I militari nel Guatemala s'impadroniscono del potere

I militari nel Guatemala s'impadroniscono del potere "Per salvare II Paese dal pericolo comunista,, I militari nel Guatemala s'impadroniscono del potere Essi giudicavano troppo blanda l'azione del governo nei confronti degli oppositori filocastristi (i quali, con la guerrìglia, insidiano gravemente la piccola Repubblica) - Il presidente Fuentes deposto e trasferito con la famiglia nel Nicaragua - Sciolto il Parlamento e sospesa la Costituzione - Il colonnello Peralta diviene dittatore La popolazione non reagisce al colpo di Stato: la scorsa notte tuttavia vi sarebbero state brevi sparatorie Città di Guatemala, lunedì mattina. Con un fulmineo colpo di stato, le forze armate del Guatemala hanno deposto ieri 11 Presidente della Repubblica, Miguel Ydigoras Fuentes, ed hanno sciolto il governo e l'Assemblea Nazionale. n potere esecutivo e quello legislativo "sono stati assunti dal colonnello Enrique Peralta il quale ha proclamato lo stato d'emergenza, sospendendo la Costituzione e imponendo il coprifuoco. Inoltre è stata imposta la censura e sono stati chiusi gli aeroporti. Gli ufficiali che hanno organizzato il colpo di. stato, e che hanno l'appoggio di tutte le forze armate, giustificano l'azione con la necessità di < salvare il Paese dal pericolo permanente della sovversione comunista*. Un comunicato diffuso dalla radio dice infatti che il governo di Ydigoras Fuentes sarebbe stato troppo compiacente nei confronti dei comunisti, consentendo loro d'infiltrarsi nel governo e nei vari partiti politici. Per la verità, U deposto Presidente era decisamente orientato verso destra ed era stato lui a proclamare la legge marziale, una settimana fa, dopo gli scontri avvenuti fra partigiani comunisti ed elementi delle forze armate. Il colpo di stato è stato compiuto nella notte fra il sabato e la domenica. Si sono avute brevi sparatorie intorno al Palazzo presidenziale e non si sa ancora se vi-siano state vittime. Si ha però l'impressione che i militari non abbiano incontrato praticamente alcuna resistenza. n Presidente della Repubblica è stato arrestato, tradòtto all'aeroporto e fatto salire su un aereo militare in partenza, per il Nicaragua. Lo hanno accompagnato, nell'esilio, la moglie e qualche altro familiare. La popolazione della capitale è rimasta apparentemente indifferente ai gravi eventi che ancora una volta turbano la vita del Guatemala e probabilmente non avverte la differenza fra il regime di Ydigoras Fuentes e quello, ora insediatosi, del colonnello Peralta. Fra l'altro, quest'ultimo era stato nominato ministro della Difesa proprio dal Presidente ora deposto. L'esercito ha anche pubblicato un programma che comprende i seguenti punti: li impedire agli estremisti di conquistare il potere; Si amministrare con onestà i beni pubblici; Si varare riforme sociali; !,) riportare in Guatemala un clima democratico; 5) preparare libere elezioni. I/attenzione degli osservatori si concentra sul primo punto: il solo immediatamente realizzabile (gli altri rientrano nella consueta propaganda di tutti i rivoluzionari delle repubblichette del Centro America). La vera ragione del colpo di stato non sta infatti nell'asserita condiscendenza d'Ydigoras Fuentes verso le sinistre. Se la sua figura è ambigua per molte ragioni (la rivista Time lo definì < corrotto, barbaro e brutale dì, il suo anticomunismo e anticastrismo non erano discussi da nessuno. . Il pericolo per la destra conservatrice, rappresentata dagli ufficiali dell'esercito, era che le prossime elezioni presidenziali fossero vinte da un probabile candidato che gode di una grande popolarità, l'ex-Presidente Juan José Arevalo, che vive in esilio nel Messico. Arevalo è un socialista moderato e si accingeva in questi giorni a far ritorno in patria. Ora con la dittatura militare le elezioni restano annullate. Il Guatemala, coi suoi quattro milioni d'abitanti distribuiti su uno superficie pari ad un terzo di quella dell'Italia, ha avuto dalla natura tutto -quanto occorre per la felicità di un piccolo popolo. Disgraziatamente, l'ignoranza e la miseria l'hanno sempre tenuto alla merco dei despati. Gli abitanti sono por il 56% indios e per il 30% meticci. Essi sono tutti analfabeti. Infatti solo tre guatemaltechi su dieci sanno leggere e scrivere, e si tratta quasi sempre di bianchi. Circa mille famiglie si dividono il SI % delle terre e i braccianti, come ha denunciato il Vescovo della capitale, guadagnano oggi dalle 250 alle 400 lire al giorno. / 9/10 delle esportazioni del Guatemala sono costituiti da caffè. Il resto è rappresentato da frutta le cui piantagioni sono in mano del grande consorzio americano « United Fruit Company ». Nel 195i le elezioni presidenziali erano state vinte dal colonnello Arbenz Guzman che al era orientato verso una soluzione marxista dei problemi del Paese. Dopo breve tempo era egli stato rovesciato. Da notizie dell'ultima ora, ufficialmente comunicate dalla giunta impadronitasi del potere, risulta che nella fulminea « rivoluzione » vi sarebbero da deplorare soltanto due morti e due feriti. ' ^_n' •' Miguel Ydigoras Fuentes, il presidente deposto (Telef.) L'ex-presidente Juan José Arèvalo, in esilio nel Messico