Colloqui di Moro con Fenfani, Scelba e Pella Riuniti i dirigenti dei due partiti socialisti di Vittorio Gorresio

Colloqui di Moro con Fenfani, Scelba e Pella Riuniti i dirigenti dei due partiti socialisti I risultati elettorali o la iormaxio ne del governo Colloqui di Moro con Fenfani, Scelba e Pella Riuniti i dirigenti dei due partiti socialisti Gli incontri del segretario de riguardano le dimissioni dell'attuale governo: alcune correnti del partito le vogliono concrete e definitive, altre chiedono che siano soltanto formali - Alla direzione socialdemocratica l'on. Saragatsi è detto favorevole a un monocolore d'attesa, ma concorderà le decisioni con i partiti alleati - Alla direzione del psi l'on. Nenni terrà oggi la sua relazione, Lombardi conferma che il congresso si svolgerà in luglio (Dal nostro corrispondente) Roma, 7 maggio. Tutti cercano, anzi continuano a cercare di guadagnare tempo, quasi che tutti avessero il desiderio di lasciar parlare gli altri, per essere a propria volta gli ultimi a parlare con piena conoscenza di causa. Stamane Moro, segretario della de, si è recato a Palazzo Chigi dove è rimasto a colloquio con Fanfani per circa un'ora. Nel pomeriggio egli si è incontrato con Sceiba e con l'on. Pella. Dai colloqui non è venuta fuori nessuna dichiarazione ufficiale. Questa mattina Von. Moro, uscendo da Palazzo Chigi e conservando il tono elusivo che gli è consueto, ai giornalisti si è limitato a fare dichiarazioni di carattere ovvio. «Il mio colloquio con l'onorevole Fanfani — ha detto infatti — è da.mettere in relazione alla situazione politica. Ora avrò ancora altri incontri con amici di partito, dopo avere iniziato questa serie di contatti incontrando il presidente del Consiglio». Praticamente, con dichiarazioni di questo genere, l'on. Moro non dichiarava ancora nulla, e gli è stato pertanto domandato di rispondere a un quesito preciso che avesse un certo significato: «Incontrerà anche i capi di altri partiti?>. «No», ha detto Moro con semplicità, come per fare .intendere che il problema di trattative con gli altri partiti per la formazione di un nuovo governo per il momento non si pone. Un'altra domanda, che ha avuto una risposta che non manca di valore indicativo, è stata, infine: «Quando si riunirà la direzione democristiana? ». « I primissimi giorni dell'entrante settimana», ha risposto Moro, e si è avuta pertanto la conferma che il segretario della de intende prendere tempo, il maggior tempo possibile prima di una decisione risolutiva. Tutto ciò viene a dire che diminuiscono le probabilità di decisioni per un cambiamento di rotta: decisioni del genere implicherebbero difatti esami approfonditi e dibattiti sicuramente prolungati, per i quali finirà per mancare il tempo materiale, trovandocisi già alla vigilia della riunione delle Camere e quindi delle dimissioni del governo. In queste condizioni, la sola soluzione possibile sembrereb be una conferma dell'attuale indirizzo di centro-sinistra, con il mantenimento in carica del governo Fanfani. Moro difatti avrebbe sostanzialmente concordato con il Presidente del Consiglio che nell'imminenza delle elezioni siciliane del 9 giugno è più opportuno evitare nuovi elementi di turbamento alla situazione politica, già complicata di per se stessa. Naturalmente si tratta di illazioni poiché tanto a Palazzo Chigi quanto a Piazza Sturzo dove ha sede la Direzione della do si continua a mantenere il massimo riserbo, ma queste sembrano le uniche illazioni che abbiano qualche fondamento in un'interpretazione secondo logica. Una conferma a simile interpretazione si potrebbe trovare nel fatto che la Direzione socialdemocratica, riunitasi oggi alle sei e mezzo, si è limitata ad una brevissima seduta — meno di un'ora — al termine della quale è stato diffuso un documento di carattere assolutamente generico, che esprime solo la soddisfazione del partito per il successo conseguito nelle elezioni del SS aprile. Il documento dice testualmente: « La Direzione del psdi, riunita il 7 maggio, preso atto del successo che il partito ha conseguito nelle elezioni del 2S aprile, esprime la propria gratitudine agli elettori che, con il voto conferito alle liste del sole nascente, hanno voluto manifestare una concreta volontà di rinnovamento del pae se nell'ambito della rigorosa difesa delle libertà fondamentali. La Direzione ringrazia il compagno Saragat per l'impulso determinante che ha sapu to imprimere alla campagna elettorale del partito e quei compagni che, con pari onore seppure con diversa fortuna hanno dato il proprio nome e la propria preziosa