«Era l'amico di tutti»» dicono gli anglicani a Londra

«Era l'amico di tutti»» dicono gli anglicani a Londra Profondo rimpianto fra gli inglesi di ogni fede «Era l'amico di tutti»» dicono gli anglicani a Londra L'arcivescovo di Canterbury dichiara: «Grande è la mia pena » - Il primate protestante d'Irlanda : « Piangiamo un uomo probo» • I messaggi della regina Elisabetta e di Macmillan (Dal nostro corrispondente) Londra, 3 giugno. Per la prima volta da oltre quattrocento anni, tutti gli inglesi, quale che sia la loro fede, piangono stasera la morte di un Papa. In Gran Bretagna l'opera del Pontefice Giovanni XXIII è stata più che proficua. Le barriere religiose non sono sparite, ma si sono assottigliate e genei8le è l'aspirazione ad una maggior unità. Ha detto un prelato anglicano: < L'uomo spirato a Roma non era soltanto il Capo della Chiesa Cattolica, era l'amico di tutti noi, di ogni creatura. Ci ha insegnato che le cose che ci legano sono più numerose di quelle che ci dividono. Ecco perché la sua morte è una perdita per tutta la famiglia umana >. Questi sentimenti erano palesi da tempo, ma prima l'agonia ed ora il trapasso li hanno posti in nitida, impressionante evidenza. Beco il commento pronunciato stasera dall'arcivescovo di Canterbury, il supremo capo religioso della Chiesa d'Inghilterra. < Grande è ■ la mia ?ena. La morte di Giovanni XXI11 è motivo di afflizione per . cattolici come per l'intera cristianità. Con la freschezza della sua visione, con la semplicità della sua fedeltà a Dio, con le sue iniziative per l'unità di tutti i cristiani, Papa Giovanni ha lasciato sulla storia contemporanea un'importante impronta creativa». Eguali parole hanno pronunciato gli esponenti di tutte le numerose confession. professate in Inghilterra: metodisti, quaccheri, battisti, presbiteriani ed altri, tutti hanno ricordato lo spirito < moderno e universale > del Defunto, la sua infinita comprensione e tolleranza, la sua paterna bon tà, ed hanno espresso il loro cordoglio. Il primate protestante d'Irlanda (una nazione dove la fede prevalente è la cattolica) ha iiffuso questo messaggio: < Piangiamo la perdita di un uom- obo, il quale sapeva vedere i problemi della nostra epoca in prospettive nuove e audaci. Le sue idee, i suoi consigli hanno acceso l'immaginazione- degli uomini e delle donne di tutto il mondo >. Anche un ateo come il filosofo Bertrand Russell ha parlato con stima e affetto di Giovanni XXIII. « La sua morte ha colmato il mio cuore di tristezza. E, come me, ne sono certo, si dolgono tutti coloro i quali sperano che l'umanità emerga finalmente dalle tenebre della nostra epoca. Il Pon teficc si valse della sua dignità ecclesiastica e di tutte le sue energie per dar vita a una vera pace o contrastare ogni politica che potrebbe condurre allo sterminio nucleare. La sua enciclica compendiò con magnifica comprensione i pensieri e le speranze di tutti gli «omini retti ». Messaggi di condoglianze sono stati inviati alla Santa Sede dal primo ministro Macmillan, dal ministro degli esteri Lord Home, dalla regina Elisabetta e dal principe Filippo. I sovrani inglesi dicono di avere appreso « con profon do dolore * la notizia del decesso e aggiungono di non aiPagpvdLvlhsGssddfisIcftcclWB avere mai dimenticato il loro incontro, nel 1961, con il Santo Padre. Elisabetta manifestò allora la sua gratitudine per gli « affettuosi sentimenti sempre mostrati da Sua Santità > verso di lei e verso i suoi sudditi. L'arcivescovo cattolico di Liverpool (nella cui diocesi vivono 500 mila dei cinque milioni di cattolici britannici) ha detto stasera: « Non vi è stato Pontefice più amato di Giovanni. La prova del suo successo è nel dolore condiviso da protestanti, da cattolici, da ebrei, persino dai 7iemici della religione. Spero ch« la fiamma da lui accesa non si spenga mai». rn. ci.

Persone citate: Bertrand Russell, Elisabetta, Giovanni Xxiii, Macmillan, Papa Giovanni

Luoghi citati: Gran Bretagna, Inghilterra, Irlanda, Liverpool, Londra, Roma