Solo il ritiro di Ulbricht consentirà rapporti più umani fra le due Grermanie di Alberto Ronchey

Solo il ritiro di Ulbricht consentirà rapporti più umani fra le due Grermanie IL DITTATORE DI PANKOW E' ODIATO DA TUTTI I TEDESCHI Solo il ritiro di Ulbricht consentirà rapporti più umani fra le due Grermanie Ultimo degli stalinisti al potere nei satelliti di Mosca, Ulbricht governa con spietata durezza - Viaggiare all'interno delia Repubblica comunista senza uno speciale permesso è proibito, la legge punisce chi a Berlino Est ascolta la radio di Berlino Ovest, i cavi telefonici fra le due città sono interrotti - Il «muro» scende sottoterra perché nessuno scavi cunicoli, penetra nelle fogne e sott'acqua si trasforma in un'inferriata - Quasi impossibili le fughe; ma la media dei profughi uccisi è ancora di quattro al mese (Dal nostro inviato speciale) Berlino Est, maggio. Se o Bonn tramonta l'èra di Adenauer e la socialdemocrazia può vincere le prossime elezioni, nella Germania Est Walter Ulbricht rimane solo al vertice del potere. Non esiste chi possa succedergli, è di quegli uomini ohe fanno il vuoto intorno a sé. Dopo aver eliminato uno stuolo di esponenti comunisti, ordinò persino la condanna all' ergastolo del suo sostituto, Karl Sohirdewan, graziato poi solo per intercessione dei russi. Rino a pochi mesi or sono, Schirdewan era direttore degli archivi di Stato a Potsdam. E' corsa notizia, in seguito, \che i russi lo avessero trasportato in aereo- a Mosca, per negoziare con lui e disporre d'un < Gomulka tede¬ sco » nell'ipotesi di una crisi a Berlino Est. Ma non saranno i russi a prendere iniziative e scuotere questo lastrone di ghiaccio che è 'la Germania di oWElba, sul quale solo Ulbricht si muove. Sanno che ogni passo comporta rischi a catena e la Germania Est è marca di frontiera. Sostituiscono l'ambasciatore Pervultin con Abrassimov, già plenipotenziario a Varsavia, il quale sa misurare al millesimo le proprie responsabilità, e non fanno nulla. Tuttavia di là e di qua dall'Elba i tedeschi aborrono la stessa persona fisica di Ulbricht; ogni tentativo di giungere a una coesistenza più umana fra le due Germanie presuppone U suo ritiro. Ulbricht è il solo governante staliniano che sia rimasto al potere senza in¬ terruzione dal 'J/5; dopo i moti del 11 giugno 195S ordinò personalmente 164 fucilazioni, li' eco di Berlino Est ingigantisce ogni nota aspra che viene da Mosca: se in Russia gli intellettuali inquieti rischiano solo l'isoJamento (e alcuni già si permettono di non consentire all'atto di pubblica penitenza) qui rischiano ancora il) carcere. Se a Mosca oggi occorre condannare lo stalinismo con moderazione, a Berlino è vietato anche discuterne. Nel mese di aprile è stata soppressa la « Sinn und Form», che Thomas Mann definì nel '53 «la più, grande rivista del dopoguerra tedesco ». Aveva tradotto dal «Novyi Mir» alcuni stralci di «La giornata di Ivan Denissovic », il racconto sui campi di lavoro sta¬ lllllt 1 Il 111111111 II 1111 i 111111111 ( 1 liniani. Era, la « Sinn und |Form>, la grande tribuna dell'* Intellighentzija » comunista tedesca, da Anna Seghers. a Becher, Renn, Huchel. il. direttore della rivista, Peter Huchel, s'era già visto ridurre alla metà il contingente di carta perché traduceva troppo dal «Novy) Mir» di Mosca, che nella Germania Est appare quasi revisionista. Il drammaturgo Gunter Kunert è stato allontanato dagli studi televisivi perché un suo film mostrava troppa noia a Berlino Est. Il drammaturgo Peter Hacks e il regista Wolfgang Langhoff sono stati licenziati per motivi simili dal «Deutsche Theater>. Ulbricht si affida a scrittori come Kurt Barthel fautore di una « Cantata a Stalin >) e Kurt Hager, i quali nel 1951 obbligarono Brecht tagliare il suo « Processo di Lucullo ». Le coercizioni della vita sovietica sono blande a paragone con quelle della Germania Est. Qui anche la legge che vieta ai cittadini di viaggiare all'interno del Paese senza il permesso della polizìa è amministrata con durezza tedesca. La legge punisce chi a Berlino Est raccoglie la lunghezza d'onda di Berlino Ovest. I cavi telefonici fra Berlino Est e