Il «barbera» genuino a 110 lire al litro non trova nessuno disposto a comprarlo di Giorgio Lunt

Il «barbera» genuino a 110 lire al litro non trova nessuno disposto a comprarlo Il «barbera» genuino a 110 lire al litro non trova nessuno disposto a comprarlo L'appello di un viticultore astigiano a «Specchio dei tempi» • «Per recuperare le spese non posso cederlo a meno, ma i grossisti mi rìdono in faccia. Puoi farmi da mediatore?» - Un paradosso: a Torino si paga anche 150 lire un prodotto sofisticato (Dal nostro inviato speciale) Asti, li maggio. A « Specchio dei tempi > può capitare di tutto: anche di essere invitato a far da mediatore nella vendita di una par tita-di vino. Un lettore, infat ti, ci. ha scritto da Costigliele d'Asti: c Sono un piccolo coltivatore'diretto, assiduo lavoratore e affezionato alla mia terra. Ora mi trovo .in grande imbarazzo. In cantina ho 45 ettolitri di barbera di qualità pregiata, noti riesco a venderla. Dopo tante fatiche e spese, il nostro prodotto è disprezzato. Mentre tutto rincara, io non trovo nessuno disposto a comprare il mio vino. Ho a carico la moglie, due bambini e i genitori settantenni, che non hanno conosciuto altro che li lavoro e le privazioni. Mia madre non ha mai visto il mare, mio padre ha combattuto nella guerra libica e in quella del 1915-18.'Ti pr--,zo di farmi da mediatore pei il mio vino. So che Torino è tanto grande, quasi • tutti bevono vino. Se mi aiuti a venderlo, ti ricorderò sempre nelle mie preghiere. Una bottiglia d'acqua con un po' di gas costa da 70 a 90 lire, il vino sofisticato lo fanno pagare 160 lire, quello genuino, di pura uva, resta nelle cantine >. Nel campo enologico, < Specchio dei tempi > ha una competenza molto limitata. Giudicare la qualità di un vino non è da tutti, tant'è vero che gli < assaggiatori > costituiscono una specie di setta, con riti e preliminari che si tramandano di generazione in generazione. Bisogna avere il palato fine, saper distinguere a colpo d'occhio il colore e la trasparenza, analizzare l'aroma, 11 grado di invecchiamen to, eccetera. Non ci siamo tut tavia perduti d'animo. Quando siamo saliti alla cascina di Maggiorino Baldi, nel la borgata Bionzo dì Costi gliole, una violenta grandinata aveva ceduto il posto ad una pioggia fitta. Tutta la famiglia era sotto il portico del fienile, guardava preoccupata la campagna. Ai vigneti, appena rinverditi dopo la lunga parentesi invernale, il nubifragio non ha certo giovato. < Abbiamo quattro giornate di vigne — ha spiegato Maggiorino Baldi —, rappresenta' no quasi tutta la nostra risor sa. Se una vendemmia va ma le, vuol dire un anno di guai L'autunno scorso abbiamo ri cavato circa 90 brente di bar bera, di quella buona, da 13 gradi- e mezzo. Roba genuina, senza « battesimi > né aggiun ta di zucchero c Itre sostan ze chimiche. Quale damlgia na siamo riusciti a venderla, a privati. La maggior parte è ancora giù in cantina: 45 ettolitri, ad occhio e croce. Per recuperare le spese e la • fatica, vorremmo vendere il barbera a 110 lire al- litro. I mediatori ci ridono in faccia nemmeno per cento lire al litro si scomodano a venirlo ad assaggiare. Offrono 85-90 lire. Quest'anno, il prezzo corrente all'ingrosso si aggirava sulle 112 lire: chissà perché, mentre tutti gli altri generi alimenta ri sono rincarati, il vino buono è diminuito? A Torino so che si paga 140-1B0 lire quello di bassa gradazione, e non sempre è vino d'uva. Sono mi steri che noi, poveri contadi ni, non riusciamo a spiegarci > Maggiorino Baldi ha 37 anni, si sobbarca da solo a tutto il lavoro La madre soffre di artrosi, il padre ha già sgobbato abbastanza. Da settant'anni vive nella piccola cascina, l'ha abbandonata solo per andare in guerra: prima la Libia, poi quella mondiale. Il progresso si è fermato ai piedi dì queste colline, tutt'al più ha raggiun to le fattorie importanti. Ma torniamo al bai-bera che giace nella cantina, in attesa di compratori. Maggiorino Baldi ci accompagna davanti alle botti, spilla qualche bicchiere di liquido color rubino, profu mato e sostanzioso. Non oc corre essere esperti per con statare che è vino squisito senza sofisticazioni. Mette allegria, invoglia all'ottimismo. Forse 1 mediatori lo trovano troppo caro, perché prima d: arrivare sulle tavole dei con sumatori deve passare in pa recchie mani, e in ognuna de ve restare un margine di gua dagno. Ma ci congediamo dal contadino con un augurio: che il suo barbera possa trovare in mancanza di sensali, qual che buongustaio. | Giorgio Lunt à L'agricoltore Maggiorino Baldi al lavoro nel suo vigneto a Costisi iole d'Asti

Persone citate: Baldi, Maggiorino Baldi

Luoghi citati: Asti, Libia, Torino