Le due fumate sono state nere nel primo giorno del Conclave

Le due fumate sono state nere nel primo giorno del Conclave In Piazza San Pietro migliaia di persone attendono con ansia il risultato delle votazioni Le due fumate sono state nere nel primo giorno del Conclave Dopo l'esito negativo del mattino, la tensione della folla è aumentata nel pomeriggio - In molti c'era il presentimento che il nuovo Papa sarebbe stato eletto al primo giorno, come Pio XII - La seconda fumata nera è stata accolta con un mormorio di delusione - Secondo indiscrezioni, i cardinali di Francia, Germania, Belgio, Olanda, prima di entrare in Conclave, si sarebbero accordati per dare il voto nei primi scrutini al belga Suenens e all'austriaco Koenig, per insistere poi su Montini - Parte degli italiani, quelli spagnoli e dell'America Latina punterebbero su Ruffini, disposti a un compromesso su Siri (Nostro:servizio particolare) Roma, 20 giugno. Le due fumate di oggi, nere come la pece, la prima alle 11,52 e la seconda alle 17,50, ci hanno dato la dimostrazione tangibile dell'interesse enorme, senza precedenti nei tempi moderni, che gli affari della Chiesa suscitano fra la gente comune. Stamane, a un certo punto, verso le 11, non si sa come si è sparsa la voce che la più famosa canna fumaria che sia al mondo, quella collocata di fianco a una rossa parete della Cappella Sistina, avesse dato segni di attività. E allora, d'un tratto abbiamo visto una folla eccitata e affannata sbucare da tutte le strade e viuzze, da sotto il porticato, precipitarsi nella piazza con gli occhi all'insù, seri, avidi. Molti gli scamiciati, molte le donne in vestaglia e con le pantofole. Altra folla è continuata ad arrivare in seguito, e poi altra ancora, e altra. Sembrava inesauribile. Allo spettacolo di piazza San Pietro gremita di folla siamo ormai abituati : tuttavia, stamane era diverso. C'era bensì molta curiosità mondana e popolana, c'era l'eccitazione che già vedemmo altre volte in questa piazza, quell'eccitazione superficiale e volubile, persino chiassosa, che sempre finisce col prevalere laddove molti italiani si adunano spontaneamente, e c'è il sole, ci sono donne giovani e sbracciate, c'è un'aria come di vacanza: tuttavia, stamane c'era anche qualche cosa di più. Era un'attesa concentrata, poco meno che ansiosa. Come se ognuno nella folla avesse un interesse diretto e personale a ciò che il Senato dèlia Chiesà_ stava ~dé cidend© in quel momento. ;i Sicché, quando il primo filo di fumo è uscito lassù, fra i tetti del palazzo, ed era un fumo tenue, incolore che il vento si portava subito via, il primo moto della folla è stato di dare ali alla sua speranza e tutti si sono mos si verso il centro della piazza, verso l'obelisco, come per essere più vicini al fumo, ai Cardinali, alla Sistina. E che allegria, allora, nei, volti, nei gesti, nelle esclamazioni. «E' bianco, è bianco >, < hanno fatto il Papa », « è Montini, è Montini ». Lassù durava sempre quel filo di fumo, tenue, incolore. Poi un gran sbuffo, nero. La gente si è fermata interdetta e poi è seguito un gran coro di voci deluse. La fumata nera è continuata per cinque minuti, la folla ha lasciato la piazza in silenzio. Stasera la folla era anche più densa. Quarantamila volti hanno tenuto per più di un'ora gli occhi attaccati al fumaiolo. Ed erano le stesse espressioni di stamane: attente, serie. Peraltro, non era una folla omogenea: erano gruppi di suore che si stringevano fra di loro e recitavano il Rosario ; capannelli di monaci bianchi o neri o caffelatte che leggevano il breviario ; e anziane signore che facevano salotto conversando sotto ombrellini da sole come erano di moda all'inizio del secolo; popolane uscite dai vicini « borghi » e che facevano la vori a maglia, sentenziavano seccamente sulle doti che dovrebbe avere il futuro Papa; le facce stupite di bambini appartenenti a isti tuti religiosi; il solito caleidoscopio di turisti d'ogni parte del mondo. Nel settore più vicino alla basilica, dove comincia la scalinata, ora hanno messo uno sbarramento di transenne: e là sembrava di essere a Viareggio b a Rimini. Erano ombrelloni immensi, uno