Merzagora e Leone rieletti alla presidenza delle due assemblee di Fausto De Luca

Merzagora e Leone rieletti alla presidenza delle due assemblee Con grande solennità a Palazzo Madama ed a Montecitorio Merzagora e Leone rieletti alla presidenza delle due assemblee Hanno avuto entrambi la maggioranza assoluta al primo scrutinio - I parlamentari socialisti hanno votato scheda bianca, i comunisti a favore d'un loro candidato - Al Senato un discorso di Bertone che lamenta «i sintomi di stanchezza» del bilancio statale e uno di Merzagora che rivendica esclusivamente al Parlamento le decisioni definitive per gli interessi del Paese - Deputati e senatori torneranno a riunirsi quando sarà formato il nuovo governo (Nostro servizio particolare) Roma. 16 maggio. Vento freddo e folate di pioggia oggi a Roma non hanno impedito la parata di eleganza primaverile delle signore all'apertura delle Camere per la quarta legislatura repubblicana. A Montecitorio: rose rosse sui vestiti delle depiliate comuniste, rose bianche su quelli delle deputate democristiane, molti abiti di seta a vivaci disegni, pochi tailleurs tra i quali il grigio elegantissimo della neo-eletta comunista Rossana Banfi Rossanda e il grigio-blu dell'on. Marisa Cinciari Rodano (pei) prima donna eletta alla carica di vicepresidente della Camera. Nelle tribune, in prevalenza occupate dalle mogli dei deputati, maggiore varietà di abbigliamento: abiti scollati rossi, perdi, blu, stole di pelliccia, soprabiti, e poi grandi cappelli da concorso ippico accanto a cloches e tubini. Alla Camera e al Senato le sedute hanno avuto lo stesso andamento semplice e pratico Inizio dei lavori alle dicci esatte con Bucciarelli-Ducci alla Camera e Bertone al Senato che annunciano semplicemente « la seduta è aperta » Segue un breve saluto alle nuove assemblee con un rituale ricordo per coloro che si sono ritirati o non sono stati rieletti. Di particolare a Palazzo Madama un ammonimento del sen. Bertone a concentrare maggiore attenzione, ìlei corso della quarta legislatura, ai problemi dell'equilibrio economico e finanziario, dati i « sintomi di stanchezza » clic presentano i bilanci dello Stato, degli enti locali, del commercio internazionale, della bilancia dei pagamenti. Dopo alcune formalità riguardanti la convalida delle opzioni dei candidati eletti alle due Camere, vengono indette le votazioni per l'elezione dei presidenti con i deputati e i senatori chiamati per appello nominale. A Montecitorio la prima scheda è bianca, la seconda porta il nome dell'ex presidente Giovanni Leone (de), la terza il nome dell'on. Girolamo Li Causi per il quale i comunisti fanno una votazione di prestigio. Al Senato la serie è cominciata con il nome di Merzagora e non ha subito variazioni finquando non sono apparse le prime schede bianche. Era una sorpresa rispetto alle indicazioni ufficiali di ieri sera quando tutti i gruppi avevano designato l'ex presidente come proprio candidato. Si apprendeva poi che i socialisti, avendo deciso di astenersi alla Camera sul nome di Leone, non avevano poi voluto sottolineare la loro posizione votando per Merzagora al Senato. Inoltre, nelle due Camere, la loro linea di condotta veniva così ad essere diversa da quella dei comunisti. Terminata la chiama e il computo dei voti, il sen. Bertone ha annunciato alle 1130 che a Palazzo Madama avevano votato 311. senatori, determinando una maggioranza di 156 (la metà più uno). A Mer/agora erano andati 233 voti, vi erano stati due voti dispersi, 74 schede bian che (I socialisti più senatori ' non identificati di altri gruppi) e due nulle. Seguiva l'annuncio: <t Proclamo eletto presidente del Senato il senatore Cesare Merzagora», mentre l'assemblea si levava in piedi applaudendo a lun¬ go e con calore, in modo unanime. Alia Camera BucciarelliDucci