La Banca di Francia invita il governo a frenare il rincaro del costo della vita

La Banca di Francia invita il governo a frenare il rincaro del costo della vita Rapporto del governatore dell'istituto di emissione^! Presidente della Repubblica La Banca di Francia invita il governo a frenare il rincaro del costo della vita « Da più di un anno il rincaro dei prezzi suscita serie preoccupazioni » - Ai fenomeni comuni a tutti i paesi occidentali (miglioramento delle retribuzioni superiore all'incremento della produttività, scarsità di manodopera qualificata), si aggiunge in Francia la tensione della domanda per i rimpatriati dall'Algeria (Nostro servizio particolare) Parigi, 7 maggio. Il rapporto annuale della Banca di Francia per il 1962, presentato ieri dal governatore Jacques Brunet al Presidente della Repubblica, si divide, come di consueto, in tre parti: la prima illustra lo sviluppo dell'economia del paese nei suoi diversi aspetti (i fattori che hanno influito nella domanda interna ed estera, la produzione industriale e quella agricola, i salari ed 1 prezzi); la seconda esamina i problemi della moneta e del credito sotto il triplice punto di vieta del rapporti finanziari con l'estero, dell'evoluzione delle finanze pubbliche e della politica creditizia; la terza analizza i movimenti registrati dal bilancio della Banca dì Francia. In conclusione, il rapporto ricorda i problemi che le autorità responsabili, come l'intero paese, devono affrontare nella primavera del '63 per assicurare, nella stabilità monetaria, il proseguimento della espansione economica e del progresso sociale. «Dopo parecchi anni di sviluppo regolare, accompagnato dall'ottimismo generale — dice la relazione — la situazione economica e monetaria della Francia ispira, all'inizio del '63, giudizi meno favorevoli. Le conseguenze di un inverno lungo e rigido si riflettono in un rialzo del costo della vita che, da più dì un anno, suscita serie preoccupazioni e che ha origini diverse e complesse. All'incidenza (comune alla maggior parte dei paesi occidentali) di un aumento delle retribuzioni più rapido dell'incremento medio della produttività, si aggiungono cause particolari alla Francia: politica agricola, insufficienza delle reti di distribuzione dei prodotti, crescita della domanda all'interno dovuta ai rimpatriati dall'Algeria. E l'opinione pubblica è turbata per la minaccia di un ritorno ai periodi inflazionistici ' del passato. «D'accordo con il governo, la Banca di Francia ed il, Consiglio nazionale nel credito hanno già preso decisioni che mirano a moderare l'incremento dei mezzi di pagamento. Ma, per essere veramente efficaci, la politica monetaria e quella finanziaria debbono agire in un quadro più generale, che tenga conto soprattutto dei redditi, del risparmio, della formazione professionale della manodopera e dell'organizzazione dei circuiti di distribuzione. < L'idea di una " politica dei redditi " tendente a proporzionare il rialzo dei salari e degli stipendi all'incremento della produttività si impone sempre più, nei paesi occidentali, come uno dei mezzi che consentirebbero dì conciliare il pieno impiego, il miglioramento del tenore di vita e la stabilità dei prezzi. Occorre inoltre che una tale polìtica — che richiede una conoscenza sufficientemente precisa dell'evoluzione delle varie categorie di redditi — possa essere condotta con l'elasticità indispensabile a tutto ciò che è materia viva, per non cadere, in particolare, in un sistema di indici multipli e reciproci. < Dallo sviluppo degli investimenti — continua la relazione della Banca di Francia — dipende il proseguimento dell'espansione, la creazione di nuovi posti di lavoro ed anche il miglioramento del benessere generale. Esso esig.'t che il paese risparmi di più e che l'avvenire non sia sacrificato alla soddisfazione dei beni di consumo immediati. «La scarsità di manodopera, che ha frenato a lungo l'espansione, si sta senza dubbio attenuando; ma è indi' spensabile fare uno sforzo maggiore per accrescere la formazione professionale dei lavoratori, in modo da evitare che sussistano gravi deficienze di operai qualificati, mentre la disoccupazione colpireb be determinate regioni e cer te attività.' « Il perfezionamento dei circuiti di distribuzione commerciale, infine, dovrebbe salva guardare la parte del reddito nazionale che l'agricoltura può a buon diritto pretendere, sen za che ì prezzi dei prodotti alimentari aumentino a danno dei consumatori e del paese considerato nel suo insieme », Il rapporto della Banca di Francia illustra i risultati — non ancora definitiva — della bilancia dei pagamenti nel 1962. Il lieve peggioramento della bilancia commerciale non ha avuto ripercussioni sui pagamenti che hanno lasciato un saldo positivo di 2350 milioni di franchi (circa 294 miliardi di lire), superiore a quello del '61 (2060 milioni), soprattutto a causa di un certo migliora mento nei termini di paga mento. La diminuzione progressiva dell'eccedenza dei « servizi » già constatata nel 1961, è prò seguita e si 6 persino accen tuata. Il Baldo attivo è sceso dcc9+stqdfanzdtfc4mmdulmbdcnllnzam da 2310 a 1430 milioni di franchi (179 miliardi di lire). Stralciamo tra le voci principali: Turiamo: saldo attivo di 980 milioni di franchi contro + 1070 milioni nel *61. Il turismo francese all'estero ha continuato a svilupparsi più di quello straniero in Francia. Rimesse dei lavoratori: saldo passivo di 730 milioni di franchi (contro —620 nel '61), a causa dell'aumento della manodopera straniera e del rialzo dei salari. Redditi di capitale: attivo di 300 milioni di franchi (contro + 340 milioni nel 1961). Trasporti: +140 milioni di franchi (contro +10 milioni). Il saldo attivo dei pagamenti correnti si è infine chiuso a 4050 milioni di franchi (507 miliardi di lire), contro 4710 milioni nel 1961. I movimenti di capitali privati hanno dato un'entrata netta di 1390 milioni di franchi (nel '61, 1400 milioni). Gli investimenti pubblici hanno comportato un deficit di 220 milioni di franchi, contro 160 milioni dell'anno precedente. Il risultato complessivo della bilancia dei pagamenti registra un avanzo di 6191 milioni di franchi (774 miliardi di lire), contro 6309 milioni nel '61, di cui più della metà (3362 milioni contro 2005 milioni nel '61) sono stati utilizzati per il rimborso dei debiti all'estero; ammortamenti normali: 479 milioni di franchi (nel '61, 415 milioni); nuovi pagamenti anticipati: 2883 milioni di franchi (contro 1590 milioni nel '61). In definitiva, l'eccedenza netta nella bilancia del pagamenti nel '62 raggiunge 2829 milioni di franchi (354 miliardi di lire), contro 4304 milioni nel '61. Copyright di « Le Monde » e per l'Italia de «La Stampa»

Persone citate: Baldo, Jacques Brunet

Luoghi citati: Algeria, Francia, Italia, Parigi