la zona Ovest sono tagliati; a due strade di distanza si può comunicare, sotto controllo, solo attraverso successivi allacciamenti fra Berlino Ovest, Francoforte, Dresda e Berlino Est. La media degli uccisi sul muro di Berlino è di quattro al mese. I « Vopos », di notte, sparano alla cieca: basta un'ombra. Può essere il vicino di casa o un consanguineo, non lo sanno. Prima sparano e poi vanno a vedére. Hanno ucciso molti cani: esistono le fotografie. Il muro è concepito da ingegneri esatti, che uniscono due esperienze: quella di Bimmler e quella di Beria. Scende anche sotto terra, affinché nessuno scavi un cunicolo. Penetra nelle fognature fino al livello dell'acqua, e sott'acqua si trasforma in un'inferriata. Ogni volta, entrando a Berlino Est dal posto di controllo « Charlie » e guardando il muro di dentro, si capisce l'imperiosa voglia dei berlinesi di buttarcisi contro con ogni mezzo, dal pullman all'utilitaria « Trabant », o semplicemente di corsa. Il recinto, come tutti sanno, fu costruito perché in dieci anni cinque milioni di persone erano fuggite dalla Germania Est, la gran parte attraverso Berlino e gli aeroporti di Tegel e TempeIhof. All'inizio, le fughe vennero tollerate perché espellevano i veleni operanti contro il regime. Poi l'emorragia di uomini minacciò di .intirizzare l'Industria, sagola, Vamministrazione, di Struggere la moneta 'e' lo Stato. Anche la crisi agraria veniva attribuita a quelle fughe; eppure mai come oggi le campagne hanno dato così scarso alimento. Ulbricht concede ormai che la crisi è seria, forse cronica. Nell'ultima riunione del comitato centrale è stato messo sotto accusa lo « Schlamperei » dei contadini, ossia la loro « incuria »: la terra è socializzata e i prezzi degli ammassi sono stabiliti dalla « Staatliche Plankommission». La mortalità del bestiame raggiunge le più alte percentuali degli ultimi anni, innumerevoli trattori sono fermi. L'ultimo inverno è stato rigido, e il servizio militare obbligatorio, istituito nel '61, sottrae 400 mila giovani al lavoro. Dall'Elba all'Oder, la penuria di patate supera ogni carestia passata. Sono andato a vedere il mercato coperto di Alexanderplatz, sebbene Berlino Est sia città di rappresentanza, dunque privilegiata, e non rispecchi le condizioni del Paese. Ma anche qui si fa la spesa mostrando la carta d'identità; ogni venditore deve avere le sue liste di clienti fissi e badare che a ciascuna vada non più della razione legitima di burro, carne, patate. La misuro degli acquisti concessi varia quasi ogni settimana, secondo gli approvvigionamenti della città. Metà dei banchi di vendita sono chiusi o vuo¬ latX' ti; code di persone dinnanzi agli spacci di margarina. Tutti sanno che il razionamento è più severo in città come Dresda, Potsdam, Lipsia. L'economia segue linee sovietiche: crisi agraria, bassi consumi, sviluppo dell'indie-, stria di base. Ma qui si accentuano tutti gli squilibri che l'economia russa conosce. Nel '57 il ministro Herman Rau aveva promesso per il 1960 la settimana lavorativa di 40 ore, poi Ulbricht annunciò la settimana di 45 ore per il '61, ma ancóra oggi si lavora 48 ore, più quattro « volontarie ». Valutare il prodotto lordo della Germania Est è impossibile. L'ultimo «Stàtistisches Jahrbuch» indica ima cifra di Ufi miliardi di marchi orientali, che non hanno corso fuori del Paese, mentre le innumerevoli differenze di prezzo per ogni bene e serutoio impediscono anche un confronto pratico col potere di acquisto del marco di Bonn. Per le vie, dalla Friedrichstrasse a quella massiccia riproduzione di Kiev e Stalingrado che è il quartiere nuovo Iella Karl Marx Altee, e dalla Frankfurter Allee, l'umanità di Berlino Est appare fisicamente diversa dai tedeschi dell'Ovest. La folla è passiva, assorta, proletarizzata al modo sovietico e anche più. Dovunque compaiono i segni di un'immensa frustrazione. Altrove si può giudicare astratto ogni paragone fra il vivere del mondo comunista e quello dell'Occidente, poiché diverse sono le condizioni storiche dalle quali derivano. Ma qui a Berlino il confrónto avviene fra le due metà della stessa città. Alberto Ronchey