ha letto alle 11,50 i risultati della votazione: presenti e votanti 580 (su un plenum di 630), maggioranza 291. Voti: a Giovanni Leone 346 (i deputati applaudono, tranne i comunisti e parte dei socialisti), a Girolamo Li Causi 138, a Raffaele Leone (de) 1; schede bianche 95 (i socialisti più qualche deputato di altri gruppi). Una seconda votazione ha portato all'elezione degli uffici di presidenza. Alla Camera esso è risultato così composto: vicepresidente Bucciarelli-Ducci (de), Paolo Rossi (psdi), Marisa Cinciari Rodano (pei), Pertini (psi); questori: Butte (de). Bozzi (pli), Lajolo (pei); segretari: Biasutti e Franzo (de). Magno e Vespignani (pei), Guadalupi e Passoni (psi), Bignardi (pli). Delfino (msi). Al Senato c'era la richiesta liberale di un posto di vicepresidente che doveva essere ceduto dalla de. A conclusione delle trattative i liberali si seno accontentati di un posto di questore. Ecco il nuovo ufficio di presidenza: vicepresidenti Zelioli-Lanzini e Spataro (de). Secchia (pei), Tibaldi (psi), questori: Lepore (de), Menca raglia (pei), Battaglia (pli); segretari: Carelli, Genco e Zannini (de), Pirastu e Simonucci (pei). Giuliana Nenni c Fenoaltea (psi), Granzotto-Basso (psdi). Nel pomeriggio c'è stata la cerimonia dell'insediamen to. Particolarmente solenne a Palazzo Madama dove il senatore Bertone ha invitato i nuovi vicepresidenti, i questori e i segretari a prendere posto sulla presidenza. I chiamati sono rimasti in piedi (spicca va il vestito celeste dgll'ono revole Giuliana Nenni). Poi il sen. Bertone ha pronunciato la formula d'uso: « Essendo presente in Senato il sen. Ce sare Merzagora, eletto presi dente del Senato, lo invito ad assumere la presidenza >. Tra gli applausi dei senatori e dei ministri in piedi (al centro del banco del governo il presidente del Consiglio, Fanfani) Merzagora è entrato in aula e sul palco della presidenza ha abbracciato e baciato sulle due guance il senatore Bertone. Poi ha pronunciato il discorso d'insediamento esprimendo la sua commossa gioia per l nuova fiducia dimostratagli dal Senato dopo dieci anni di presidenza e dichiarando che la sua linea di condotta, come per il passato, sarà « indipendente, imparziale, obbiettiva >, con la cura di « tenere sem¬ pre alto il prestigio del Senato, difendendo i suoi poteri le sue prerogative contro ogni anche involontaria usurpazione >. Ci troviamo in una fase difficile della vita del Paese, ha aggiunto Merzagora, ma il pessimismo sarebbe ingiustificato. Tenendo presente il «binomio libertà e socialità» sancito nella Costituzione, bisognerà avviare a soluzione il problema di una « migliore distribuzione della ricchezza, dell' ammodernamento dello Stato, della scuola, del lavoro, della sanità, dei Mezzogiorno, i problemi dell' ulteriore e ordinata espansione della produzione e del reddito ». Tutti questi problemi, ha concluso Merzagora, devono essere affrontati nell'ambito del Parlamento «e il Parlamento deve pretendere che nessuna decisione venga presa all'infuori o al disopra di esso ». Il discorso i.ell'on. Leone alla Camera ha insistito a lungo sull'impegno che occorre da parte di tutti i cittadini e in primo luogo da parte dei par lamentari per il rinvigorimento e la r .,'esa delle nostre strutture democratiche. Bisognerà a tal fine migliorare la fun zionalità dell'assemblea affron tando il problema di limitare il tempo degli interventi, di dare organicità ai dibattiti r continuità alla discussione, rin novando il congegno di elabo razione delle leggi. Questi prò blemi, egli ha concluso, saranno affrontati nel corso di que sta legislatura. La Camera e il Senato sa ranno riconvocate a domicilio Praticamente esse si riuniranno quando il nuovo governo si presenterà per chiedere la fiducia. Fausto De Luca

Luoghi citati: Alia, Roma