Il 16 maggio si riuniranno le nuove Camere e Fanfani presenterà a Segni le dimissioni del governo

Il 16 maggio si riuniranno le nuove Camere e Fanfani presenterà a Segni le dimissioni del governo Moro ha convocato la direziono democristiana per venerdì Il 16 maggio si riuniranno le nuove Camere e Fanfani presenterà a Segni le dimissioni del governo Piccioni indicato quale probabile presidente del Senato; per Montecitorio si parla di un socialdemocratico (Nostro servizio particolare) Roma, 30 aprile. Le prime informazioni confermano che tutte le personalità politiche di rilievo del vecchio, parlamento sono state rielette. In giornata s'era diffusa la voce che il segretario nazionale del pri on. Reale non sarebbe tornato a Montecitorio, ma essa ha trovato pronta smentita. In effetti il pri, che ha conservato la stessa percentuale di voti e di seggi alla Camera, ha visto eletto deputato, in Romagna, il solo on. La Malfa; gli altri cinque deputati verranno eletti con l'utilizzazione dei voti residui delle circoscrizioni di Roma, della Sicilia occidentale, della Sardegna (il capo dei sardisti. Melisi, delle Marche dove, per l'appunto, Reale pare abbia il maggior numero di voti preferenziali. In Senato i repubblicani saranno rappresentati da Cino Macrelli, attualmente ministro della Marina mercantile. Tra i tredici democristiani che resteranno fuori di Montecitorio non vi sarebbero nomi di rilievo. Tutti i membri del governo, che sono deputati, sono stati rieletti con il consueto notevole numero di voti preferenziali. Anche i dirigenti del partito, da Moro a Salizzoni, da Scaglia a Forlani sono stati rieletti, nelle rispettive circoscrizioni, con gran copia di voti preferenziali: il segretario della de ne ha totalizzato circa 2S8 mila, il maggior numero che si sia registrato. C'era, nella circoscrizione barese, una gara tra Moro e Togliatti a chi prendeva maggior numero di voti preferenziali: l'ha vinta l'esponente democristiano. Tra i nuovi senatori democristiani figurano il prof. Cassano, illustre patologo, e il dott. Bartolomei, segretario particolare del presidente del Consiglio on. Fanfani. Tutti i senatori democristiani più in vista, da Battista Bertone a Medici, da Gara a Ceschi, da Corbellini a Zelioli-Lanzini, a Tupìni tornano a palazzo Madama. Dei 166 deputati comunisti, quasi la metà saranno nuovi: si tratta, in genere, di dirigenti periferici del partito. Per i socialisti eletti deputati si attendono i nomi con un certo interesse, per constatare se, effettivamente, c'è stata quella decimazione dell'ala sinistra (i cosiddetti « carristi») di cui si paria e che un certo travaso di voti verso_ i comunisti non farebbe escludere. Il partito liberale, che è ora il quarto nella graduatoria, avrà 39 deputati, e di questi otto saranno designati con l'utilizzazione dei resti: tra i nuovi sono il giornalista Vittorio Zincane, Gomo, BasUni. Tra i nuovi senatori liberali il giornalista Ugo D'Andrea, Bonaldi, Minghetti, Veronese e la\ signora Lea Rezza. Pure otto dei trentatré deputati socialdemocratici saranno eletti con i resti delle coscrizioni di Firenze, Bari, Roma, l'Aquila, Bologna. Genova, Cosenza e Udine. A Montecitorio oltre a Saragat, entreranno il vice segretario del psdi Tonassi, i membri della direzione Cariglia, Averardi, Pellicani, e tutti i deputati uscenti. Nel pomeriggio del 16 maggio deputati e senatori terranno la prima seduta 'della quarta legislatura per eleggere i presidenti delle due assemblee. Per la presidenza di Palazzo Madama si dice che i democristiani pensino a Piccioni, mentre per la presidenza della Camera gli orientamenti sarebbero per un socialista democratico. 71 quarto ministero Fanfani si dimetterà la sera del 16 maggio e i presidenti delle Camere e dei gruppi parlamentari devono essere pronti alle tradizionali consultazioni del Presidente della Repubblica per la soluzione della crisi. Si annuncia che Moro ha convocato la direzione centrale della de per venerdì prossimo. V. s. L'on. Taviani nella sala-stampa del ministero dell'Interno mentre comunica i risultati elettorali (Telefoto)