Ritorna il film «Ettore Fieramosca» un successo di venticinque anni fa

Ritorna il film «Ettore Fieramosca» un successo di venticinque anni fa ^CRONACA VISIVA Ritorna il film «Ettore Fieramosca» un successo di venticinque anni fa Stasera, sul secondo canale, torna il ciclo dedicato ad Alessandro Blasetti con « Ettore Fieramosca ». Il film fu realizzato nel 1938. Ebbe — Io ricordiamo — un notevole successo di pubblico: Augusto Mazzetti, che fu Vaiuto-regista e uno degli sceneggiatori, ,ci ha precisato che l'incasso fu di sei milioni, una cifra, record, assolutamente favolosa per quei tempi; la pellicola fu venduta largamente all'estero e alla fine risultò in netto attivo. Non unanime invece fu l'accoglienza della critica: tutti riconobbero che il film — tratto dall'omonimo, veneran- do romanzo storico di Massimo d'Azeglio — aveva delle sequenze eccellenti,- di grande ritmo, qualcuno parlò addirittura di « certo stile immaginifico dell'Ariosto> portato felicemente sullo schermo; ma i più, pur esaltando il brano della disfida di Barletta come esemplare, rilevarono nell'opera continui e non lievi squilibri di livello. Comunque è un film che rivedremo con curiosità. Tra l'altro constateremo se, come affermano alcuni, è veramente impregnato di forte spirito nazionalistico, cosa facile del resto, pensando all'epoca fascista in cui fu realizzato (il ministero della. Cultura Popolare gli concesse un vistoso premio di un milione). Lo presenteranno lo stesso Blasetti e Gino Cervi che con venticinque anni di meno ne fu il baldo protagonista. Aggiungiamo che del cast facevano parte anche Osvaldo Valenti, già specializzato in parti di « cattivo », la soave Elisa Cegani e la procace Clara Calamai, jpiù tnrdi interprete di « Ossessione » di Visconti; qui la Calamai aveva poco più di vent'anni ed era al suo debutto. All'* Ettore Fieramosca » farà seguito un concerto del pianista Antonello Ruggiero, di tredici anni. * * Sul secondo canale ^Almanacco >, tra i suoi vari servizi, presenterà una storia della mongolfiera ovvero dei primissimi, arditi pionieri del volo. Indi vi sarà una commedia che ci auguriamo interessante ma della quale non possiamo non diffidare: si tratta de < La cordicella », un testo che Belisario Rondone ha liberamente ricavato da una novella di Guy de Maupassant. E' l'avverbio « liberamente » che ci mette in allarme. Tempo fa, in televisione, assistemmo allo scempio de < La collana>, sempre di Maupassant, il cui tono, con aggiunte gravemente inopportune, fu quasi del tutto svisato. * * Ieri sera, nessuna sorpresa: cioè <n grande valzer» si è confermato un sottoprodotto hollywoodiano di Duvivier, confezionato secondo la consueta ricetta dei film musicali: l'illustre autore è amato da un'onesta e pudica fanciulla ma viene sensualmente travolto da un'opulenta cantante: piccolo dramma, la vampiro, sazia, si ritira e il marito, sull'onda di fragorose melodie, ritorna al talamo coniugale. Questo del musicista conteso tra due donne è un intrigo vecchia quant'è vecchio il cinema: con variazioni più oj. meno tragiche è stato applicato a Sellini, a Schubert, a Puccini e a chissà quanti altri insigni maestri le cui vite romanzate in celluloide, per fortuna, non abbiamo visto. Con i suoi plateali effetti e i suoi gorgheggi « Il grande valzer » può essere piaciuto ad una parte del pubblico: avvertiamo ad ogni modo che il copione alterava notevolmente la biografia di Strauss il quale non s'e mai sognato d'avere le complicazioni sentimentali descritte dal film. Sull altro canale il documentario tedesco-danese «Sitilo via dei migratori » era pletorico avendo la pretesa di illustrare la Danimarca, la Svezia, la Finlandia, fors'anche Norvegia ma non ne siamo sicuri; e infine le Germania da Amburgo alla Svizzera. Una foraggine tale di roba da resta re inebetiti. bz.

Luoghi citati: Amburgo, Barletta, Danimarca, Finlandia, Germania, Norvegia, Svezia, Svizzera