I cattolici giudicano le trasmissioni tv di Fausto De Luca
I cattolici giudicano le trasmissioni tv I cattolici giudicano le trasmissioni tv Un convegno di telespettatori - « Peppino Girella» va bene sotto tutti i punti di vista - Qualche riserva ideologica per « Il gioco degli eroi» - L'influenza della televisione «all'evolversi del costume (Nostro servigio particolare) Roma, 11 maggio. Qual è la migliore trasmissione televisiva? Molte persone interrogate nel corso di un sondaggio d'opinione hanno « ironicamente » indicato « Carosello», la rubrica pubblicitaria delle 9 di sera. Lo stesso gruppo di persone ha fatto rilevare che se proprio gli spettatori devono digerire la pubblicità insieme agli sketches e alle canzoni, allora i proventi pubblicitari dovrebbero servire ad abolire il canone imposto agli utenti. Sondaggi di opinione di que sto tipo stanno cominciando a diffondersi in Italia. Ha cominciato la televisione che si serve dei risultati per uso interno, poi si è messa in opera un'associazione privata di te lespettatori di indirizzo laico e presieduta dal sen. Ferruccio Parrl, ed ora un'altra associazione privata, l'Aiart, che è di indirizzo cattolico e che quindi aggiunge gli interessi religiosi a quelli culturali, pe dagogici e psicologici. Il primo congresso dell'Aiart, apertosi oggi nell'edificio di un'organizzazione cattolica, ha illustrato la tecnica dei propri sondaggi, basata su un triplice ordine di giudizi: di una commissione centrale, con esperti nei vari campi (pedagoghi, storici, critici ecc.); di una serie di commissioni periferiche «di ascolto»; di per sone interrogate col sistema delle interviste volanti condot te per ogni trasmissione in tre quartieri cittadini differenti per composizione sociale: popolare, medio-borghese, economicamente elevato. Sulla commedia televisiva «Peppino Girella» di Eduardo De Filippo la commissione centrale esprime ad esempio un giudizio complessivamente positivo sia sul piano artisti co, sia su quello del « divertimento» (nel più largo significato di « interesse »), sia infine sul prevedibili riflessi psl cologici e morali. La commis sione periferica (che raccoglie i giudizi dei piccoli centri e delle città minori) concorda in linea generale ma osserva che «la figura del piccolo Peppino Girella rappresenta un esempio poco educativo per 1 giovani». Questa riserva scompare nel giudizio degli spettato ri intervistati «dal vivo», per le strade e nei negozi, i quali si limitano ad osservazioni che riguardano lo spettacolo in sé. Sul « Gioco degli eroi » il parere della commissione centrale appare alquanto incerto. Affiorano reticenze di natura ideologica (si critica, ad esem pio, l'apparizione di Danilo Dolci) che non risultano condivise negli altri due gradi del sondaggio. Unanime è però la affermazione che la trasmis sione ha sconcertato la massa degli spettatori, soprattutto per la difficoltà di seguire Vittorio Gassman nelle sue evo luzioni culturali, da poeta a poeta. Nelle schede di giudizio redatte dall'Aiart ricorre anche una notazione sul carattere « -pesante », « distensivo » c « antidistensivo » della trasmis sione. Lo spettacolo di Gass man è giudicato «antidistensivo per la fine di una giornata » e ciò sembra indicare nelle commissioni dell'Aiart l'inclinazione a considerare la televisione come uno strumento di riposo e di svago. Allargando il discorso, il congresso ha analizzato oggi le trasformazioni di costume dipendenti dalla televisione. Il prof. Prini ha osservato: a) cambiano le abitudini familiari, diminuisce il gusto della conversazione, il "Ideo monopolizza l'attenzione, si attenua l'influenza educativa dei genitori; fc) si allarga l'informazione su qiò,che avviene nel mondo in tutti i. campi, perdono valore le idee e i modelli di vita tradizionali, si sviluppa la ten denza all'uniformità dei gusti e delle scelte; A questa analisi non segue però alcuna indicazione, nep pure generica, di una linea culturale che possa contrastare e ridurre gli effetti nega tivl dello spettacolo televisivo. Di questa debolezza della cultura cattolica ha parlato al convegno lo storico prof. Ferrabino lamentando che essa « potrebbe essere una cultura d'avanguardia, ma in realtà appare molto spesso tiepida» La cultura laica, secondo Fer rabino, è invece « combattiva e vuol vincere, sicura di pos sedere una sua verità» ma essa sembra più «capace di distruggere che di costruire », Fausto De Luca
Persone citate: Danilo Dolci, Eduardo De Filippo, Gass, Prini, Vittorio Gassman
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