più sgargiante dell'altro, e sotto l'ombra luccicava una lunga batteria di cineprese, telecamere, teleobiettivi, macchine che avevano gam be e musi lunghissimi, pun tati sul fumaiolo come se fossero altrettanti cannon cini. Dietro quegli apparecchi molti cappellini o di paglia oppure improvvisati con giornali. Se maggiore stasera era la folla in piazza San Pie tro, più accentuata è stata anche la delusione. La tensione era andata via via aumentando, molti dicevano di presentire che sarebbe stato un Conclave brevis¬ .j" e e a o , a o , e l o , a . , a o ;i o , a e o a r i e i ' o , a n è è i è a e i l e n : i simo (venti ore di clausura durò quello che si concluse con l'elezione di Pio XII), e il presentimento si era insinuato nella folla, era diventato certezza. Le fumate e la squillante suoneria elettrica impiantata ora per la prima volta nel recinto del Conclave sono gli unici elementi che uniscono gli ottanta Cardinali elettori al mondo esterno. Troppo poco per formulare ipotesi. Basti dire che non sappiamo neppure se le votazioni di oggi sono state due, tre o quattro. Quel che possiamo dire di certo è che alle 9,06 di stamane la suoneria (la si ode anche al di fuori delle porte e delle improvvisate pareti che chiudono la sede del Conclave) si è messa a trillare energicamente avvertendo così i Cardinali che dovevano affrettarsi verso la Sistina per la prima votazione. Tuttavia, quanto tempo è durata quella prima votazione è difficile indovinare. Ricordiamoci che l'altra volta, nel 1958, i votanti erano 55 e ora sono 80, quasi un terzo di più. Inoltre, da un certo andirivieni dietro le porte del Conclave si presume che quattro Cardinali siano infermi e non abbiano potuto* recarsi nella Sistina: sarebbero gli italiani Micara e Chiarlo, l'uruguaiano Barbieri e il colombiano Concha. E anche questo ha comportato altra perdita di tempo; infatti, raccogliere il voto di un infermo nella sua « cella » chiede operazioni lunghe e complicate per salvaguardare la veridicità e la segretezza del voto. Si tenga poi presente che, a parte la Messa allo Spirito Santo ch'è, prelimi.jnare all'iniaio delle vota ":feio&, lé^var»'rasi di ogni votazione si' dividono in « antiscrutinio », « scrutinio » e « postscrutinio ». Ancora una osservazione: una buona metà dei Cardinali partecipano per la prima volta a un Conclave, e l'inesperienza è sempre mo tivo di ritardi. Ora, facciamo un po' di calcoli. La Messa, celebrata da Tisserant nella Sistina, sarà finita verso le 9,30. Poi il sacrista ha recitato l'inno Veni Creator e il prefetto delle cerimonie ha letto il lungo rogito compilato ieri sera e che dà atto del l'avvenuta chiusura della area destinata al Conci av Probabilmente si s&ri n fa te le 10. A questo punto, i matstri cerimonieri hanno distribuito tre schede a ciascun Cardinale. Intanto venivano estratti a sorte i nomi degli scrutatori, dei revisori e di coloro che dovevano andar a prendere i voti degli infermi. Terminato « 1' antiscrutinio », i Cardinali, stando ciascuno sul suo tronetto e cercando di alterare la cal- ligrafia in modo da renderla irriconoscibile (lo prescrivala Costituzione Apostolica), hanno riempito le schede col nome di candidati. Poi, ciascuno, secondo l'ordine di precedenza, ha piegato la scheda e tenendola bene sollevata in aria col pollice e con l'indice della mano destra (anche questo è prescritto), in modo che tutti potessero vedere che la scheda era una sola, si è recato all'altare e l'ha deposta nel gran ca¬ lice, leggendo ad alta voce la formula rituale: «Chiamo testimone il Cristo Signore che mi deve giudicare che io eleggo quello che io credo di dover eleggere secondo Dio ». Con l'ultima scheda caduta nel calice è terminato « lo scrutinio » ed è cominciato « il postscrutinio ». Le schede sono state lette una per una ad alta voce dagli scrutatori, si son fatti i conteggi, e le schede del Cardinale che ha avuto il mag¬ gior numero di voti sono state contate di nuovo per vedere se raggiungevano la cifra richiesta come minima per l'elezione (54). Concludiamo. Se le operazioni preliminari sono cominciate intorno alle 10, e dal momento che