edilizi. Ritornò in Francia « fondò il Cnl (Comptoir Natio nal du Logement), un ente pressapoco come l'Ina-Case, gestito in comproprietà dello Stato, per costruire appartamenti e venderli a prezzi equi Il Pouillon progettò un moderno quartiere residenziale, capace di oltre due mila appartamenti, che doveva sorgere » Parigi. Gli aspiranti agli alloggi, quasi tutti modesti risparmiatori, sottoscrissero quote per'un totale di un miliardo e mezzo di vecchi franchi, circa due miliardi di lire. I suoi dirigenti, architetto in testa, incominciarono a far prelevamenti dalla cassa quando ancora la costruzione non era incominciata. Un giorno l'Ente non fu più in grado di far fronte alle scadenze: fallimento e scandalo. L'inchiesta rivelò che l'architetto aveva comperato una vasta tenuta in Provenza, un castello L'arch. Fernand Pouillon del XV secolo a Romilly sur Aigree, una palazzina del XII secolo nell'isola di San Luigi, sulla Senna. Aveva speso centinaia di milioni per arredare il castello e la palazzina dove riceveva gli amici e il « tout Paris > vestito da marchese dei XVTI secolo al fianco della sua terza moglie, Hélène, che era una delle donne più brillanti e invidiate della capitale. Arrestato nel marzo del '60, si ammalò e fu trasferito in una clinica di Ville d'Avray: un misterioso personaggio gli pagava la retta di 300 mila lire per settimana. Qui Pouillon era sorvegliato giorno e notte da due ispettori di polizia che montavano la guardia davanti alla porta. La mattina del 9 settembre 62 la camera fu trovata vuota: l'architetto era fuggito dalla finestra. Riparò ad Algeri, mentre la moglie e la bimb8, che ora ha tre anni, andarono a Losanna. Ad Algeri le sue condizioni si aggravarono ed egli chiese alla moglie di raggiungerlo, ma lei andò là senza intenzione di rimanere, con una sola valigia. E infatti tornò subito in Europa. Pouillon Il 15 maggio scorso raggiunsp Parigi e si costituì. Adesso, come si e detto, versa in fin di vita nel carcere di Presnes. A Losanna Hélène aveva conosciuto un italiano Sii vano Villani. Recentemente la donna si era trasferita a Milano dove il Villani abi ta ed egli aveva trovato per lei una sistemazione presso un amico torinese, il dott. Pierangelo Neirotti, che ha lo studio in via Melezet 11. Il medico, vedovo e padre di due bambini, abita in via Osasco 2; non aveva avuto difficoltà a concedere alla Maslowa due stanze del suo appartamento adi bito a studio. In cambio di questa ospitalità lei gli face va da segretaria. Che cosa ha indotto, sabato sera, la donna a tentare il suicidio non è ancora noto. Lei non ha voluto dire nulla. Aveva lasciato la bambina a letto, da sola e con la sua < Peugeot 404 > si era diretta sul Lungo po Antonelli. Mentre si dibat teva in acqua era stata sentita gridare: «Mia figlia, mia figlia». La bambina nella stes sa notte di sabato era stata prelevata dal dott. Neirotti portata a casa sua. Ieri pomeriggio il Villani ha raggiunto la Maslowa all'ospe dale poco prima che i medici la dimettessero. Usciti inste me, sono passati a prendere la bambina e sono partiti alla volta di Milano. TEMPERATURA DI IERI massima +23,2 minima + 8,5 Il Bollettino meteorologico segnala inoltre: temper. media + 16; press. 731,5; umid. 71%; cielo sereno. Previsioni: tempo buono. Probabile temporale pomeridiano. Trini), a Caselle: mass. 24,4, min. 9,1, media 17.