Dopo conto anni ancora si discute di un lascito cho vale un miliardo
Dopo conto anni ancora si discute di un lascito cho vale un miliardo Dopo conto anni ancora si discute di un lascito cho vale un miliardo Sentenza della Suprema Corte su .un istituto per signorine confiscato nel 1861 (Nostro servizio particolare) Roma, 4 maggio. La causa dei cento anni non si è ancora conclusa. Le Sezioni unite della Corte di Cassazione hanno infatti disposto un nuovo giudizio dinanzi alla Corte di appello di Firenze. Si tratta ii una vertenza eccezionale non fosse altro per la durata: è cominciata, infatti, nel 1869. Nell'aprile del 1542, morendo il giurista conte Giovan Battista Teroasio, fu data lettura del suo testamento. Il patrizio dispose che a Campagna, nei pressi di Sollmo, fosse istituita una fondazione dal nome «Monasterum» nella quale avrebbero dovuto essere ammesse in perpetuo le discendenti legittime di 12 famiglie della Campania. Nel 1861 lo Stato italiano confiscò il monastero e i beni valutati attualmente ad oltre un miliardo di lire Otto anni più tardi gli eredi del giureconsulto citarono in giudizio la amministrazione delle Finan ze sostenendo che il sequestro era illegittimo in quanto la fondazione non poteva essere considerata una istituzione religiosa, e quindi non poteva essere confiscata. Soltanto nel 1949 gli eredi del conte Tercasio riuscirono ad ottener 4 una sentenza favorevole da parte del Tribunale di Naooli. Ma la Corte di appello fu di diverso avviso, ritenendo che la fondazione avesse carattere religioso e che quindi la confisca dovesse essere considerata legittima. Gli eredi non si dettero per vinti e ricorsero In Cassazione che annullò la sentenza la quale questa volta accolse le ragioni del ricorrenti. Il demanio dello Stato e l'amministrazione dei fondi per il culto ricorsero in Cassazione i i supremi giudici, a sezioni unite, hanno accolto il ricorso annullando la sentenza e disponendo un nuovo giudizio. Spetterà ora alla Corte di appello di Firenze accogliere o no questa interpretazione della causa del «cento anni». e- e-
Persone citate: Giovan Battista
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