Giugno ci promette altri giorni di burrasca
Giugno ci promette altri giorni di burrasca Giugno ci promette altri giorni di burrasca Nell' ultima decade di maggio si poteva sperare che la situazione meteorologica si andasse evolvendo con una certa regolarità verso il tipo classico estivo, che, come forse i nostri lettori ricordano, è contrassegnato dall'avanzata, verso l'Europa centrale e il Mediterraneo, dell' anticiclone atlantico, apportatore di buon tempo. Effettivamente quel benedetto anticiclone aveva iniziato un primo timido tentativo fin dal 20 maggio; il tentativo era stato subito mandato a vuoto da una depressione atlantica, /ed era stato rinnovato il giorno 23. Anche questa volta l'operazione non era riuscita per analoga ragione. Il giorno 27 la vicenda si ripeteva ancora e andava a male per un altro verso: la spinta delle alte pressioni oceaniche puntava infatti troppo a settentrione, per cui, con la collaborazione di altre alte pressioni che già si trovavano sull'Europa nord-orientale, si veniva a formare una vasta zona anticiclonica che da allora a oggi — variando alquanto la sua posizione da giorno a giorno — sta occupando la parte più settentrionale del nostro continente. Ora, una delle situazioni meteorologicamente più sfavorevoli per il nostro paese si ha appunto quando sul nord dell'Europa regna alta pressione. E il perché è fa cile a comprendersi. Con questa distribuzione barica, masse di aria fredda, o relativamente fredda, sono continuamente sospinte verso di noi. Se ciò avviene nella stagione invernale o in quelle di transizióne, è molto fa cile-che sul Mediterraneo1 0 proprio sull'Italia" vengano a formarsi, per contrasto con le masse più calde che già vi si trovano, delle perturbazioni autonome, per esempio i famosi cicloni sottovento, o cicloni del golfo di Genova. Se invece si è nella stagione estiva la situazione sbocca in un tempo variabile, con un succedersi di annuvolamenti e schiarite, e con precipitazioni di tipo temporalesco Questo avviene non di rado d'estate, ma più specialmente in giugno, quando ci si trova nella fase di transizione fra il regime primaverile e l'estivo: talora, anzi, al principio di giugno si nota addirittura una diminuzione di temperatura. E se scorriamo le cronache degli ultimi anni ci accorgiamo che queste perturbazioni sono così frequenti da costituire quasi una regola, se la parola « regola » può aver senso in meteorologia. Nel 1955, per esempio, il mese di giugno risultò, sull'Alta Italia, notevolmente burrascoso per tutta la sua durata. Nel 1956, almeno nella prima quindicina, forti danni si ebbero a causa del maltempo. Nel 1958 imperversarono a più riprese temporali, piogge e anche inondazioni. Nel 1959 fu particolarmente inclemente la terza decade. Nel 1960 e 1961 il mese passò invece in relativa tranquillità; ma nel 1962 il primo periodo presentò sensibili perturbazioni. Quest'anno le condizioni generali non sono state eccessivamente cattive per buona parte dell'ultima decade di maggio; ma sul finire di essa, e sul principio di giugno, in relazione con la modifica della situazione generale a cui abbiamo accennato, sono notevolmente peggiorate. Così il 29, il 30 e il 31 maggio si sono avute piogge non indifferenti — sempre di carattere temporalesco —• che si sono estese con una certa regolarità dall'Alta Italia fino alle re gioni meridionali; e il tempo non è sostanzialmente variato nei giorni successi vi. In particolare a Romadal 25 maggio in poi, si è avuto praticamente ogni giorno un temporale più o meno forte; né le cose so no andate molto meglio { Torino, dove, se i giórni pio vosi sono stati di meno, là quantità di acqua caduta è risultata più rilevante, spe tègmgTmmcrfgzvdqtmgtsmselsnnmprncgstci» il 30 maggio. Anche la temperatura è discesa e si è mantenuta, negli ultimi giorni, al disotto della normale, talvolta per parecchi gradi, come il 2 giugno a Torino (circa 17 gradi di massima, cioè 7 gradi di meno della media). E ora, dobbiamo forse concludere che l'estate è in ritardo, e magari fare delle fosche previsioni per lo svolgimento delle nostre vacanze? La cosa ci sembrerebbe veramente prematura, come del resto può dedurre chiunque da ciò che abbiamo detto: più o meno, infatti, il mese che s'inizia non dà segni, per ora, di un comportamento eccezionale : tutto sta nell'aver pazienza. Per il momento, tuttavia, non si scorgono indizi di un vero e proprio cambiamento della situazione. Tutto fa pensare che le attuali condizioni „di tempo variabile, di annuvolamenti — specie pomeridiani — di schiarite, di precipitazioni sparse a carattere temporalesco debbano protrarsi, con alterne vicende, ancora per parecchi giorni. Dopo i quali c'è da sperare che le cose si mettano al meglio. Raul Bilancini
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