le tre fasi dello scrutinio si svolgono piuttosto lentamente, è probabile che stamane gli ottanta elettori abbiano avuto il tempo per votare solamente una volta. Nel pomeriggio la solita sutoen1taè bvvgvgqzi suoneria elettrica ci ha fatto sapere che i Cardinali erano di nuovo chiamati nella Sistina intorno alle 16. E la fumata nera è stata alle 17,50. Poiché il rito è sempre lo stesso, è probabile che, invece di due votazioni, come si prevedeva ieri, anche nel pomeriggio si sia avuta una sola votazione. Se dunque non siamo in grado di dirvi neppure quante sono state le votazioni odierne nella Sistina, e questo significa che anche questa volta la ermetica clausura del Conclave funziona, a dovere. Tuttavia, fra le persone che sono al seguito dei Cardinali e che peraltro non partecipano al Conclave, circolano stasera diverse voci. Una è di origine transalpina ed afferma che i Cardinali dell'Europa centrale (Francia, Germania, Belgio e Olanda), prima di entrare nel Conclave si erano messi d'accordo di votare per il belga Suenens in un primo momento e poi per l'austriaco Koenig. E questo nell'unico intento di affermare categoricamente alcuni principii. H primo è che nel Collegio cardinalizio non deve esserci nessuna preclusione per l'elezione di un Papa che non sia italiano. H secondo consiste nel proclamare con chiarezza che i cattolici dell'Europa centrale intendono perseverare lungo la via maestra indicata da Giovanni XXm. A partire invece dalla terza votazione questo gruppo di Cardinali sposterebbe i suoi voti su un Cardinale italiano, molto probabilmente su Montini. Una seconda voce, che tuttavia è molto di più di una semplice voce, dà stasera per scontata un'altra affermazione di principio : ossia, nelle prime votazioni, una ventina di Cardinali italiani, cinque spagnoli e otto di altri Paesi, specialmente del Sud America, farebbero confluire i loro voti su Ernesto Ruffini, l'arcivescovo di Palermo che viene notoriamente accusato di simpatie per il regime di Franco. Si sa che Ruffini anche l'altra volta ottenne parecchi voti con insistenza; anche nell'ultima elezione, quella che elevò Angelo Roncalli al Papato. Solo in un secondo tempo, e in via di compromesso, gli elettori del card. Ruffini sposterebbero i loro voti su un candidato disposto a lasciare in piedi almeno qualche cosa dell'opera avviata da Giovanni XXIII: probabilmente, su Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova. Vi diamo queste voci solo perché ci vengono riferite da persone che hanno posti di responsabilità e che a ragion veduta parlano solo stasera, a Conclave avviato. Nei giorni scorsi il fronte dei < conservatori » è rimasto sempre muto. Non voleva scoprire le sue intenzioni, le sue intese, il suo schieramento. Se le cose che vi abbiamo riferito hanno una considerazione reale, andiamo certamente verso un Conclave lungo e faticoso. Ad ogni buon fine, stasera, dopo le 18 due pesanti camion hanno scaricato diversi quintali di derrate nel cortile detto « dei Pappagalli », e di qui pacchi e sacchetti sono stati avviati attraverso le « ruote » all'interno del Conclave. Ed eccovi ora, a titolo di curiosità, l'orario che una antica campanella e la modernissima soneria elettrica si incaricano di far osservare ai Cardinali: alle 8 sveglia, alle 9 ingresso nella Sistina, alle 13,30 pranzo, alle 16 secondo ingresso nella Sistina, alle 20,30 cena, alle 22 ritirata nelle «celle». Tutto sommato, non ha torto quel Cardinale che ci disse: « Ci chiamano Sacro Collegio ovvero Collegio cardinalizio. Sarebbe però più esatto dire che noi, i Cardinali, durante il Conclave, siamo in collegio >. f Nicola Adelfi I Cardinali in piedi nella Cappella Sistina all'inizio del Conclave. Sono riconoscibili da sinistra il brasiliano Da Silva, il cinese Tien Ken-Sin, l'argentino Caggiano, l'italiano Ruffini, il tedesco Frings, lo spagnolo Pia Y Deniel, il brasiliano De Barn» Càmara, l'americano Spellman e l'australiano Oilroy. Gli 80 porporati si riuniscono oggi per il secondo giorno di votazioni (Telef. « Associated Press») Dal comignolo sporgente sMlla Cappella Sistina ti leva la'prima fumata nera (Tel.)