La Bibbia previde i missili di Nasser di Francesco Rosso

La Bibbia previde i missili di Nasser Non si notano contrasti tra i sacri testi e Véra atomica La Bibbia previde i missili di Nasser Colloquio allucinante con un israeliano che sa leggere nel gran libro - «Basta lacerare il velo di parole oscure - dice - e il futuro diventa chiarissimo» - Nell'Apocalisse si parla di cavallette dalla testa di ferro che passano sul cielo con il rombo di cocchi sulle pietre - Sono gli ordigni costruiti in Egitto dai tecnici tedeschi? - L'incerto equilibrio del Medio Oriente fonte di preoccupazioni per tutto il mondo (Dal nostro inviato speciale) Gerusalemme, 6 maggio. Parlavamo di missili, anzi, dei missili che i tecnici tedeschi stanno costruendo in Egitto perché Nasser possa realizzare le sue ambizioni panarabe. Eravamo su un terrazzo di Notre Dame de France, in zona israeliana, ed ai nostri piedi dilagava il tumultuoso labirinto della Gerusalemme giordana chiusa fra le antiche mura. Tra le smerlature della porta di Damasco, i soldati giordani appostati con le mitragliatrici dietro i sacchetti a terra vigilavano contro una eventuale aggressione che, essi lo sanno con certezza, non partirà mai da qui. Ma ciò fa parte del gioco fra la Giordania, costretta a mostrare i denti ad Israele per non offrire appigli alla propaganda nasseriana, che già l'accusa di antiarabismo, e gli israeliani che fingono di crederle. H pericolo reale di un conflitto, perciò, non è a Gerusalemme, l'origine dell'inquietudine che agita il Medio Oriente è al Cairo. L'amico che mi accompagnava è uno di quegli israeliani, alquanto numerosi, che riescono con sorprendente rigore logico a sovrapporre il sogno alla realtà, la scienza alla superstizione, la favola alla storia. Parlando con costoro, riesce difficile stabilire se quanto dicono l'hanno ricavato dalla lettura della Bibbia o dal la cronaca dei giornali. La conturbante atmosfera di Gerusalemme intrisa di sa ero, favoriva la conversa zione pendolare fra l'attua lità contingente ed una ver tiginosa corsa all'indietro verso reminiscenze bibliche. H suo non era un trucco per stupirmi con la vasta cono scenza ch'egli ha delle Sacre Scritture, esprimeva piuttosto una formazione mentale comune a molti israeliani i quali considerano la Bib bia un libro sacro, un testo di storia, ed anche una cabala densa di profezie che si avverano con agghiacciante puntualità. Fra l'èra atomica e la Bibbia, affermano, non c'è contrasto, né soluzione di continuità. Tutti i fatti urna ni sono registrati nel Gran Libro, basta lacerare il velo di parole oscure dietro cui sono celati ed il futuro di venta chiarissimo. Quando non gli basta l'Antico Te stamento ricorrono al Nuo vo, e l'Apocalisse di San Giovanni è una miniera di profezie inquietanti. I missili egiziani ci im pegnarono in una conversa zione allucinante, che sotto il cristallino cielo di Giudea acquistava verosimiglianza. Per mezz'ora ho avuto davvero la certezza che i tempi fossero compiuti, come diceva il mio amico, il quale sosteneva che la colpa di tutto ricade sulla Germania Lo spionaggio israeliano sa peva da tempo che tecnici tedeschi di missilistica lavorano al Cairo. Per impedirlo agiva coi metodi con sueti, attraverso canali im penetrabili di complicità.. Il presidente Nasser ha dichia rato che sei tecnici tedeschi sono stati uccisi al Cairo da pacchi esplosivi ricevuti dall'estero. E' poco proba bile che, dopo la prima vit tìma, altri cinque ex-nazi sti siano caduti con tanta ingenuità nella trappola La polemica sui missili si inserì nel momento delicato in cui Egitto, Irak e Siria concordavano la Federazione araba unita, una diretta mi naccia all'esistenza di Israe le per la clausola imperio sa di « riconquistare la Pa lestina » contenuta nel pre ambolo. Alla notizia dell'ai tività .nazista nella missi listica egiziana, l'opinione pubblica israeliana reagì con sdegno iroso, le ombre di Hitler e di Eichmann tornarono sinistre alla men te di tutti. « I nazisti ripren dono l'offensiva costruendo missili per Nasser che prò clama la sua intenzione di distruggerci, si diceva. Essi realizzano l'ultima tappi del programma hitleriano di sterminare gli ebrei scam pati alle camere a gas ». Le già precarie relazioni che esistono fra la Germania di Bonn e Israele furono sul punto di frantumarsi sotto l'onda di rancore antitedesco dell'opinione pubblica interpretata drammaticamente dal ministro degli Esteri Golda Meir, donna di salda preparazione politica, ma passionale e tialichddtemPsolovplagchue tedaccnstilectermkisCcacorvddsgGcmcptmccccrèBpappmnalvcttgimIatgpcs o n i o a e influenzata dagli