Sotto falsi nomi un grossista aveva vinto 8 aste per le banane
Sotto falsi nomi un grossista aveva vinto 8 aste per le banane Sotto falsi nomi un grossista aveva vinto 8 aste per le banane Dai registri dell'azienda monopolio risulla che il suo utile si aggirava sui 2 milioni al giorno - Il magistrato interroga per la seconda volta in carcere l'avv. Bartoli Avveduti (Nostro servizio particolare) Roma, 27 maggio. L'avv. Franco Bartoli Avveduti, presidente del Monopolio delle banane, arrestato in seguito allo scandalo delle « aste truccate », è stato nuovamente interrogato stamattina dal sostituto Procuratore della Repubblica dott Brancaccio. Si tratta del terzo interrogatorio che il presidente subisce tra i muri del carcere di Regina Cheli. Probabilmente comunque nel prossimi giorni il magistrato vorrà ascoltarlo ancora, essendo molte le contestazioni da fare al principale imputato della vicenda. Il segreto istruttorio non consente di conoscere come il Bartoli Avveduti si stia difendendo: , è stato solo possibile sapere che egli respinge ogni addebito, sostenendo recisamente di non avere comunicato a nessuno i massimi fissati nelle buste segrete per le offerte di gestione del commercio delle banane. Ma tale dichiarazione del presidente, si rileva negli ambienti della Procura, contrasta con il fatto che ben cinquantatré offerte avanzate dai commercianti partecipanti alle aste collimassero al centesimo con le cifre fissate. L'Avveduti per suo conto sostiene che con un semplice calcolo sui minimi (che erano noti) ì concorrenti avrebbero potuto conoscere anche i massimi (segreti). Da par te degli inquirenti si fa osservare invece che tale calcolo sarebbe tutt'altro che semplice. Per indovinare con tale esattezza i massimi fissati, sarebbe stato necessario effettuare le offerte con sistemi del tipo di quelli usati per totocalcio, comportanti centinaia di migliaia di possibilità. Il che non è ritenuti! ov viamente probabile. Il magistrato sta compien do una serie di accertamenti, servendosi sia della polizìa tributaria, sìa delia polizia giudiziaria. Le persone coinvolte nell'inchiesta sono complessivamente centocinque e istruttoria sommaria, si assicura negli ambienti della Procura, sarà condotta con la massima sollecitudine, nella speranza di riuscire a concluderla entro 1 termini previsti dalla legge, che sono di quaranta giorni. Dopo l'interrogatorio delAweduti, il dott. Brancaccio, accompagnato da alcuni ufficiali della polizia tributaria, partito per una città del Nord, dove procederà a interrogatori di particolare importanza ed effettuerà accertamenti che potrebbero avere un carattere decisivo per il proseguimento dell'inchiesta giudiziaria. Spigolando fra 1 conti del'Azienda Monopolio Banane, il magistrato si sarebbe infine accorto della esistenza di alcuni casi in cui una sola ditta, dietro il paravento di altre società prestanome, avrebbe ottenuto più licenze per una stessa zona, riuscendo in tal modo ad avere in pugno il commercio delle banane su mercati di milioni e milioni di consumatori. L'utile sarebbe stato enorme: da uno a due milioni al giorno. Questo sarebbe il caso di una grossa ditta, che fino a pochi mesi fa riforniva 1 mercati di un quarto d'Italia. Dai libri contabili in possesso dell'Azienda monopoli, sarebbe stato stabilito che questa società aveva ben otto licenze, che le avrebbero permesso di vendere, nel 1962, 135 mila quintali di banane, con un guadagno lordo di 660 milioni. Fatti i conti, l'utile netto si sarebbe aggirato sui 600 milioni, e cioè sul due milioni per ogni giornata lavorativa. Insomma, le proteste dei grossisti esclusi avrebbero rotto, nel paniere- di molti commercianti, delle uova preziose: si sarebbe trattato infatti di una vera miniera, alla quale ora sarà difficile, per coloro che si aggiudicheranno le concessioni, attingere con la stessa larghezza di ohi li ha preceduti. g. fr.
Persone citate: Bartoli, Bartoli Avveduti, Brancaccio, Franco Bartoli, Regina Cheli
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