Clark fermato da un "testa-coda,, Graham Hill passa in testa e vinca

Clark fermato da un "testa-coda,, Graham Hill passa in testa e vinca HI 78" giro del Gran Premio aiilomobilislico di Monaco Clark fermato da un "testa-coda,, Graham Hill passa in testa e vinca / due piloti si sono dati a lungo battaglia sul tormentato percorso - Momenti di emozione quando Clark in seguito ad un guasto al cambio arriva troppo veloce ad una curva: l'inglese riesce a salvarsi per la sua bravura - Surtees con la rinnovata Ferrari compie il giro più veloce alla media*di 119,809 km all*ora — Montecarlo, lunedì mattina. Ancora una volta —, come è quasi sempre successo su questo circuito fracassamacchine — un colpo di scena verso la fine della corsa ne ha determinato l'esito. Ha. vinto il Gran Prèmio di Monaco e d'Europa per vetture di formula 1 il campione del mondo Graham Hill su BRM, dopo che il connazionale Jim Clark aveva dominato per quasi quattro quinti della gara, con una superiorità' non diremmo schiacciante (che Hill non gli aveva dato requie mai), ma certamente palese, e quasi costante. Il momento cruciale 'si è avuto al 78° dèi 100 giri' in programma. Clark e la sua Lotus erano passati a condurre spavaldamente dalla 18* tornata, dopo avere superato' Hill che, scattato in testa al via; era riuscito nella prima mezz'ora a tenere ' a bada tutti quanti. Poi Clark si era letteralmente involato,' migliorando ripetutamente il primato sul giro e arrivando a un vantaggio massimo di una quindicina di secondi su Hill. Ed ecco il dramma: proprio dopo aver superato il traguardo del 78" passaggio, si vedeva Clark manovrare freneticamente la leva del cambio, arrivare a velocità eccessiva sulla curva « a forcina > del gasometro, effettuare un testa-coda e fermarsi infine a pochi centimetri dalle balle di paglia di protezione: gli si era bloccato il cambio, e lo scozzese aveva dovuto < arrangiarsi > con i soli freni. Dall'immenso pubblico delle tribune situate nelle vicinanze del traguardo e sulla curva stessa, si levava un urlò di paura. Niente di grave. Clark saltava fuori dallo stretto abitacolo della sua Lotus e si avviava a piedi verso i boxes: finita. (Clark sarà egualmente classificato in base al regolamento). Una beffa della sorte, non nuova là dove l'uomo ha bi- sogno, per emergere, di ingranaggi, ruote, meccanismi, ha tolto al più meritevole il premio che nessuno di quelli che hanno vissuto questo gran premio dalle tribune o dai boxes, avrebbe negato a Jim Clark, il più forte pilota d'auto di questi ultimi due anni. E tuttavia, sarebbe ingiusto considerare la vittoria del baffuto Graham Hill come un regalo della fortuna. Il campione del mondo si è battuto splendidamente, prima reagendo con il suo finissimo stile di guida al prepotente attacco di Clark, poi mai perdendone di vista le ruote, e respingendo verso metà corsa le punzecchiature dì uno strano Surtees, un po' brillante e un po' sfuocato, ora tutto proteso alla conquista del secondo posto (che avrebbe poi voluto dire vincere), ora'come avulso' dalle vicende della gara, e infine di nuovo lanclatisslmo tanto da realizzare, proprio all'ultima tornata, il nuovo record sul giro del circuito a quasi 120 orari Bravissimo dunque, Graham Hill: il pilota inglese guida in modo incantevole, senza correre rischi, sempre dando l'impressione di fare le cose con U massima semplicità. Intanto si è conquistato ieri i primi oreziosi nove punti per il campionato del mondo 1963: non sarà facile neppure a Clark strappargli il titolo. Il comportamento di Surtees sposta il discorso sulle macchine: eccellenti sotto ogni aspetto le BRM (primo e secondo posto con Hill e Ginther); velocissime le Lotus (quanto meno quella di Clark), ma rivelanti il loro punto debole negli organi di trasmissione; all'altezza delle monoposto inglesi le Ferrari — anche se Maìresse ha dovuto abbandonare per la rottura della frizione — come ha dimostrato appunto il giro-record di Surtees quando la meccanica di tutte le vetture era duramente provata, e come è ap- parso chiaro nei momenti dì impegno del pilota, verso me-- - ta, corsa e nelle battute finali, quando, superato da Glnther e poi da Me Laren, tentava — troppo tardi — di scavalcare quest'ultimo. Il Gran Gremio d'Europa, a parte questi momenti di lotta e soprattutto ì primi venti giri, con sette macchine raggruppate nello spazio di una decina di secondi, non ha per altro avuto fasi di particolare vivacità. Lo svolgimento della gara è stato regolarlssimo, senza Incidenti di sorta (si de¬ ve però alla bravura di Clark se non è scappato fuori qualcosa di grave nel descritto incidente). E' apparsa indovi nata la innovazione di quest'anno: la partenza data dopo- la curva del gasometro, che ha evitato il solito pau- roso ingorgo sulla curva stessa, e molto migliorate sono sembrate le installazioni protettive per i corridori. . La media oraria generale di Graham Hill — 116,555 —> è superiore di quasi tre chilometri a quella del precedente prl mato di Moss, stabilito due anni fa; mentre 11 record di Surtees sul giro (l'34"5/l0) ha tirato giù un secondo esatto al tempo ottenuto l'anno scorso da Clark. Su un circuito come questo, sono risultati di tutto rilievo, dimostrano 11 grosso, progresso tecnico di mezzi meccanici straordinarianiente progrediti in soluzioni costruttive purtroppo molto lontane da un possibile loro trasferlmentp nella tecnica automobilistica normale, ma egualmente affascinanti per chi ama la bella meccanica. Ferruccio Bernabò Graham Hill su BRM taglia vittorioso il traguardo del Gran Premio automobilistico di Monaco (Telefoto)

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