attività per la vittoria del psdi. La Direzione infine ringrazia i compagni tutti che, accogliendo l'appello del Comitato centrale si sono prodigati con entusiasmo, ^edizione e spirito di sacrificio per il successo degli ideali del socialismo democratico ». Nessun accenno ufficiale, co me si vede, ai problemi postelettorali, contrariamente alle previsioni che si facevano ancora ieri. Nella sua relazione, Saragat si è detto contrario al « congelamento » della situazione attuale, ha giudicato di estrema difficoltà l'attuazione, prima del congresso socialista, di un centro-sinistra organico e si è, in linea di massima, pronunciato a favore di un monocolore di attesa. Ma è da ritenere che Saragat preferisca attendere di conoscere il pensiero di Nenni e del partito socialista, prima di impegnarsi per una soluzione che potrebbe non incontrare l'appoggio socialista e risulterebbe quindi senza scopo. Il leader socialdemocratico ha già fatto, sapere, infatti, che egli subordina l'attuazione del monocolore all'approvazione dei socialisti, il cui voto è necessario anche per un governo di transizione. Del resto, la discussione alla direzione del psdi proseguirà domani. La direzione socialista ha tenuto stasera una prima riunione, preceduta da un incontro che ha avuto luogo fra gli esponenti della corrente di sinistra. Questi hanno dato mandato all'on. Vecchietti di chiedere in direzione che il congresso venga tenuto al più presto — prima delle ferie estive — e di sostenere validamente le condizioni da porre per una partecipazione del psi al governo. Il principio di una partecipazione socialista al governo — salvo a vederne le condizioni — viene dunque ammesso anche dalla corrente di sinistra del partito, fatto che indubbiamente gioverà alla causa di cui Nenni è fautore, ed in definitiva al progresso di tutto ti psi sulla strada dell'autonomia. I.% ógni modo anche la direzione socialista praticamente timitiiii Miiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiitiiiiiiiiiiiiii ha temporeggiato cominciando ad esaminare il problema delle opzioni di quei candidati socialisti che sono stati eletti in più circoscrizioni o ad amb.edue le Camere: «Sono i problemi semplici — ha detto scherzando Riccardo Lombardi — che generalmente fanno perdere molto tempo e pertanto credo che la relazione di Nenni si avrà solo domattina ». Anche Lombardi, in ogni modo, ha dichiarato che il congresso sarà tenuto in luglio, e da ciò viene diminuita la probabilità di un cambiamento di governo. Si avrebbe un governo, più che transitorio, addirittura interlocutorio ed effimero, poiché nella migliore delle ipotesi non potrebbe venire investito della fiducia del Parlamento prima della metà di giugno: e alla metà di luglio ci troveremmo nuovamente davanti al problema di affrontare una seconda crisi, in vista di una modificata situazione politica. A Lombardi è stato domandato, precisamente, che cosa pensasse di un governo-ponte in attesa del congresso socialista. Ba risposto con malizia: «Un ponte presuppone due rive, una delle quali deve recepire qualcosa. Nel nostro caso non vi è nulla da recepire dato che abbiamo detto tutto nel nostro programma elettorale. La discussione può avvenire quindi subito, se una discussione si vuole, senza bisogno di attendere il congresso». Cosi 'confermata la sua fiducia che il congresso approverà il principio di una trattativa con la de per la partecipazione dei socialisti al governo, Lombardi ha precisato: «Quello che il congresso potrà decidere è la partecipazione ad un governo sulla base di un programma che è già spvfisptglfpesLrz«rLcufciiiiiiiiiiiiMitiiiiiiiiiiiiiiiiiiirisiitiiiiiiiiiinniiiiii stato concordato con gli altri partiti interessati >. Per Lombardi, in sostanza, vale ancora U programma definito nel marzo dell'anno scorso per la formazione del primo governo Fanfani di centro-sinistra; e un giornalista gli ha domandato: « Ma il dialogo con la de non è stato forse interrotto l'8 gennaio dopo gli incontri alla Camilluceia?». «Il dialogo non è mai stato interrotto», ha risposto Lombardi. «Ma non dovete rispondere a Moro sulle condizioni della stabilità politica?». «Questo è un problema che riguarda Moro! », ha concluso Lombardi, allegramente concludendo una conversazione che aveva già fornito più di un elemento positivo a conferma della possibilità di una continuazione in carica dell'attuale governo, in attesa ohe vengano rinnovati gli accordi programmatici fra i partiti già alleatisi nel marzo dell'anno scorso. Vittorio Gorresio

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