Una nuova crisi ha colpito il Papa costretto dai medici all'immobilità di Filippo Pucci

Una nuova crisi ha colpito il Papa costretto dai medici all'immobilità Improvviso allarme ieri mattina in Vaticano Una nuova crisi ha colpito il Papa costretto dai medici all'immobilità Giovanni XXIII ha dovuto rinunciare ad affacciarsi ieri a mezzogiorno alla finestra dello studio privato per benedire la folla - Nella notte era stato convocato d'urgenza il prof. Mazzoni - Nel pomeriggio è giunto da Bologna l'archiatra prof. Gasbarrini - Si parla di una nuova emorragia che avrebbe ancora indebolito il già provato fisico del Pontefice - Un lieve miglioramento sarebbe stato registrato in serata dai sanitari G Città del Vaticano, lun. matt. Le condizioni di salute del Papa sono gravi, i medici curanti temono che un minimo sforzo possa provocare una ricaduta è gli hanno ordinato di non muoversi dal letto. Per questo.Giovanni XXIII non ha potuto apparire ieri - a mezzogiorno alla finestra dello studio per benedire la folla raccolta in piazza San Pietro. Si è appreso che ha cercato di resistere al consiglio perento¬ rio dei.medici e dei familiari e che poi si è sottomesso « molto a malincuore >, com'è stato precisato ufficiosamente. E' un fatto che mercoledì e giovedì scorso, quando era appena uscito dalla crisi emorragica di sette giorni addietro, al Papa era stato possibile < ribellarsi > alle raccomandazioni che gli venivano rivolte. Ieri ha dovuto, invece, ubbidire, e questo contrasto di comportamento rispetto al pur recente passato, in una natura di- namica qual è quella di Giovanni XXIII, è certo un èegno preoccupante. Il Papa, che le fonti qualificate vaticane davano avviato a graduale e costante miglioramento nella giornata di sabato, si trova ora in condizioni peggiori della settimana scorsa. Il pericolo delle emorragie all'apparato digerente incombe su di lui sempre più minaccioso, il male incurabile da cui è afflitto si diffonde sempre più nel suo organismo, ledendo irrimediabilmente le funzioni vitali. Nelle condizioni presenti il Papa deve nutrire timore per ogni passo che muove, e soprattutto deve evitare di salire o discendere scalini. Per rendersi visibile alla finestra dello studio deve appunto salire due alti gradini di una predella e quindi ridiscenderli: sono troppi, nelle sue attuali condizioni, e non è facile immaginare quando questa limitazione che ora gli è imposta sarà revocata. L'immobilità assoluta, per quanto è possibile, questo in definitiva chiedono i medici a Papa Roncalli, con la speranza che le cure praticategli, i coagulanti somministratigli, possano compiere il loro ufficio in condizioni per quanto possibile ideali. Voci allarmistiche Per tutta la giornata di ieri la notizia della mancata apparizione di Giovanni XXIII alla finestra dello studio ha suscitato le voci più allarmistiche. Tra l'altro, in ambienti romani, si era diffusa ad un certo punto la notizia che al Pontefice fossero stati somministrati gli estremi Sacramenti, notizia poi smentita nettamente da fonte responsabile vaticana. Evidentemente si trattava della deformazione di un fatto ben più semplice e normale, è stato spiegato: il Papa al mattino aveva ricevuto in letto la Comunione, mentre assisteva alla celebrazione della Messa, e l'equivoco poteva essere nato da ciò. Il primo allarme era nato intorno alle 9,30. I corrispondenti italiani ed esteri erano stati convocati al servizio stampa del Vaticano per prendere visione di un comunicato ufficiale con il quale si annunciava che il Papa non si sarebbe mostrato ai fedeli a mezzogiorno, avendogli i medici raccomandato di € limitare al massimo ogni attività fisica». E' da sottolineare che nel comunicato diramato dal servizio stampa qtiesto passaggio riguardante la limitazione dell'attività era ripetuto due volte, come a sottolinearlo. €ll Santo Padre, a differenza di quanto