Adorni batte Baldini nella prova a cronometro Ronchini balza al primo in classifica di Vittorio Varale

Adorni batte Baldini nella prova a cronometro Ronchini balza al primo in classifica Emozioni ai Treviso nella 16* tappa del Giro ciclistico d'Italia Adorni batte Baldini nella prova a cronometro Ronchini balza al primo in classifica La corsa si è svolta senza clamori pubblicitari nel rispetto del dolore per la morte del Pontefice - Una caduta dopo venti chilometri di gara ha danneggiato l'ex campione del mondo - Il vincitore è scoppiato in lacrime quando ha saputo di aver sconfitto il suo compagno di squadra Cinque corridori, in classifica generale, sono ora raggruppati nel breve intervallo di ventiquattro secondi, alla vigilia delle salite dolomitiche Ronchini maglia rosa; seguono Adorni a 2", Zancanaro a 10", De Rosso a 16" e Balmamion a 24" (Dui nostro invinto speciale) Treviso, 4 giugno. Grosse sorprese oggi a Treviso nella prova a cronometro, effettuatasi alla presenza d'una folla strabocchevole che, malgrado la pioggia continua, assiepava le strade del circuito fino alla località d'arrivo. Baldini è stato battuto in quella che, da oltre un lustro, è ritenuta la sua specialità in campo mondiale, contestatagli soltanto da Anquetil; l'ex campione del mondo ha dovuto concedere ben 47" ad Adorni, il sorprendente vincitore della prova. Ronchini, inoltre, classificandosi al terzo posto, (ma a più di due minuti e mezzo da Adorni) ha conquistato la maglia rosa, scavalcando In classifica De Rosso, Zancanaro e Balmamion. Quest'ultimo, del quale 6 conosciuta la scarsa attitudine a queste prove di velocità prolungata, non ha potuto far meglio che piazzarsi settimo al traguardo. Rispetto agli avversari per lui più importanti nella lotta per la classifica, il suo ritardo all'arrivo è stato tale (3'50" da Adorni, 1' e 17" da Ronchini, 22" da De Rosso e 18' da Zancanaro) che nella graduatoria egli arretra al quinto posto. Niente timore, però, il Giro è ancora incertissimo e Balmamion rimane tra i favoriti. La prova? Eccola qua, con cifre alla mano: nel ristrettissimo spazio di 24", ben cinque corridori si trovano direi fisicamente a gomito a gomito, ad occupare le prime cinque posizioni della graduatoria. A memoria d'uomo non esiste negli annali delle corse a tapi pe un precedente del genere; che è anche una preziosa promessa di emozioni per le prossime giornate: la Gorizia-Nevegal di posdomani e la Belluno-Moena di venerdì attraverso i sette colli delle Dolomiti. Che sia stata, quella d'oggi, una giornata assai movimentata è dir poco, giacché, per le note disposizioni governative imponenti il lutto nazionale per la morte del Pontefice, l'effettuazione della corsa è stata in forse fino ad un'ora prima della partenza. Per tutta la tarda serata di ieri e le prime ore di stamane era durata tale incertezza. Poi si decise di partire, dopo avere riconfermato in un comunicato il cordoglio di tutta la « carovana > per il luttuoso avvenimento. Una successiva comunicazione invitava . l'intera carovana del Giro ad astenersi da qualsiasi manifestazione che non si addicesse al generale stato d'animo del popolo italiano. Di conseguenza, tutti i festoni e le bandiere già predisposte sulle tribune della località di partenza e d'arrivo venivano rimossi e la sfilata dei carri pubblicitari che solitamente precede la corsa veniva soppressa. Per movimentate, avvincenti che siano state le alterne fasi della corsa, imperniata sul previsto, e non verificatosi, « a solo » di Baldini, e sull'offensiva che Ronchini, De Rosso e compagni avrebbero sferrato contro la Maglia rosa, non è possibile riportarle dettagliatamente. Il fatto più importante della solitaria cavalcata di Baldini (partito 55" per il 3uo ritardo in classifica) è la caduta di cui egli è rimasto vittima al ventesimo chilometro del circuito, cioè a poco più di un terzo di gara. Pioveva a dirotto e la strada era ricoperta da qualche millimetro d'acqua. In una curva presa in piena velocità, il romagnolo slitta, piomba sull'asfalto, battendovi duramente sopra col fianco destro. Si rialza col braccio e la coscia escoriati, sanguinanti. Avanti che risalga in sella, almeno dieci secondi sono trascorsi. Egli riprende la corsa, ma il suo morale, evidentemente, non è più quello di prima. Adorni era partito, come suol dirsi, < sparato >. Già al controllo stabilito a metà percorso, esattamente al 27" chilometro, il tempo da lui ottenuto era inferiore a quello di Baldini: esattamente 10". Terzo, a ben 1*31", veniva Ronchini; quarto Guernieri a l'48". La seconda parte del circuito vedeva il rafforzamento di Adorni al comando della corsa. In questo tratto, egli aggiungeva altri 37" al vantaggio già accumulato su Baldini, mentre gli altri venivano staccati in proporzione. Questa seconda metà della corsa vedeva, inoltre, il cedimento di Balmamion rispetto ai suoi diretti avversari in classifica che sono De Rosso e Zancanaro. L'arrivo di Adorni al tra» guardo ha avuto momenti patetici. Che egli si fosse portato in vantaggio sul favorito Baldini già gli era stato gridato negli ultimi chilometri; allorché, fradicio di pioggia e di sudore, appena sceso di bicicletta ebbe conferma che aveva vinto la tappa umiliando il suo compagno di squadra ed ex capitano, il ragazzo di Parma non potè trattenere uno scoppio di pianto. < Mi dispiace, mi dispiace... » lo si è udito dire fra un singhiozzo e l'altro. Poi se n'andò, con passo ancora fermo verso la vettura della sua «Casa > dove l'attendeva il vecchio Bertolazzo — anche lui in lacrime. Domani, da Treviso a Gorizia, diciassettesima tappa, di 204 km., tutti pianeggianti, salvo la lieve salita di Opicina. Vittorio Varale (Telefoto)

Luoghi citati: Belluno, Gorizia, Italia, Moena, Treviso