Il fisico italiano Martelli accusato di essere una spia al servizio dei russi di Mario Ciriello

Il fisico italiano Martelli accusato di essere una spia al servizio dei russi Formale incriminazione dinanzi a un Tribunale Inglese Il fisico italiano Martelli accusato di essere una spia al servizio dei russi L'imputato (39 anni) è stato arrestato il 26 aprile scorso all'arrivo dall'Italia; sequestrati due diari che conterrebbero gravi prove contro di lui - I giudici respingono la richiesta della difesa di tenere le udienze a porte chiuse - Il processo riprenderà lunedì prossimo (Dal nostro corrispondente) Londra, 15 maggio. Il « caso Martelli » ha avuto oggi il suo colpo di scena. Nessuno l'attendeva. Benché la polizia non avesse rivelato fino ad oggi le ragioni precise dell'arresto, era diffusa impressione che i reati attribuiti al fisico nucleare italiano non potessero essere gravi. Quali segreti poteva aver violato il giovane scienziato se tutta la sita opera, in Inghilterra ed altrove, si era svolta in laboratori dediti a ricerche paci¬ fiche, aperti agli studiosi di tutto il mondot Ma oggi l'accusa ha affermato che l'italiano è colpevole di spionaggio a favore dell'Unione Sovietica. L'avv. Cussen, il quale rappresenta lo Stato in questo processo preliminare, ha dichiarato: « A nome della Corona, io sostengo, e posso dimostrare, che Giuseppe Martelli di trentanove anni è una spia al servizio dello spionaggio russo e che egli sapeva come comunicare con gli agenti sovietici. L'imputato possedeva l'attrezzatura necessaria per svolgere questa attività ed era quindi in grado di eseguire la sua missione spionistica». A questo punto, il « caso Martelli » pone nuovi sconcertanti interrogativi. Già sapevamo che il fisico italiano è accusato di aver compiuto, tra il 23 settembre '60 ed il )t apri le '63, un atto « preparatorio » all'attuazione di un reato con trario alla legge sui segreti di Stato: oggi abbiamo appreso che Martelli, secondo il pub blico ministero, era « equipag giato » per il lavoro di spia Ma ancora non si è detto con precisione se, come e quando egli abbia comunicato informazioni ai russi e quali infor mozioni fossero. Per ora Martelli ci appare come un uomo fornito di tutti i mezzi per comunicare segreti a potenze straniere ma nessuno ha an-. cora detto se avesse già co-\ scgdpTie o l i a i e e o n a a a minciato a farlo. Come spiegare V apparente misterot Occorre tener presonte anzitutto che il processo iniziato oggi c soltanto preliminare; maggiori ragguagli saranno dati forse al vero e proprio dibattimento. Non si può dimenticare, inoltre, che l'accusa contro Martelli è di aver eseguito un atto « preparatorio ». Basta che la Corono dimostri l'esistenza di tale responsabilità ed i giurati dichiareranno colpevole lo scienziato. Ma il pubblico ministero nell'udienza dinanzi al tribunale di Southend ha fatto di più. All'accusa di fondo à seguita una illustrazione delle prove che dimostrano la responsabilità dello scienziato. Tali prove, ha detto il magistrato, sono state raccolte durante le perquisizioni compiute nella villetta di Martelli ad Abingdon e nel suo ufficio presso i laboratori di Culham. Nell'abitazione dell'imputato, arrestato il 26 aprile scorso all'aeroporto di Southend al suo arrivo dall'Italia, è stato trovato —' ha affermato l'avvocato — un pacchetto di sigarette. Sette di esse, vuotate del tabacco, erano state riempite ciascuna con due striscioline di carta. Sulle striscie, la polizia ha trovato segnata una particolare serie di numeri che, secondo un esperto, era destinata ad essere utilizzata per la redazione di messaggi cifrati. Nella casa è stato rinvenuto anche un paio di scarpe. Nulla di singolare in apparenza. Ma i tacchi delle calzature erano stati vuotati per nascondervi qualcosa che, secondo il pubblico ministero, « era desiderabile non venisse scoperto ». 'Altre scoperte, ha detto il magistrato, sono state fatte in due diari» del Martelli. Sul primo c'è un indirizzo londinese: quello di una casa privata. Un testimone della polizia ha rivelato, che l'indirizzo è lo stesso di Nicolai Karpekov, un agente dello spionaggio russo. Sulla stesso quaderno è scritta questa frase in apparenza incomprensibile: «20 pacchetti di Alpine blue. Dove è il posto di Charles? Intendete la Galleria d'arte? ». Per l'accusa anche questo enigma può essere spiegato: si tratterebbe di un sistema cifrato per concordare l'incontro fra la « spio » italiano e un agente dei servizi russi. In un altro diario, l'attenzione degli inquirenti è stata richiamata da un nome: Agrefenni. Il Pubblico Ministero afferma che questo è il cognome del terzo segretario dell'ambasciata sovietica che lavorava nella capitale belga nel 1962. Ed è noto che a Bruxelles risiede la sede centrale del l'Euratom. L'accusa ha voluto con questo discorso lasciar intendere che i contatti tra l'italiano e i servizi di spio naggio sovietici iniziarono pri ma del trasferimento di Martelli in Inghilterra. Ma si tratta soltanto di una ipotesi. Il Pubblico Ministero non ha detto di più e l'udienza è stata rinviata a lunedi pros v simo. All'inizio, la difesa aveva chiesto che il processo si svolgesse a porte chiuse per la delicatezza della matèria e la posizione dell'imputato, ma il Tribunale aveva respinto la istanza. Mario Ciriello Il fisico italiano Giuseppe Martelli mentre lascia in automobile il Tribunale di Southern! ieri dopo essere stato incriminato di spionaggio (Tel. « Associated Press »)

Persone citate: Giuseppe Martelli, Nicolai Karpekov

Luoghi citati: Abingdon, Bruxelles, Inghilterra, Italia, Londra, Unione Sovietica