Tre operai uccisi nel pozzo dalle esalazioni d'un motore

Tre operai uccisi nel pozzo dalle esalazioni d'un motore Tre operai uccisi nel pozzo dalle esalazioni d'un motore La sciagura a Roma - Le vìttime sono due giovani fratelli e il loro cognato (Nostro servizio particolare) Roma. 29 giugno. Tre operai, due fratelli ed il loro cognato, calatisi in un pozzo profondo dieci metri per riparare il motorino di una pompa che serviva per estrarre l'acqua, sono morti per le esalazioni dei gas, di scarico prodotti dalla combustione delli benzina. Un altro operaio è rimasto intossicato nel tentativo di soccorrere i tre compagni. La sciagura è avvenuta stamane alle 9,30 sulla via Flaminia dove i fratelli Felice ed Edoardo Carosi, di 33 e 25 anni, ed il loro cognato Enzo Mascirelli di 33, stavano lavorando alla costruzione della nuova casa in cui sarebbero dovuti andare ad abitare con le loro famiglie. Dato che la zona è priva di condutture d'acqua i tre giovani avevano chiesto al proprietario di una vicina osteria di servirsi del suo pozzo: per meglio estrarre l'acqua da usare per impastare la calce avevano pensato di servirsi di un motorino a scoppio. Dopo due ore di lavoro il motore della pompa ha smesso di funzionare. Edoardo Carosi ed Enzo Mascirelli si sono allora calati nella cisterna per accertare l'origine del guasto. Sono passati alcuni mi nuti e Felice Carosi, che era rimasto alla superficie, ha avvertito i primi scoppiettìi del motorino, rimesso a posto dal fratello e dal cognato. Ha atteso qualche altro mo monto. Poi, non vedendoli ri comparire, li ha chiamati a gran voce.*- Ma non ha ricevuto rìSDOsta. Intuito che qualcosa di grave stava accaden do, Felice Carosi, non ha esitato un istante e si è calato nella cisterna per portare soccorso. Purtroppo il generoso tentativo gli è stato fatale. Ri masto anche lui intossicato dalle esalazioni di ossido di carbonio ha perduto i sensi ed è finito riverso sui cadaveri de' fratello e del cognato. L'allarme è stato dato im mediatamente da quattro uomini che si trovavano nelle vi a cinanze del tragico pozzo. Uno di essi, il ventottenne Delfino Tasca, ha voluto far qualcosa per i tre sventurati e, legatosi una corda alla vita, si è fatto calare sul fondo del poz.zo. Anche il Delfino, però, vinto dalle esalazioni, è svenuto ma è stato salvato per mezzo della corda alla quale era assicurato. Egli ha detto che quando è stato calato nella cisterna, Felice Carosi era an cora in vita, ma non ha potuto prestargli soccorso trovandosi egli stesso in difficoltà. Più tardi, avvertiti telefoni camente, "sono giuriti sul posto i vigili del fuoco, agenti di polizia e carabinieri. Soltanto dopo tre ore i pompieri hanno potuto riportare alla superficie i cadaveri delle vittime, g. fr.

Persone citate: Carosi, Delfino Tasca, Edoardo Carosi, Enzo Mascirelli, Felice Carosi

Luoghi citati: Roma