ambienti ebraici più rigidamente attaccati alla tradizione religiosa. « Se gli scienziati che lavorano per Nasser, disse Golda Meir, fossero di altri paesi, la nostra protesta non sarebbe così veemente. Ma sono tedeschi. Perché mai tanti tedeschi sono ancora impegnati nello sterminio ricali ebrei ? ». Con quei se milioni di vittime sulla coscienza, sia pure per colpa del nazismo, la Germania si sentì a disagio e promise attraverso dichiarazioni di personalità ufficiali, come il dott. Kopf e Von Hase, che avrebbe tentato di impedire a studiosi tedeschi di lavorare all'estero in attività belliche. Inoltre, lasciò sperare che un poco di comprensione avrebbe consentito di stabilire relazioni diplomatiche fra Bonn e Gerusalemme, finora evitate perché la Germania federale teme che i paesi arabi, per ripicco, riconoscano la Ger mania comunista di Pan kow. Mentre lusingava gli israeliani, Bonn firmò il aprile un contratto col Cairo per. la concessione di cospicui aiuti economici al'Egitto. Questa politica ambigua irritò Golda Meir, che non nascondeva la sua ostilità alla Germania. In quei giorni, Ben Gurion era in vacanza; curava pecore nel suo hibbuz di Sede Boker sperduto nel deserto del Neghev, e lasciò libertà al ministro degli Esteri. Quando vide che Golda Meir tirava troppo la corda, tornò a Gerusalemme e tentò di spegnere l'incendio anti-tedesco. Egli pensa che, nonostante tutto, Israele ha interesse a mantenere buoni rapporti con la Germania; mettersi contro Bonn significherebbe complicare i rapporti anche con la Francia, la più sicu ra alleata di Israele. Egli è convinto che l'asse ParigiBonn non sia soltanto una platonica' dichiarazione di amicizia. Rischiando l'impopolarità (nc^li israeliani sopravvive un radicato sentimento antitedesco), l'anziano patriarca ha compiuto alcuni gesti distensivi: ha licenziato il capo del Servizio Segreto che lavorava con lui da 15 anni, e tra l'altro, ha organizzato la cat tura di Eichmann in Argentina e il suo trasporto in Israele nel romanzesco modo che tutti conoscono. Infine, Golda Meir si è ammalata ; non gravemente, ma di una malattia lunga, difficile da guarire. Oggi in Israele non si parla quasi più dei tedeschi che lavorano nella missilistica egiziana, e per ripren¬ damlnpstmsccltBTfildscnrpdnnlbrdsstvPunèssniiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiii dere l'argomento bisogna affrontare tipi come questo mio amico, che confondono la Bibbia e la cronaca. « Sono davvero tanto minacciosi per Israele i missili di Nasser? » gli avevo domandato. « Non solo per Israele, ma per l'umanità intera, rispose. I tempi stanno per compiersi ed i tedeschi sono ciechi strumenti di una volontà cui nessuno può sottrarsi ». Continuò citando la Bibbia pòi, come se l'Antico Testamento gli fosse insufficiente, scivolò nell'Apocalisse e ricordò le cavallette dalla testa di ferro che passano nel cielo col rombo di cocchi sulle pietre. Non sono forse gli aerei distruttori? La Bibbia dice che, dopo millenni di schiavitù e dispersione, Israele tornerà nella sua terra. « Vi è tornato, esclamò, ma attento; l'Apocalisse afferma che subito dopo l'anti-Cristo apparirà operando prodigi tali da convertire anche i più saldi nella fede, combatte¬ ni il im 11 il i n;i il ki li rimi li i imi n 1111 min i f imi i rà contro i cristiani sulla piazza di Gerusalemme (la porta di Damasco?) e li sconfiggerà. Dopo tre tempi e mezzo verrà il Messia a segnare la fine del mondo ». Nella chiara atmosfera di Gerusalemme, gli alti cipressi tesi verso il cielo terso mi sembravano neri candelabri eretti per l'apocalittico funerale promesso dal mio amico. Gli domandai che cosa lo inducesse a credere imminente la catastrofe universale. « I missili di Nasser costruiti dai teder schi » rispose. Gli domandai con una certa ansietà quanto durerebbero, secondo lui, i tre tempi e mezzo di cui aveva parlato, fra la battaglia dinanzi alla porta di Damasco e l'avvento del Messia annunciato dalle esplosioni atomiche. « Non lo si può stabilire — rispose —; potrebbero essere tre giorni e mezzo, tre anni e mezzo, tre secoli e mezzo, tre millenni e mezzo ». Lo ringraziai per l iiiimn tu 11 ni i ni 111 ìi 11 m 111111 m 1111111 m 111 t 111 la speranza che mi dava di morire naturalmente, ma egli continuava a indicarmi la porta di Damasco a tre passi da noi, e quei soldati giordani col capo avvolto dalla rossa kefia defilati dietro i merli da cui spuntavano le canne delle mitragliatrici. Giocavano soltanto alla guerra o erano inconscie pedine di un dise gno disumano? Per rompe re l'incantesimo me ne an dai; ma ciò non mi recò sol lievo. Francesco Rosso Dihiii di B Gi