in generale avveniva nei giorni festivi — era detto nel comunicato — non si affaccia oggi alla finestra del suo studio privato per pregare con i fedeli adunati in piazza San Pietro e per benedirli. I medici curanti hanno consigliato a Sua Santità il riposo e di limitare al massimo ogni attività fisica. € Sappiamo che la malattia gastrica di cui il Santo Padre soffre fin dallo scorso autunno e che aveva dato origine, nel novembre, ad una acuta anemizzazione, dopo un periodo di cure mediche e di relativa quiescenza, ha di nuovo provocato, nei giorni scorsi, uno stato anemico che è attualmente controllato e dominato mediante opportuna terapia. « Per tale motivo i medici curanti hanno consigliato al Santo Padre riposo, limitando al massimo ogni attività fisica. Questa mattina — concludeva il comunicato — il Santo Padre ha ricevuto, per il disbrigo degli affari correnti, S. Em. il cardinale Amleto Giovanni Cicognani, segretario di Stato ». La crisi nella notte Per tre quarti d'ora circa, a quanto è stato successivamente aggiunto, Giovanni XXIII dal suo letto aveva ascoltato il porporato che gli riferiva sulle questioni in corso: precisamente dalle 8,30 alle 9,15 circa. Successivamente il card. Cico gnani aveva lasciato il Va ticano per recarsi a Frascati a presiedere una solenne funzione in onore della Madonna. .Ne doveva ritornare soltanto nel tardo pomeriggio,' quando già erano calate le ombre della -notte. E questa 1 sua prolungata assenza, dal Palazzo Apostolico è stata addotta come un elemento destinato a provare che . le. condizioni del Papa non- erano tanto allarmanti quanto in un primo momento si ero. creduto. Qual era il, fatto nuovo che aveva provocato l'ordine dei'mèdici'destinato a limitare «al massimo» l'attività ■ di Giovanni XXIII? Certo era? avvenuta una nuova crisi; il •prof.-Piero Mazzoni, uno- dei:medici' curanti del Papa, tra.le tre- e le quattro del mattinola, quan-' to si assicurava, era Stato visto accorrere in Vaticano con la massima urgenza, dopo averlo lasciato temporaneamente. Forse una nuova emorragia, successivamente controllata, tanto da permettere al Pontefice di vedere il suo Segretario di Stato poche ore più tardi. In ogni modo, una fonte responsabile ieri sera ha dichiarato che nella giornata Giovanni XXIII si era andato riprendendo . gradatamente e. die l'allarme immediato doveva considerarsi ingiustificato. Sempre nella giornata di ieri è giunto a Roma da Bologna anche il prof. Antonio Gasbarrini; il quale sembra avesse dichiarato solo pochi giorni fa di non avere in programma di lasciare il capoluogo emiliano alla volta del Vaticano.prima della metà del mese di giugno. Il viaggio dell'illustre clinico non ha avuto, però, alcun carattere di precipitazione. La mattina di sabato nella sua abitazione bolognese è giunta una telefonata dal Vaticano: era il prof. Mazzoni che lo invitava a raggiungerlo presso il letto del Pontefice per un consulto. Ma l'accento del prof. Mazzoni non doveva esprimere allarme, tenuto conto che il prof. Gasbarrini ha potuto liberamente decidere di raggiungere il Vaticano soltanto il giorno dopo. Un altro indizio che sembrava, fatto apposta per calmare le ansietà è stato fornito dal prof. Gasbarrini al momento del suo arrivo a Roma. Giunto alla stazione Termini verso le 15, si è recato al Palazzo Apostolico soltanto alle 18,15 dopo avere trascorso tre ore nel¬ l'abitazione della sorella in via del Mascherino, non lontano dal Vaticano. I/illustre clinico è uscito dall'appartamento di Giovanni XXIII alle 18,15 e si è appreso poi che aveva manifestato un'opinione, abbastanza serena, dicendosi propenso a credere che qualora il Pontefice seguisse rigorosamente i consigli di riposo, si potrebbe sperare in una buona ripresa per i giorni prossimi. Dolori lancinanti Il Papa, a quanto si è appreso, a tratti soffre di dolori lancinanti, sopportati con grande