Il Vaticano dichiara che il comunismo non si vince con il miracolo economico

Il Vaticano dichiara che il comunismo non si vince con il miracolo economico Il Vaticano dichiara che il comunismo non si vince con il miracolo economico Aggiunge che è indispensabile una lotta chiara, aperta e continua sul piano ideologico Rimprovera severamente chi ieri ha interpretato la « Pacem in terris » secondo il proprio tornaconto e chi oggi attribuisce anche all'Enciclica l'aumento dei voti comunisti (Dal nostro corrispondente) Città del Vaticano, 7 maggio. Due fonti vaticane sono Intervenute oggi contemporaneamente su quel risultato delle elezioni politiche cui sono stati dedicati più commenti in questi giorni dalla stampa italiana ed internazionale: il successo del partito comunista. L'intervento dell'Osservatore Romano prende le mosse da uno spunto polemico con un giornale del mattino di Roma il quale attribuisce la responsabilità tra l'altro ad un «grave fenomeno» e cioè il «disarmo morale del cattolicesimo rispetto al comunismo mondiale: l'udienza del Santo Padre al genero di Kruscev con l'oblio dello strazio della Chiesa del silenzio». A questo punto L'Osservatore Romano — premesso che tutti sono liberi di Interpretare i fatti come credono, ma che l'interpretazione non li autorizza a deformarli per suffragare tesi preconcette che già da mesi, per non dire da anni, giornali e periodici sostengono in modo più n meno aperto — accusa proprio quei giornali e quei settimanali di aver detto che l'incontro di Adjubei segnava una svolta della politica vaticana e che l'atteggiamento del cattolicesimo nei confronti del comunismo andava mutando Rimprovera inoltre alle stesse pubblicazioni di aver sostenuto che la ■ lagion di Stato» italiana imponeva ai cattolici di diaso cia.-si da quella <politica» per servire la loro patria affermando che per essi si ripre¬ sentava il «caso di coscienza» del Risorgimento. « Adesso — commenta il giornale vaticano — il risultato complessivo, a quanto pare, suscita allarme, ma anziché prendersela con se stessi si mette in causa il cattolicesimo, lo stesso Capo visibile della Chiesa, discettando di verità e di errore sulla base di documenti non letti che quasi certamente non si vorrà leggere mai ». E ricorda che per quanto era possibile si cercò di chiarire la realtà delle cose, ma che non parve « utile » rilevare tali precisazioni. In particolare L'Osservatore Romano scrisse più volte che « l'ammissione del signor Adjubei alla presenza del Santo Padre era dovuta al fatto che il Papa tutti accoglie e nessuno respinge », che « le posizioni della Chiesa di fronte al comunismo rimanevano quelle di sempre e che nessuna conciliazione era possibile perché la verità non puh scendere a patti con l'errore », che « se il Santo Padre sperava in un miglioramento della sorte di tanti suoi figli stretti dalla persecuzione, ciò non voleva dire che gli altri cattolici, quelli che sono liberi, dovessero mettersi nelle tristi condizioni dei loro fratelli». Ma — commenta il giornale — « non servì ». L'organo vaticano rileva infine che l'Enciclica « Pacem in terris » fu presentata « come una specie di assoluzione ottimistica del comunismo » e che « i ruminasti non dissero di no»: « Afa nessuno di quei signori volle notare — osserva — che nella Enciclica v'era una denuncia rinnovata». La radio vaticana a sua volta interviene con una nota dal titolo « Pronte ideologico ». L'emittente non prende le mosse da spunti polemici ma non è meno severa nel suo commento il quale, nell'asciuttezza del linguaggio radiofonico, sì rivolge agli ascoltatori con una serie di affermazioni brevi e martellanti. « Il miracolo economico non è la vittoria sul comunismo ». < II comunismo è soprattutto un'ideologia e non un semplice fatto economico ». « E' una metafisica, anche se si atteggia e lo si ritiene come una fabbrica del benessere ». « E' una concezione del mondo e della vita e non il mecenate dei salari più alti ». « E' una religione il cui vangelo inizia con le parole " In principio era la materia e la materia era Dio " ». « E' la religione dei cieli spenti, la mistica della terra ». e dopo aver affermato che combattere il comunismo esclusivamente sul terreno economico, in una gara per il più alto tenore di vita, significa diffondere, almeno indirettamente, l'idea della validità della sua concezione materialistica dell'uomo e del suo destino, conclude con la stessa concisione: <Il comunismo va affrontato soprattutto sul piano ideologico ». « Il comunismo avanza dovunque vien meno la battaglia ideologica ». « E' necessario dire, ripetere, convincere che il comunismo non è quello che ama far credere: il paladino degli op¬ pressi, l'assertore della giustizia e della libertà, il cavaliere della indipendenza dei popoli, il difensore della pace ». « E' necessario dire, ripetere, convincere che la ideologia comunista è assurda nei principi, falsa come dottrina, antiumana nelle sue applicazioni pratiche ». f. p

Persone citate: Kruscev

Luoghi citati: Città Del Vaticano, Roma