«La Walkiria» di Wagner diretta da Molinari Pradelli

«La Walkiria» di Wagner diretta da Molinari Pradelli TUTTO ESAURITO PER EiA PRIMA Ali TEATRO NUOVO DI TORINO «La Walkiria» di Wagner diretta da Molinari Pradelli L'antica questione: Wagner in tedesco, come in questi giorni alla Scala, o in italiano, come iersera al teatro Nuovo? La considerazione ilgorosamente artìstica subito conclude a favore della lingua originale, per la generale impossibilità della traduzione perfetta, e per le speciali difficoltà insite nel ricco, colorito lessico di Wagner, al cui alto e potente bisogno espressivo, in questo o quel poema, giovavano locuzioni arcaiche, l'allitterazione consonantica e anche vocalica, e pure il conio di vo caboli. La considerazione pratica favorisce invece la traduzione, perché moltitudini d'ascoltatori, d'ogni Paese, e il teatro vuole appunto moltitudini, non conoscono idiomi stranieri. Anche le commedie e le tragedie vengono perciò tradotteCedendo cosi alla praticità, si esige pertanto la traduzione più fedele letterariamente, la meglio combaciante con gli eie menti della declamazione e del canto, basilari nella teoria e nell'arte di Wagner: parola, suono, dramma. E parimenti si esige un'esecuzione che, vocalmente ed orchestralmente equilibrata, ed attuata da cantanti sufficienti nel volume fonico ed esperti nella nitida ed efficace dizione, risulti percettibile, secondo il disegno, il proponimento, non sempre riuscito, di Wagner. Si esige, è stato or ora replicato, si esige... Ma il teatro, in quanto istituzione sociale, procede purtroppo con compromessi, più che con rigidezza. All'amante delle opere d'arte teatrale più volte tocca di sopperire mentalmente alle deficienze, (e, se occorre, di manifestare il malcontento), ben preparandosi all'avvicinamento spirituale d'un Wagner, grazia veramente divina. Sia perciò l'opera cantata nel testo originale o tradotto, sia più o meno chiara l'intonata pronuncia dei cantanti, chi vuol godere, quanto la sensibilità e il gusto gli consentono, un melodramma di Wagner, o d'un pari artista, provveda, si disponga a sentire. Lieve fatica consolante. Ai più sprovveduti basterà leggere e rileggere, attenti, il poema, (illuminante è perciò la versione, col testo a fronte, di Guido Manacorda), rammentare seppur parzialmente le intricate vicende, distinguere i successivi momenti delle passioni... Ma gli sprovveduti ed i pigri son ormai pochi, e La Walkiria centenaria e giovanile è fra le più « popolari > di Wagner. Le poche rughe evidenti non le ha segnate il tempo. Certa lentezza e prolissità dia logica (di Wotan con Pricka) certe insistenze nel narrare episodi già noti, la stretta dell'idea e dello svolgimento, inscindibile pur nell'eccesso, avrebbero potuto esser giustamente notate da coloro che prima ebbero la ventura di scoprire tanto impeto emotivo e fantastico, tanta dovizia di canto e di dramma. Ma pochi contemporanei seppero tralasciare le beghe formalistiche per la sostanza lirica, per la stupenda rivelazione del sinfonismo come fluenza di stati d'animo, per la determinazione dei personaggi e della singola entità vitale. Appunto il riguardo ai personaggi, quindi ai cantanti, riconduce alle considerazioni pratiche. Benché le nondizioni economiche delle' gestioni teatrali osteggino dovunque, l'attuazione dell'ideale artistico sommamente vagheggiato da Wagner, tuttora si noverano in Germania molti cantanti, che per 'tradizione, per incessante studio, per naturale disposizione fonica, (il proverbio tedesco: « ben parlato è già mezzo cantato > circola dal Settecento), sono pronti alle necessità e singolarità dello stile di Wagner: attori, declamano; interpreti, si immedesimano nel dramma; il canto, potente e mai esibizionistico, è- la voce del personaggio. Questi, sommariamente, sono i requisiti del cantante propriamente tedesco e wagneriano, di cui più d'un tenore, d'una soprano, d'un basso, italiani, sapeva, nei decenni! ottonovecenteschi, far degnamente le veci. Poi il numero scemò, per la così detta * crisi del canto >, che è un fatto soprattutto culturale e commerciale, ed ora sono ben pochi i valenti, dai primari ai comprimari, sicché la venuta di compagnie tedesche più soddisfa e forse meno costaMa la lingua? la lìngua?... ■ I cantanti ora raccolti per La Walkiria in italiano al Nuovo, .dei quali due stranieri certamente son parsi ai preposti all'attività del teatro i più atti fra 1 disponibili. Non abbiamo dati per confronti. Il tenore Guichandut, fornito di quantità e qualità vocale ade guata all'impetuosa baldanza di Siegmund, ha espresso con vigore, sia il rammarico per la triste sorte, quale è narrata nel racconto nel primo atto, sia il turbamento ed il fermo rifiuto all'annuncio mortale di Brtinnhilde, sia l'amoroso en tusiasmo e la naturale felici tà irrefrenabile. Lucilla Udo vich e Onelia Pineschi non mancarono l'una, Brunnhilde di energia e passione, specialmente nel dialogo con Wotan l'altra, Sieglinde, di delicatezza e abbandono. Bravo, anche stavolta, Paolo Washington nella mirabile solennità e angustia di Wotan, «basso baritonale > (<hoher Boss»), correttissimo nel commovente «Addio». E bravi B. Marangoni (Hundlng), A. Lazzarini (Fricka), e le Walkirie: V. Magnaghi, R. Marchina, O. Carassi, P. Truffa, A. Canali, A. Pini, F. Cadoni, F. Nicolich. Coordinatore egregio, sia dei fattori sonori (ma l'amalgama degli archi con gli ottoni non sempre risultava compiuta forse per la speciale acustica della sala), sia delle inflessioni sentimentali vocali e strumentali, il maestro Francesco Molinari Pradelli rinnovò la prova dell'osservanza alla lettera e allo spirito dell'artista creatore. Le scene, invece, già usate in altre rappresentazioni, negligevano le esplicite prescrizioni di Wagner, e non occorre riscrivere in particolare di questa penosa moda. Era forse la prima volta in questa stagione che per una prima rappresentazione il pubblico gremisse del tutto 11 teatro. Ancora e sempre tocco dal fascino dell'arte, applaudì molto calorosamente e chiamò più volte alla ribalta 11 maestro Molinari Pradelli, il regista C. Fiocinato e tutti i coope ratori a. J. c.

Luoghi citati: Germania, Torino