Due agenti segreti di Tel Aviv rivelano i piani di Nasser per distruggere Israele

Due agenti segreti di Tel Aviv rivelano i piani di Nasser per distruggere Israele Sensazionali testimonianze in un processo a Basilea Due agenti segreti di Tel Aviv rivelano i piani di Nasser per distruggere Israele L'austriaco Joklik e l'israeliano Bengal, arrestati nel marzo scorso, sono accusati di aver rivolto minacce alla figlia di uno scienziato tedesco che lavora al Cairo - L'austriaco, fuggito in Europa dopo aver collaborato ai progetti della Rau, afferma all'udienza che l'Egitto ha acquistato dalla Germania di Bonn ingenti quantità di cobalto per armare i missili (Dal nostro corrispondente) Berna, 10 Riugnn. . Si è aperto oggi, dinari al Tribunale di Basilea, il processo contro due agenti del servizio segreto di Israele, arrestati nel marzo scorso a Zurigo sotto l'accusa di aver rivolto gravi minacce alla figlia dello scienziato tedesco Goerke die da tempo lavora per conto del governo egiziano. Più che l'operato dei due imputati, l'israeliano Joseph Bengal e l'austriaco Otto Joklik, interessano i particolari- che emergeranno dal dibattimento sui preparativi militari dell'Egitto, con l'aiuto di scienziati di Bonn. Nell'udienza di oggi si è.parlato dei piani che mirano allo sterminio del popolo israeliano da parte di un gruppo di arabi fanatici. Abbastanza chiara è apparsa la posizione di Joseph Bengal; piuttosto ambigua invece la figura delValtro imputato, l'austriaco Joklik. Basti dire che questi, prima di mettersi a dìsposizio ne del servizio segreto di Israele, aveva collaborato per molto tempo con gli egiziani. Ma forse è utile ricordare i fatti. Alla fine dello scorso febbraio la polizia tedesca informò le autorità svizzere di aver saputo che due agenti israeliani stavano per incontrarsi in un albergo di lusso di Basilea con la signorina Heidi Goercke, figlia del noto scienziato passato al servizio del Cairo. Al termine dell'incontro, che si svolse ai primi di marzo, la polizia interrogò a lungo la ragazza e quindi chiese alla magstratura di poter procedere all'arresto del Bengal e del Joklik. Al termine dell'istruttoria il procuratore del distrette di Basilea ha deciso di rinviare a giudizio i due agenti affermando che, quale Paese neutrale, la Confederazione elvetica non poteva tollerai- in nessun caso e in nessuna circostanza atti intimidatori nel suo territorio. Joseph Bengal e Otto Joklik sono, infatti accusati di aver violato ie. disposizioni che disciplinano il soggiorno degli stranieri in Svizzera. Durante l'istruttoria si ebbe un colpo di scena clamoroso: con una nota -ufficiale il governo di Bonn chiese l'estradizione dei due arrestati, affermando che si erano resi colpevoli di attività illegale. Ma la Svizzera si oppose alla richiesta tedesca. Anzi, Joseph Bengal venne liberato dietro versamento di una cauzione, con l'obbligo di rimanere « disposizione della magistratura. L'udienza è cominciata oggi con la lettura dell'atto di accusa e Vinterrogatorio dei due imputati. Joseph Bengal, un uomo di media statura, ancora giovane, ha risposto con calma alle domande del presidente, dioendo di considerarsi innocente: «Non abbiamo usato violenza nei confronti della signorina Goercke, né abbiamo rivolto minacce contro i suoi familiari. Anzi, durante il collòquio in un albergo di Basilea, dissi alla signorina Heidi che essa non aveva nulla da temere da parte di Israele. Comunque, le feci presente che se suo padre fosse rimasto dove era fino alla conclusione del suo incarico, difficilmente avrebbe potuto sottrarsi alla giustizia del mio paese. Contro di lui sarebbe "tata elevata l'accusa di genor-. -o>. Più drammatico è stato V interrogatorio dell' austriaco Joklik, che dopo essersi proclamato innocente, ha fornito al Tribunale molti particolari sulla sua attività a favore del governo egiziano: «Da giovane studiai negli Stati Uniti; di ritorno in Europa venni avvicinato da alcuni scienziati tedeschi, che mi invitarono a trasferirmi in Egitto. Qui conobbi il prof. Pilz, un esperto ne! missili ». L'imputato aggiunge che con il passare dei mesi cominciò a rendersi conto dei veri obiettivi della sua attività. Con alcuni tecnici tedeschi, che lavoravano nei laboratori egiziani, egli esaminò la possibilità di munire i missili con testate di cobalto. Joklik afferma di aver ordinato a ditte tedesche ingenti quantità dì cobalto (per un mezzo milione di curies), una parte della quale sarebbe stata effettivamente fornita all'Egitto. « Quando mi resi conto della gravità di queste cose — ha detto l'imputato — decisi di abbandonare l'Egitto. Mi era anche stato detto che lo scopo essenziale di tutti questi preparativi era quello di distruggere lo Stato dì Israele». Dopo queste rivelazioni Otto Joklik lasciò l'Egitto nel 1962 per fare ritorno in Germania. Nella seconda parte dell'udienza è stata interrogata la signorina Heidi Goercke. Dalle sue dichiarazioni non è emerso nulla di nuovo: ella si è limitata a ribadire le dichiarazioni che aveva fatto dopo il colloquio con i due agenti di Israele, affermando di essere stata soggetta a gravi intimidazioni da parte di Joseph Bengal e Otto Joklik. Luigi Fascetti

Persone citate: Joseph Bengal, Luigi Fascetti, Nasser