Il governo dovrà entro il 30 giugno far approvare i bilanci preventivi

Il governo dovrà entro il 30 giugno far approvare i bilanci preventivi Imst evàsi e le vicina scadenze politiche: Il governo dovrà entro il 30 giugno far approvare i bilanci preventivi E' necessario che il nuovo ministero sia formato entro tale termine; altrimenti toccherebbe a Fanfani ripresentarsi alle Camere - Riserbo sulle trattative dell'on. Moro - Secondo il vice segretario de Scaglia « gli incontri fra i partiti governativi hanno avuto esito soddisfacente, ma permangono le difficoltà con i socialisti » (Nostro servizio particolare) Roma, 6 giugno. Il presidente del Consiglio incaricato on. Moro s'è incontrato oggi col segretario del pri RealP e il vice-segretario del psdì Tanassi. E' stato fatto, com'era naturale, il punto della situazione soprattutto alla luce, dicono alcune fonti, del colloquio che Moro ha avuto l'altro ieri con Nenni. La conclusione, che rimane vaga è stata tratta dall'on. Scaglia vice-segretario della de: «Gli incontri tra de psdi e pri hanno avuto esito soddisfacente, le difficoltà permangono col psi >. Parole che non aggiungono niente di nuovo a ciò che già si sapeva ma che, forse, suonano meno pessimistiche di quanto sembri perché il psdi e il pri reclamano insieme un accordo coi socialisti. Circolano molte voci, si fanno molte ipotesi, sono diffuse impressioni contraddittorie. Le informazioni mancano: mai come questa volta i negoziatori e i responsabili del partito si sono tenuti su una linea di assoluto riserbo. La sensazione più fondata sembra, però, essere questa: dopo l'incontro Moro-Nenni, la situazione si prospettava piuttosto difficile per la formazione del governo di centro-sinistra; Nenni avanzava una serie di esigenze, Moro sembrava non volersi impegnare e metteva l'accento sulla mancanza di strumenti validi per ottenere ciò che Nenni chiedeva; così Nenni fu pessimista con qualche amico. Ma ieri lo stato delle cose era rovesciato: Moro chiariva che egli non intendeva eludere gli impegni per quella parte che gli sembravano accettabili ma proporre un discorso più ampio, con un programma che in un dato quadro politico comprendesse le cose sicuramente fattibili. Una questione di metodo e di efficacia, non di principio. Buone fonti riferiscono che persino sul problema della moralizzazione della vita pubblica, trasferito da Nenni al primo posto delle richieste socialiste, Moro si mostrò evasivo: ed è chiaro che il leader democristiano sente come il leader socialista la questione, ma, a differenza del leader socialista, dubita che, senza una intesa protratta nel tempo, senza un impegno che qualifichi l'intera legislatura, sia possibile venire davvero a capo della faccenda. Nenni reclamava, ad esempio, sulla moralizzazione, la sicurezza della riuscita, Moro non si sentiva di scontare l'assoluta riuscita sulla base di intese limitate o parziali. E Nenni confidò ad alcuni amici che gli sembrava temerario portare i socialisti alla responsabilità dell'adesione al centro sinistra quando lo stesso Moro dubitava di molte cose Questione di temperamenti si dice, non ancora di programmi o di scelte politiche Le stesse voci assicurano che a rimediare a tutto ciò esiste la volontà precisa di Moro di riuscire nell'impresa della formazione di un governo di cen tro-sinistra, confortata da una analoga volontà di Nenni di non fare cadere il tentativo e, per questo, lo stesso Nenni si dice sicuro di far prevalere la propria tesi all'interno del proprio partito. Non è dunque ancora venuto il momento del pessimismo o dell'ottimismo. Nell'« entourage > di Moro si polemizza velatamente con alcuni esponenti autonomisti socialisti, che non avevano nascosto il proprio pessimismo, e si afferma che solo la prossima settimana, quando verranno tirate le somme, si potranno avere impressioni fondate. Per il momento, amici di Moro giudicano con più fiducia di quanto non facessero nei giorni scorsi l'andamento delle cose all'interno del psi. E, ormai, non ci saranno più riunioni a tre (de, psdi, pri) ma vi sarà martedì una riunione collegiale a quattro, con i socialisti, preceduta quasi certamente da un colloquio Moro-Nenni lunedì prossimo. La riunione di martedì 'dovrebbe risultare in qualche modo decisiva, perché- viene praticamente confermato che Moro scioglierà la sua riserva venerdì o sabato. Concorre ad accelerare la venuta delle decisioni non soltanto il fatto che, ormai, tutti i dati per risolversi in un senso o nell'altro stanno per essere riuniti, ma anche la ne cessità, in cui si trova il governo in carica, di chiedere al Parlamento entro il 30 giugno 1' autorizzazione all' esercizio provvisorio per i bilanci. Se, prima del 30 giugno, l'on. Moro non avrà costituito il governo, la richiesta dovrà essere fatta dall'on. Fanfani e un governo dimissionario, incaricato degli affari correnti, si troverebbe munito della rinnovata fiducia del Parlamento: sorgerebbero complicazioni, probabilmente; secondo alcuni costituzionalisti, Von. Fanfani dovrebbe nuo vsvmcdomCfPllcrndfcsplgcmzCliplusrpdlt vamente rassegnare le dimissioni, il capo dello Stato dovrebbe designare, per la forma, un presidente incaricato che ha già designato oppure dovrebbe, per uno scrupolo di ortodossia, non accettare le dimissioni di un presidente del Consiglio forte della fiducia fresca fresca espressagli dal Parlamento. In tutti i casi, anche senza le sottigliezze dei costituzionalisti, la faccenda diventerebbe complicatissima e sì assisterebbe a manovre e contromanovre anche all'interno della de, suscettibili di portare confusione e di mettere in pericolo anche le costruzioni più sapienti. La cronaca della giornata politica registra la fine, dei lavori degli esperti per l'agricoltura dei quattro partiti che dovrebbero formare la maggioranza: anche qui notizie scarse, ma, secondo l'on, Cattani, che ha partecipato ai lavori, i punti che rimangono in sospeso «possono essere superati con un po' di buona volontà da tutte le parti >. Gli esperti non redigeranno un documento unitario, ciascuno farà una relazione puramente tecnica al proprio partito e gli organi qualificati di ciascun partito faranno poi le proprie scelte politiche. C'è, tutto sommato, sui lavori degli esperti per l'agricoltura, un certo ottimismo: ed è importante perché le questioni del l'agricoltura costituiscono uno dei temi più delicati nel dialogo fra la de e il psi. Infine, controffensiva della Sinistra socialista contro Nenni: la corrente di sinistra annuncia una riunione dei propri esponenti per lunedì prossimo e l'on. Valori ha scritto un articolo polemico contro il centro-sinistra criticando Moro per la lentezza con cui procede e che mirerebbe a dare al paese una soluzione contraria a quella attesa e attaccando i dirigenti autonomisti che accettano il « gioco » di Moro. Per l'on. Valori, in virtù della tattica « saragatiano-dorotea >, il nuovo centro-sinistra non è che il vecchio centrismo e la svolta, con sostegno richie sto ai socialisti, non sarà a si nistra ma a destra: socialisti « di stomaco forte » stanno consentendo che si dia vita a una maggioranza più moderata della precedente: aderire a questa maggioranza sarebbe per i socialisti un vero e proprio suicidio politico. r. S.

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