rassegnazione, in ciò aiutato dai medici che pongono in atto i rimedi adatti a lenire le sue sofferenze. Pochi ritengono ormai che alla sua ripresa fisica possano essere sufficienti i nove giorni preventivati del ritiro spirituale attualmente in corso. Ce ne vorranno certo di più, e non si può nemmeno dire oggi se Giovanni XXIII sarà in grado di accordare udienza al presidente Kennedy il 88 giugno prossimo, com'era stato da qualche parte affermato. Oggi arriva a Roma il signor Salinger, segretario particolare del Presidente americano; ma è difficile che egli possa concludere qualcosa in eventuali contatti con esponenti vaticani. Lo spettacolo offerto ieri mattina dalla folla in piazza San Pietro, appena informata dagli altoparlanti che Giovanni XXIII non si sa rebbe mostrato alla finestra, è stato commovente; dando notizia dello stato di salute del Pontefice, lo speaker aveva detto alle circa 15 mila persone presenti: « Reciteremo ora insieme la preghiera " Regina Coeli " in unione col Papa, del quale ascolte remo la voce mediante registrazione. Preghiamo perché, per intercessione della Vergine, il Santo Padre possa presto ristabilirsi e continuare in pienezza di energie la missione di pastore universale ». Poi gli altoparlanti avevano diffuso la voce squillante e particolarmente robusta del Papa, tratta da una registrazione risalente a molto tempo addietro. Il contrasto tra la finestra chiusa e la voce riprodotta era stridente e tutti i presenti lo hanno avvertito. Alle i.',,30 la radio vaticana, commentando la reazione della folla, al termine del suo notiziario in lingua italiana, ha notato come molti fedeli si erano recati, dopo avere ascoltato la registrazione del « Regina Coeli », a pregare in San Pietro, che altri si erano allontanati dalla piazza parlando sommessamente, altri infine si erano soffermati a guardare la finestra chiusa, dalla quale avrebbe dovuto apparire il Pontefice. « Il Papa non si era affacfacciato — ha proseguito l'emittente della Santa Sede —, non aveva potuto benedire i suoi figli e pregare con loro. Dalla piazza la notizia si diffondeva per le vie di Roma. Le moderne tecniche di diffusione la portavano in ogni angolo del mondo come un invito a tutti i fedeli ad innalzare alla Vergine un'ardente preghiera perché il Papa possa presto ristabilirsi e continuare la sua opera grandiosa, intrapresa per ridonare al volto della Chiesa il suo primitivo splendore ». Il messaggio ai polacchi . Dai microfoni della Radio Vaticana è stato trasmesso ieri anche l'annunciato messaggio del Papa, in lingua latina, ai centomila lavoratori polacchi partecipanti ad un pellegrinaggio al Santuario mariano di Piekary, presso Katowice. Giovanni XXIII ha dichiarato con questo discorso lo speciale affetto che nutre per le classi lavoratrici: < Il nostro cuore è vicino a voi — ha detto. — Ammirando con gli occhi dell'anima la vostra grande moltitudine costituita da uomini forti e probi, ricchi di fede, che conservano intatta la vita spirituale come una preziosa eredità, sentiamo l'animo nostro commuoversi e quasi abbracciarvi con amore senza confini». Il Papa ha ricordato come la Chiesa abbia sempre avuto a cuore i diritti degli operai, ed lia continuato: <Non ci risparmieremo faticc, fino a- quando avremo vita, affinché si abbiano sempre per voi sollecitudini e cure. Abbiate fiducia nell'amore della Chiesa e ad essa affidatevi tranquilli, nella certezza che i suoi sono pensieri di pace e non di afflizione». Anche questo messaggio, naturalmente, come è stato messo in onda, non rispecchiava la voce attuale del Papa, ma quella di una registrazione che Giovanni XXIII aveva portato a termine una ventina di giorni fa, quando era ancora a Roma l'arcivescovo di Varsavia, cardinale Wyszynski. Filippo Pucci L'archiatra pontificio prof. Gasbarrini è giunto ieri a Roma dà Bologna per visitare Giovanni XXIII (Tel.