Con lettere diffamatorie due pensionati accusarono in Russia centinaia di persone

Con lettere diffamatorie due pensionati accusarono in Russia centinaia di persone Diabolico passatempo, favorito dal sistema delatorio Con lettere diffamatorie due pensionati accusarono in Russia centinaia di persone I casi, riferiti dàlia stampa sovietica, denotano un grave malcostume - Uno dei due, dopo aver accertato qualche lieve pecca delle persone prese di mira, «gonfiava» il caso provocando inchieste su inchieste - Spesso le sue vittime gli concedevano favori, per tacitarlo, pur essendo innocenti - L'altro fece morire di collasso un vicino che accusò ingiustamente ( Mosca, lunedi mattina. Due giornali, la Pravda, organo del partito comunista sovietico e Trud, organo dei sindacati sovietici, danno notizia del caso di-due uomini, eritràiiibì pensiffnàt^eoif una straordinaria vocazione alla diffamazione, manifestatasi in una serie di lettere contro un numero incredibile dispersone assolutamente estranee alle azioni che gli erano state attribuite dai diffamatori, e che sono state scagionate solo dopo laboriose inchieste ufficiali Ciò che significa mobilitazione di un numero imprecisabile di funzionari pagati coi soldi del contribuente, che furono distolti dal loro lavoro normale per far parte di appo site commissioni incaricate di far luce sulle gravi accuse, La rivelazione di questi due casi apre un nuovo spiraglio sulla vita sovietica di cui non vi era finora assolutamente traccia sulla stampa sovietica. La simultanea pubblicazione dei due casi viene interpretata d'altra parte dagli osservatori come un sintomo che nell'Unione Sovietica il sistema delle lettere diffamatorie è molto diffuso e che si è decisi ora a limitarlo se non a stroncarlo definitivamente ricorrendo, alla stampa per la sua pubblica denuncia ed alla magistratura per la sua esemplare punizione. Il caso più clamoroso è senz'altro quello riferito dalla Pravda. L'attività che. ha spiegato in questo campo Vasili Vasilovich Koilov non solo ha qualche cosa di diabolico ma è cosi ricca, di fatti, che vi è da domandarti come mai questo vecchietto non sia stato arrestato molto tempo prima. Perché la mania di diffamare il prossimo non gli venne improvvisa, come un hobby da coltivare nella forzata inerzia imposta dalla pensione, ma risaie all'epoca in cui era in attività di servizio, quando cioè insegnava storia agli alunni di un liceo della capitale. A quell'epoca, secondo guanto riferisce la Pravda, vi fu un periodo in cui egli fu così occupato ad intingere la sua penna nell'inchiostro avvelenato della diffamazione da provocare la costituzione di £7 comi tati d'inchiesta comprendenti complessivamente ZOO membri che per oltre un mese dovettero interrogare ifio persone, accusate di una serie di colpe di diversa gravità. « Tutte queste persone — lamenta la Pravda — furono distolte dal loro lavoro per condurre l'inchiesta e per questa inchiesta dovettero essere inutilmente pagate coi denari dello Stato >. Come mai l'esito negativo dell'inchiesta non condusse all'arresto del diffamatore, il giornale non lo spiega. Si ritiene tuttavia che ciò fu perché la commissione non riuscì a trovare le prove concrete delle accuse ma queste d'altra parte erano formulate in maniera così complessa e diabolica da non potere d'altra parte escludere la loro fondatezza. La mania di Kotlov di dar da fare ai tribunali ed alle commissioni ebbe un'altra manifestazione qualche anno dopo la morte di Stalin quando egli provocò un'inchiesta sostenendo che la- proprietà di suo suocero, confiscata a seguito di un provvedimento di epurazione, gli doveva essere restituita. E tanto si dette da fare che finalmente il tribunale, a titolo di risarcimento, gli assegnò circa un milione e mazzo di lire. Dandosi da fare, bussando qua » là, mi¬ \ i o i e o i nacciando, blandendo riuscì \anche a farsi assegnare un appartamento ed un pezzo di terreno, poco fuori della capitale dove costruire una dacia. Una volta, riferisce Za, «Pravda», finì anche in prigióne per essersi appropriato del denaro che aveva raccolto per l'abbonamento ad alcune pubblicazioni scientifiche. Ma in prigione vi rimase per poco. Egli infatti venne rilasciato quando le autorità rimasero perplesse se non addirittura impaurite dalla valanga di lettere che Kotlov riversò sulle loro tavole, lettere in cui si accusava le sue vittima di ogni serie di colpe ,come ubriachezza molesta, furto, falsa testimonianza ed anche di delitti più orribili, co me quello di « cosmopolitismo > che nella Unione Sovietica significa propensione verso l'Occidente. A anche in questa occasione vi fu una inchiesta che la < Pravda ■> non dice abbia dato ragione a Kotlov ma non dice neppure che gli dette torto. Sempre con il sistema del¬ le lettere diffamatorie riuscì anche ad ottenere gratis per sé e la propria famiglia il viaggio e il soggiorno in località balneari, da parte di autorità spaventate dalle < rivelazioni* contenute in alcune lettere che egli avevaf fat-\ to pervenire. * Il fatto è, cosi afferma il giornale, che nessuno o quasi osava mai smentirlo apertamente. Perché la sua tecnica, prima di attaccare, consisteva nell'indagare a fondo sul passato e sul presente delle sue vittime designate, per poterle così « agganciare > attraverso qualche reale colpa grave o piccola che fosse. La Pravda invoca contro questo individuo il rigore della legge. Il giornale Trud parla di un altro caso; quello di un certo Illusici, anch'egli pensionato, che divideva le due stanze di un piccolo appartamento coti la figlia, il genero, ed il loro ragazzo. Sembra che anche .lui non avesse maggiore preoccupazione che quella di diffamare, a cominciare dai propri con¬ giunti e dei vicini di casa, Tutte le inchieste ufficiali da lui provocate si sono risolte in senso assolutamente negativo. Una volta informò con una lettera le autorità che un suo vicino aveva rubato alcuni oggetti in" un grande magazzino. L'accusa si rivelò fdfe sci, ma il vicino ne fu talmente sconvolto da morire poco dopo per un collasso. Le inchieste da lui provocate contro conoscenti, e contro la stessa figlia ed il genero non si contano, fino all'ulti ma, anch'essa rivelatasi falsa, in cui denunciò il genero di avere preso un coltello in cucina per ucciderlo. Fnalmente le autorità ritennero che fosse opportuno aprire un'incftiesta nei confronti del vecchio Illitski ed è così che si è giunti a scoprire due cassette nascoste sotto il suo letto, che contenevano non solo le copie delle passate denuncie ma anche numerosi fac-simili di future denuncie. Remo Crover

Persone citate: Stalin

Luoghi citati: Mosca, Russia, Unione Sovietica