In tutte le città d'Italia si è pregato ieri per il Papa

In tutte le città d'Italia si è pregato ieri per il Papa Cattolici e non cattolici uniti nel dolore In tutte le città d'Italia si è pregato ieri per il Papa L'omelia del card. Urbani Patriarca di Venezia Venezia, lunedì mattina. Il card. Giovanni Urbani, Patriarca di Venezia, ha dedicato l'omelia pronunciata nella basilica di San Marco in occasione della domenica di • Pentecoste a Giovanni XXIII. Attorno al suo letto — ba affermato — «c'è in preghiera commossa e riconoscente non solo la famiglia cristiana, che Io riconosce e lo venera come maestro e padre, ma tutto il mondo, che lo sente vicino per ì tratti inconfondibili della sua personalità e soprattutto per il fascino che la sua carità a servizio di una fede profonda ed ardente, esercita in tutti gli uomini ». Il Patriarca ha quindi rievocato l'opera di Giovanni XXIII in favore della pace, una pace di ispirazione cristiana « come tranquillo compimento del disegno di Dio», che gli è valsa la accorata testimonianza di ammirazione, in questi giorni, di tutto il mondo. Quando il suo còrpo è stato intaccato dal male < il mondo intero — ha detto il card. Urbani — ha ascoltato da lui parole di fede, di speranza, di umiltà, di fortezza, di carità che costituiscono il suo testamento spirituale ». Il discorso di Montini ai fedeli in Duomo Milani., u.r.eiii mrttina. Il card. Montini, nell'omelia pronunciata in occasione del la festività della Pentec ste in Duomo, ha detto fra l'altro: « Benedetto questo Papa che ha dato a noi e al mondo l'immagine della bontà pastorale, e si è fatto, a chi nella Chiesa ha la responsabilità di governo, l'esempio evangelifi1 del " Eh n Pastore ". b? nedetto questo Papa che ci ha mostrato non essere la bontà debolezza e fiacchezza, non essere irenismo equivoco, non essere rinuncia ai grandi diritti della verità e ai grandi doveri dell'autorità, ma essere la virtù-principe di chi rappresenta Cristo nel mondo, Benedetto questo Papa che ci ha fatto vedere, ancora una volta, che l'autorità nella Chiesa non è ambizione di domi nio, non è distanza dalla comunità dei fedeli, non è paternalismo consuetudinario ed esteriore, non è ciò che i ne mici della Chiesa o i laici ad essa ostili ed estranei vorrebbero qualificare: dogmatismo retrivo e inceppante il progresso del mondo; ma solle citudine provvida e sapiente, ma funzione voluta da Cristo, insostituibile e degna riverenza e fedeltà; ma servizio umile, disinteressato faticoso e cordiale, che nella sua più chiara ed autentica manifestazione tutti possiamo grandiosamente chiamare bontà ». Gli israeliti di Roma sono «molto rattristati» Roma, lunedì mattina. Il presidente della Comunità israelitica di Roma, Fausto Pitigliani, ha dichiarato alla stampa: «Gli ebrei della comunità israelitica di Roma sono molto rattristati per le disperate condizioni di salute del Pontefice. Giovanni XXIII, in quattro anni di Pontificato, è riuscito a portare in molti atti del suo altissimo ufficio quel senso di umiltà, di comprensione umana e di chiarezza delle quali il mondo aveva ed ha estremo bisogno. Pur parlando a nome dei cattolici di tutto il mondo, egli è riuscito, con la sua parola e con le sue azioni, a superare le barriere delle varie confessioni religiose, della politica, delle divisioni nazionali, delle discriminazioni e delle incomprensioni che avvelenano i rapporti tra gli uomini e tra i popoli. Per quanto riguarda noi ebrei, uno dei primi atti del suo pontificato fu quello di rivedere al cune espressioni contenute nel la liturgia cattolica che offendevano la nostra dignità e il nostro onore. Non ho dub¬ bi che, se avesse potuto continuare nel suo ministero, altre manifestazioni di questa illuminata bontà, 'resa accessibile a tutti gli uomini, avrebbero rischiarato l'orizzonte di questo momento della storia». Le parole del card. Ruffini Palermo, lunedì mattina. Il cardinale Ruffini, parlando stasera -a una gran folla di fedeli adunata nel santuario della Madonna dei Rimedi, ha invitato a pregare per il Papa morente, indicando in lui un mirabile esempio di serenità di fronte alla morte. «H Papa buono — ha detto il cardinale Ruffini — nell'agonia fa rifulgere ancora più quell'animo semplice comprensivo e aperto a tutti gli uomini che ha mostrato sempre durante la sua vita. E' uno spettacolo che da secoli non si aveva: il mondo intero senza distinzione di stirpi e di ctiltura, commosso ai piedi del Pontefice moribondo in un unico sentimento di ammirazione, in un unico palpito di amore filiale. Sembra — ha soggiunto il cardinale Ruffini — un presagio di quell'unione tra i popoli nella vera pace, che è stato il voto più ardente di Giovanni XXIII». Telegrafano al Papa i detenuti di Regina Coeli Roma, iunedì mattina. I detenuti del carcere di Regina Coeli, ricordando la visita che il Papa fece -all'inizio del suo pontificato al carcere, hanno desiderato che il loro cappellano, padre Luigi Cefaloni. inviasse a loro nome al Papa il seguente telegramma: « Padre Santo vi siamo vicini con immenso amore. I detenuti del carcere di Regina Coeli* Una telefonata da Mosca è giunta ieri in Vaticano Citta «lei Valicano, lun. matt Alle 18,25 è giunta al servizio stampa vaticano una telefonata da Mosca: probabilmente si trattava di una richiesta di informazioni sulla salute del Papa. La telefonata è stata subito passata in se greteria di Stato. Piove, ma il selciato bagnato non le impedisce di inginocchiarsi e pregare, a mani giunte (Telefoto)