Cric nella vetrina dell'orefice

Cric nella vetrina dell'orefice ULTI DI CRONACA Cric nella vetrina dell'orefice Mentre il gioielliere pranza nel retro con la famiglia - Una lastra di plastica, dietro al cristallo infranto, ha evitato un maggior danno Ancora un assalto con il cric a una gioielleria: quella di Giovanni Battuello, 52 anni, al numero 101 di corso Palermo. Sono le 13,26, sul marciapiede i passanti sono rari. 11 Battuello ha chiuso il negozio, lasciando pero la saracinesca alzata. Si trova ne'l retro, a tavola con la moglie Paolina, il cognato Ettore Giovando, 25 anni, titolare di un'altra gioielleria in via Bernardino Galliari 19, la figlia, di 17 anni, studentessa di lingue e il marito di questa, studente di ragioneria. Il pranzo 6 interrotto all'improvviso da uno scroscio di vetri infranti. IL Battuello e il cognato si alzano di scatto, attraversano di corsa il negozio. Sentono un secondo colpo, più sordo, non accompagnato dal rovinio del cristalli. Il Battuello è corso direttamente alla vetrina: fa\ln tempo a vedere un « plateau » di anelli sparire tra le mani del ladro. Il volto è nascosto dal ripiano superiore. Il Giovando, girando attorno al banco di vendita, si è lanciato in strada. Ma arriva troppo tardi anche lui: intravvede soltanto 11 malvivente, che sta balzando su un'auto blu. Con uno scatto rabbioso, la macchina si allontana verso il centro: a bordo c'è un'altra persona, alla guida. Pochi minuti dopo è sul posto un equipaggio della Volante, con I commissari Lo Gatto e Cascella e 11 maresciallo Perduca della Barriera di Milano. Il cric è rimasto sul marciapiede: i ladri lo hanno avvolto con un panno, perché è verniciato di nero lucido e potrebbe trattenere le impronte digitali. Hanno vibrato due colpi. Il primo ha fatto cadere in frantumi la parte superiore della vetrina. La metà interiore ha resistito perché, incollata al cristallo, c'è una spessa lastra di plastica. Questa metà si è inclinata verso l'interno della vetrina e, appoggiandosi contro il primo ripiano, ha protetto lo scaffale più in basso: c'erano orologi d'oro del valore di centomila lire l'uno e bracciali massicci. Sono stati rubati il plateau con sei anelli — cinque solitari di brillanti e uno con una corona di brillantini — e un collier del valore di centomila lire. Il danno complessivo è di un milione e trecentomila lire.

Persone citate: Battuello, Cascella, Ettore Giovando, Giovanni Battuello, Perduca

Luoghi citati: Milano