Arrestata l'amica della tedesca che forse sa il nome dell'assassino

Arrestata l'amica della tedesca che forse sa il nome dell'assassino Un passo decisivo verso la soluzione del tragico mistero di Roma Arrestata l'amica della tedesca che forse sa il nome dell'assassino Il mandato di cattura parla di «favoreggiamento personale» - Essa sostiene di non essersi accorta di nulla mentre la vittima veniva pugnalata davanti alla porta del suo appartamento • Tutto il palazzo udi le grida disperate • Interrogati due attori che conobbero l'uccisa (Nostro servizio particolare) Roma, 6 maggio. Gelda Hodapp è stata denunciata in stato di arresto per favoreggiamento personale, un reato per il quale l'articolo S78 del Codice penale prevede una pena fino a quattro anni di reclusione. La notizia, comunicata stasera dal capo della Squadra Mobile dott. Migliorini, ha suscitato notevole scalpore e conferma che la polizia nutre il sospetto che la ragazza austriaca conosca il nome di colui ohe giovedì scorso, dinanzi alla porta del suo appartamento, uccise con dodici coltellate Christa Wanninger. La decisione di spiccare contro Gelda Hodapp un mandato di cattura è stata presa dopo due lunghi colloqui che il capo della Mobile ha avuto stamane a Palazzo di Giustizia prima col sostituto procuratore della Repubblica, dott. Dorè, e successivamente col procuratore capo, dott. Manca, per informarli dettagliatamente sugli sviluppi delle indagini ed in particolar modo sugli, interrogatori cui, quasi senza interruzione, viene da cinque giorni sottoposta la Hodapp negli uffici di via San Vitale. Quali sono gli elementi che fanno ritenere che la ragazza nasconda qualcosa di importante t Innanzi tutto la considerazione che solo la Hodapp o la vittima potevano aver informato l'assassino della intenzione della Wanninger di recarsi a far visita all'amica, Poi vi è il fatto che la portiera dello stabile n. 81 di via \Emilia vide entrare la ragazza da sola e ohe le sue grida furono udite soltanto otto-dieci minuti dopo. Tutti coloro che si trovavano in quel momento nel palazzo ne rimasero allarmati e anche gli impiegati di , o e i l i e o e a a e i n i e a p , a a i e o i un ufficio posto al primo pia-'no, che le avevano udite attraverso una porta chiusa, uscirono sulle scale per sapere cosa stesse accadendo. Soltanto Gelda Hodapp dinanzi alla cui porta l'assassino stava crivellando di coltellate la sua vittima, afferma di non aver sentito nulla. Stava dormendo profondamente e ciò le aveva impedito di udire, non solo le disperate invocazioni di aiuto, ma anche il suono del campanello a lungo premuto prima dalla stessa Ch-.ista Wanninger, poi dalla portiera e infine dalla polizia. Fin qui si tratta di considerazioni non ancora sufficienti a giustificare una accusa così grave come quella di favoreggiamento personale. L'elemento che ha fatto pendere decisamente la bilancia contro la ragazza austriaca è la telefonata che il titolare della pensione in cui alloggiava la Wanninger ha detto — e ripetuto nel corso di due confronti — di averle fatto perché informasse l'amica che un uomo, forse il cognato, l'aveva cercata. La Hodapp, che avreb be dovuto essere all'oscuro del delitto, gli avrebbe risposto € Christa non c'è. Si è sentita male ». E' certo che una simile telefonata non fu fatta dopo l'arrivo della polizia: e quale motivo avrebbe avuto l'albergatore a t inventarla > t Gelda continua a negare di averla ricevuta. Durante questi giorni di snervanti interrogatori essa ha avuto soltanto due crisi di pianto ieri sera, a distanza di poco tempo l'una dall'altra, durante il confronto con Giorgio Brunetti, il trentaduenne rappresentante di liquori con il quale da due anni convive more uxorio a che proprio ieri aveva fatto ritorno a Roma da un viaggio di affari a Ge nova. La prima crisi la Hodapp l'ha avuta quando è stata co stretta a confessare davanti al Brunelli le infedeltà che lui ignorava e la seconda quando il dott. Migliorini, tentando di approfittare del particolare momento psicologico, le ha messo sotto gli occhi le raccapriccianti fotografie del corpo straziato di christa Wanninger: Ma ancns allora la ragazza ha continuato a gridare fra le lacrime di non sapere nulla. La Hodapp sarà trasferita domattina alle carceri femmi iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii nili di Rebibbia. Per cinque ore stasera è stata interrogata nuovamente dagli investigatori, ma nonostante la pesante accusa, sembra che il suo atteggiamento non sia mutato. Oggi sono stati uditi dalla polizia anche due attori cinematografici i quali erano stati in rapporti di amicizia con Christa Wanninger. Uno di essi sarebbe Gordon Mitchell, il cui nome è comparso fra gli interpreti di alcuni film sto rico-fumettistici. Stanotte o al più tardi do mattina Angelo Galassi, l'ex fidanzato di Christa Wanninger, il quale si trova anch'egli da cinque giorni a-disposizione della polizia, sarà libero di tornarsene a casa. Per il resto la cronaca delle indagini sul misterioso delitto della « dolce vita » non offre oggi altri spunti interessanti eccetto la deposizione, raccolta dai funzionari della Squadra Mobile di Bergamo, di Monika Mùller, una ragazza di ventidue anni nativa di Stoc carda e residente a Ponte San Pietro dove è impiegata come segretaria in una azienda a capitale tedesco. La Mùller era in stretti rapporti di amicizia con Christa Wanninger per cui si ritiene che abbia potuto fornire nuovi elementi sulla scon certante esistenza della sua giovane amica. g. £r< Gelda Hodapp, amica della giovane tedesca uccisa, in questura a Roma (Telef.)

Luoghi citati: Bergamo, Ge, Ponte San Pietro, Roma